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La logica del gatto di Michele Cremonini Bianchi
Il Rio

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Piacenza 3 “I ragazzi del Liceo Gioia”
coordinato da Annalisa Trabacchi
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Un giallo particolare ed accattivante: due omicidi sconvolgono il Fuso, un vecchio castello in cui vive un fantasma dai pensieri disordinati, e tre sorelle in competizione. L’ispettore Gaudenti porta avanti indagini senza risultato, in cui si aggiungono di volta in volta nuovi tasselli. Tra gli indiziati le tre sorelle Veridiana, Medea e Cassandra, il capo della ditta delle pulizie Martino e il suo gatto nero che agisce di testa sua, la segretaria Estelle, un giornalista impiccione, un uomo-leggenda che vive da anni sugli alberi, ma che nessuno ha mai visto. Che cos’è l’”Ora di Belzebù”? Perché è collegata all’omicidio? Quale segreto nasconde il castello? Solo la logica del gatto riuscirà a districare la matassa di interrogativi che affliggono Gaudenti con una forte gastrite.

Susanna Gardella

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La logica del gatto di Michele Cremonini Bianchi è un romanzo giallo intricato, sia nella trama che nella scrittura. L’ispettore Gaudenti deve risolvere il mistero insidioso che aleggia in un castello, mentre un grosso gatto nero dimostra strane abilità e un personaggio ambiguo vive sugli alberi. Questo romanzo tiene il fiato sospeso fino all’ultima riga anche grazie alla struttura ad incastro, visibile sin dalla divisione in capitoli, e al linguaggio ironico e ricercato.

Luce Senaldi

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Michele Cremonini Bianchi ne “La Logica del Gatto” racconta un giallo fuori dal comune, per quanto un giallo possa essere definito tale. L’atmosfera ricorda un po’ i racconti di Edgar Allan Poe, un senso di irrequietezza costante che si dimostra sensata ben prima della fine del libro. Al centro della vicenda c’è un castello infestato da un fantasma dai pensieri disordinati, un grosso gatto nero, che sembra avere strane capacità e che la pensa a modo suo e uomini in cerca di qualcosa, come solito della nostra specie. L’ispettore Gaudenti deve risolvere due omicidi, è un caso complicato i cui motivi sono oscuri. Gli ingredienti del romanzo sono vasti e particolari, tanto da tenere il lettore in tensione fino alla fine: un uomo che è soltanto voce, un personaggio che vive sugli alberi, in un mondo corrotto devono difendere un segreto. è tutto collegato, ma basta una scintilla per far esplodere tutto. Solo grazie alla logica del gatto sarà possibile arrivare a svelare le insidiose trame e i motivi misteriosi dietro gli omicidi per l’ispettore Gaudenti.

Sara Xeka

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È tutto molto, molto, molto strano. Il luogo? Un castello antico come tanti infestato da un fantasma straziato da pensieri scombinati e dissestati. I personaggi di contorno? Uomini senza una vera identità, senza un corpo ma con solo la voce a loro disposizione, uomini che vivono sopra agli alberi, uomini che sono alla disperata ricerca di qualcosa, succubi di un intrigo che deve essere difeso ed immersi in un mondo dominato dalla corruzione. Il protagonista? L’ispettore Gaudenti, infestato sì, ma dalla gastrite. Ed il gatto nel titolo? Un grande e grosso gatto nero come la pece, un ente soprannaturale con capacità a dir poco fuori dal comune che ha un modo tutto suo di pensare. È tutto estremamente bizzarro e quasi sconnesso, ma sarà questa logica del gatto a ricomporre i tasselli che aiuteranno l’ispettor Gaudenti a risolvere questi due spinosi casi di omicidio. Un romanzo che si affida all’atmosfera, a un’immersione completa in un mondo onirico, astratto, quasi impalpabile, che però senti dentro le tue viscere come qualcosa di molto vicino. Per chi ama farsi cullare dal fascino di un ambiente ai confini della realtà, per chi apprezza i lavori di David Lynch, di cui ho trovato tanti richiami.

