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Il pregio della coscienza di Massimo Cacciapuoti
Time Crime

 

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Napoli 1 “Iocisto”
coordinato da Gigi Agnano
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«E vi pare che io venivo fino a qui, mi facevo mezz’ora di fila, per scherzare con voi, e su che cosa poi, sulla morte di vostro fratello. De Ro’, la morte è una cosa seria, con la morte non si scherza.».

Questa frase, pronunciata dal Capitano dei carabinieri Monaco, ci dice tantissimo di lui. Tornato a casa dopo molti anni con la figlia undicenne Valeria e in un momento difficilissimo della propria vita privata - la moglie Isabella dopo un tragico incidente decide di partire per sei mesi per Londra - si trova catapultato all’interno di una indagine che scava nel profondo delle coscienze e della vita di Giugliano, cittadina alle porte di Napoli. Niente è quello che appare, Monaco sa che deve andare oltre la “lettera” dei fatti per capire chi siano gli artefici di due omicidi strettamente collegati tra loro e che sembrano essere collegati a classici stereotipi di paese, l’onore ferito, il disprezzo per la diversità soprattutto riguardo all’orientamento sessuale.

In questo romanzo, Massimo Cacciapuoti scava non senza colpo ferire l’animo umano scosso violentemente dalle passioni e lo fa con una scrittura che non appare quella tipica di un giallo. Non indugia su particolari scabrosi e delinea psicologicamente personaggi che vivono grandi sofferenze, disagi, non amore, ma nonostante tutto sperano ancora in una vita migliore.

Cinzia Martone

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L’incastro investigativo è ben congegnato e la storia credibile. Ci sono gli ingredienti di un buon noir. La periferia napoletana è descritta senza abbellimenti ma semmai con dolorosa presa di coscienza del cambiamento dei luoghi di infanzia da parte del capitano Antonio Monaco tornato a Giugliano in Campania dopo un periodo a Torino.

Il crimine violento che viene perpetrato è presentato conservando l’umanità dei personaggi pressati dai limiti imposti dal contesto paesano gretto e pettegolo.

Pur essendo una piacevole distrazione dalle indagini il rapporto fra il capitano e la figlia Valeria mi ha dato un senso di déjà vu, padre e figlia che vivono soli, assidui frequentatori della trattoria di fiducia e il brigadiere Cacciapuoti a fare da supervisore.

Nadia Anselmi

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L’autore oltre che essere uno scrittore è anche uno sceneggiatore, ciò ben si percepisce da come ha strutturato i dialoghi del testo. Introduce, infatti, nel registro serio quello di un omicidio, momenti brillanti in modo da strappare sorrisi se non proprio risate al lettore (o spettatore di fiction).

Attorno ad un omicidio di un salumiere si muovono i personaggi di questo noir. Il capitano dei Carabinieri A. Monaco, il fido maresciallo e i vari attendenti facenti parte della stazione della Benemerita e poi c’è il luogo del delitto: Giugliano in Campania. Un paese in cui diventano straordinari i diritti più semplici, dove la presenza del mondo affaristico e criminale legato alla camorra incombe sulla vita dei cittadini. Un paese la cui mentalità chiusa e retrograda fa da sfondo a passioni travolgenti, tradimenti, vendette, usura, omofobia e non può certo mancare come nella migliore delle fiction la situazione sentimentale complicata del Capitano ovviamente corredato di “simpatica” figliuola.

Sabrina Piccolo

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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