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L’estate di Piera di Piera Degli Esposti e Giampaolo Simi
Rizzoli

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario
di Robinson di Vicenza “Sentieri di Lettura”
coordinato da Marianna Repele:

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La vicenda si svolge durante un’estate rovente di Roma dove una nota attrice di teatro, sta sfidando se stessa tentando di mettere un scena un Riccardo III con lei protagonista. Una sera vede per puro caso dalla sua terrazza una persona che butta in un pozzo qualcosa che sembra un corpo e da li comincia tutto l’intreccio delle storie narrate. E’ il primo libro scritto a quattro mani che leggo, le parti che mi sono piaciute di più oltre alla storia di per sé sono la descrizione del caldo romano di luglio che sembrava di sentirselo addosso e gli aneddoti simpatici sul commissario altoatesino. Belle anche la parti relative alla preparazione del Riccardo III con aneddoti sull’opera che porta la curiosità ad andare a rivedere di cosa parli questa storia scespiriana. Parti che mi sono piaciute di meno in realtà non ce ne sono in quanto me lo sono proprio goduto dall’inizio alla fine.

Cinzia Caliaro

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Questo giallo, incalzante senza fronzoli, ma non per questo non meno efficace, mi ha accalappiato.
La storia non è per nulla scontata, fino alla fine, sorprende.
Piera, una leggenda del teatro italiano, una donna ostinata, intelligente e con un pizzico di Sherlock Holmes nel sangue, in una caldissima notte Romana, vede qualcuno buttare un sacco nero, quelli per l'immondizia, in un pozzo.
Anche se chi le sta intorno, minimizza ciò che potrebbe aver visto nel buio, lei caparbia, vuole risolvere il mistero, si rivolgerà così all'ispettore Grossmeier, un poliziotto altoatesino, per nulla amante della capitale.
Piera e le indagini del poliziotto Sebastian, innescheranno un duello psicologico con l'assassino, in un turbinio di eventi, tra storie di cocaina, politica, lobby, nella calda estate Romana.
Tra i personaggi, spicca a mio parere, Elisabetta, la "classica" fidanzata della porta accanto, candida e genuina, disposta a tutto pur di stare vicino al suo amato, la presenza di Elisabetta, sottolinea ed enfatizza il personaggio di Alex, un uomo sicuramente...
E qui mi fermo, non posso svelare troppo se no che gusto c'è.
Buona lettura. 

Stefania Dalla Gassa

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Noir scritto a quatto mani di grande effetto soprattutto per la geniale trovata di far intrecciare le vicende di Alex, l’assassino, e Riccardo III. il primo nella realtà e l’altro nella finzione saranno uniti dallo stesso filo rosso del male, tanto che il secondo finirà con l’ispirarlo. Piera, l’altro protagonista e antagonista, brillante costruttrice di immagini e lettrice dei segnali del corpo, per certi versi ricalca verosimilmente la sua autrice. All’inizio le dinamiche del delitto e dell’occultamento del cadavere, mi hanno dato una sensazione di falsità o meglio d’innaturale costruzione. Poi, proseguendo nella lettura, una volta capita la personalità di Alex, tutto ha avuto un senso. Siamo di fronte a uno psicopatico manipolatore che scambia la sua mancanza di empatia per determinazione e motiva le sue azioni con la massima “Il fine giustifica i mezzi”, in una Roma estiva e indolente, regina di vizi e intrighi, dove la legge sembra inesistente. E senza legge tutto diventa

possibile.

Maria Lorella Posenato

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Si è subito rivelato fin dalle prime pagine un romanzo “nero” , con un ritmo sostenuto e incalzante. Quindi immediatamente il lettore viene stimolato alla lettura e il romanzo risulta essere avvincente, intrigante fino alla fine. Lo stile è scorrevole, suscita suspense, con colpi di scena non scontati e coinvolgimenti inaspettati. I due protagonisti principali, Piera e Alex, vivono due esperienze diverse tra loro che si intersecano però nelle vicende narrate, in un’ambientazione molto particolare e suggestiva. Pur appartenendo a due mondi diversi sono entrambi affascinati dal potere: lei, attrice teatrale, è attratta più che mai dalla figura terribile di Riccardo III che vuole perfino interpretare, pur essendo una donna. Alex, una persona apparentemente innocua, portaborse di un uomo politico senza scrupoli, assume via via l’essenza di un assassino quando viene anch’egli coinvolto da Piera e dal suo mondo e cerca, per non essere scoperto, di colpevolizzare altre persone innocenti. L’ambizione al potere e al successo di Riccardo III si ritrova sia in Piera che in Alex e si concentra nella frase. L’ambizione non fa prigionieri. I fatti si svolgono nella Roma di oggi, dove il potere muove tutto e porta il lettore a profonde riflessioni.

Nicoletta Perazzolo

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In una Roma afosa e soffocante di luglio, un’ombra scivola attraverso il cortile di un palazzo romano, nei pressi di Piazza Navona. La sagoma scura è curva e trascina un fardello ingombrante, nero e non definibile, se non per la sua forma allungata, che getta nel pozzo del cortile. L’ombra è Alex, l’anonimo, insignificante portaborse di un senatore, che ha appena vissuto un incredibile incontro amoroso, il quale tuttavia è finito in tragedia e che ora tenta di liberarsi in gran segreto del corpo del reato. Purtroppo per lui, affacciata alla finestra del suo appartamento, c’è Piera che cerca di trovare sollievo all’afa e alla sua difficoltà di respiro. Piera è una leggenda del teatro italiano, ostinata, nemica dei potenti, odia i talk show e gli incontri pubblici vuoti. Ora dopo tanti successi, ma anche tante lotte, ha deciso di sfidare tutti portando in scena una rappresentazione di Riccardo III al femminile. Nonostante lo scetticismo di quanti la circondano, Piera andrà a fondo del mistero e porterà alla luce il delitto, smascherando il colpevole, attraverso un gioco di continui parallelismi tra la vicenda reale e la narrazione teatrale del suo Riccardo III, diventato fonte di ispirazione per Alex. Una scrittura asciutta, incalzante senza fronzoli, ma non per questo meno efficace, mi ha

accalappiato, pregio di ogni noir che si rispetti.

Mariuccia Pegoraro

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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