Michele Pisani

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Romanzo che coinvolge il lettore da subito, con una trama originale e un sistema dei personaggi piuttosto variato e piuttosto eclettico. I personaggi sono tutti quanti ben caratterizzati, attraverso particolari facili da ricordare e descrizioni dettagliate. Il romanzo è scorrevole e condito con un pizzico di ironia qua e là che lo rende molto piacevole e leggero. Consigliato per chi non ama l’aspetto gore e splatter del genere, in quanto pochi sono i riferimenti a questi elementi nella narrazione. La ricchezza dell’intreccio e la complessità delle relazioni tra i personaggi sono sicuramente tra i punti di forza del libro. Sicuramente alla fine della lettura la parola geroglifico vi sarà ben nota.

Mattia Vignola

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Fagnano Olona “Millestorie”
coordinato da Laura Orsolini
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Dedicato a chi ama i gatti. A chi ama i gialli. A chi ama il mistero e magari i castelli. Più di trecento pagine ma la lettura scorre veloce, c’è sempre un cambio di scena, un cambio di voce, un cambio di volto. Tanti cambi, tante carte in tavola che l’autore confonde abilmente per evitare che venga trovato il colpevole di ben due omicidi. Il meno confuso di tutti è il gatto, è lui che nella piccola folla di personaggi disparati, e mi verrebbe da dire, a tratti un po’disperati, riesce, con il suo sesto senso, a cogliere in anticipo certe sensazioni. È lui che si intrufola tra le pagine e nei luoghi meno opportuni ed è sempre lui che scruta serio gli uomini. Indagine ostica e difficile, infatti ne esce una trama ben congegnata che appassiona il lettore anche per la simpatia e il carisma di alcuni personaggi e, naturalmente, del gatto. È un giallo avvolto in una nube di mistero eppure pieno di colori perché colorati sono coloro che lo popolano. In momenti tragici sono riuscita a ridere e a sorridere più e più volte, questo è un grande regalo che un libro ti può fare.

Patrizia Argenziano

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Martino Campoleone, titolare dell’impresa di pulizie Millennium Brush, si sente in dovere di coltivare il suo sogno che è quello di scrivere un nuovo romanzo, per questo motivo è pronto a immischiarsi in un duplice omicidio che avviene presso il Castello del Fuso.

A indagare sui delitti interviene l’ispettore Gaudenti che deve tenere a bada la sua gastrite e il suo vice: Gilberto Contessina.

In ogni momento della narrazione vi è l’inquietante presenza di Anubis, il gatto nero di Martino che ha strani poteri, e Morgana in persona, anzi, in fantasma.

Marina Berta

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Un fantasma, Morgana; un antico maniero, il Fuso; due sorelle, Cassandra e Medea, e... poteva mancare? Una sorellastra, Veridiana. Un cadavere... anzi due. Una Voce. Un gatto nero con strani poteri, Anubis, che, con la sua logica, quella del gatto, è il regista di tutta la storia. L’umano del gatto nero, Martino... con la sua assistente Estelle che, di nome e di fatto, è un punto di riferimento per Martino. Il giornalista ficcanaso, il cui nome è una garanzia: La Paglia. L’investigatore Gaudenti Felice, che felice non è mai, e il suo vice, Contessina. Ah....c’è anche uno strano personaggio che vive sugli alberi, Copernico, che riporta alla mente Cosimo del “barone rampante”... le sue rivelazioni saranno una rivoluzione copernicana per le indagini. Un mix ben dosato di elementi eterogenei e improbabili.

Che altro può servire per incuriosire il lettore e tenerlo inchiodato alle pagine dalla prima all’ultima?

Monica Monina

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Originale, divertente, ben scritto, a volte surreale. Intriga al punto da fare desiderare di leggere l’opera dello stesso autore precedente a questa e, date le situazioni lasciate opportunamente in sospeso, la prossima. Ben delineati i caratteri dei personaggi; elegante e stupefacente l’uso del linguaggio “desueto”.

Adoro il gatto Anubis!

Paola Graziosi

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Ben scritto, divertente, surreale.

Veronica Deriu

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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