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La Ling Gao Gangdi Carlo  Callegari
Linea

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario
di Robinson di Macerata “Bottega del Libro”
coordinato da Alessandra Vita:
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Libro scritto in modo molto semplice, vorrei definirlo quasi elementare; la trama vorrebbe essere intrigante, potrebbe anche esserlo per l’ambientazione nel mondo del web nel quale parzialmente tutti viviamo ma del quale in realtà sappiamo ben poco, per la luce che vorrebbe gettare sul dark web, del quale noi non appassionati di tecnologia sentiamo solo parlare senza capire a fondo le tante implicazioni anche nella nostra quotidianità. Ma l’interesse per questo libro si ferma qui.

Si certamente un po’ particolare l’aver creato questa “strana banda” di esperti del web; ciascuno dei protagonisti con problemi fisici o psichici che il mondo reale avrebbe probabilmente escluso da attività lavorative e che invece nel mondo del web trovano la loro dimensione, il loro riscatto; ma non basta questa idea a rendere il libro avvincente; manca quell’atmosfera che in un libro giallo ti terrebbe incollato alla lettura, manca anche la vera caratterizzazione dei personaggi, resi dall’autore troppo banali, quasi dei fumetti. Libro tra comico ed azione, dove però nessuno dei due generi riesce a prevalere. Quasi una lettura estiva anche se io in quel periodo preferisco comunque libri più di azione, più coinvolgenti. Sarei portata a vederlo più come una libro da consigliare agli stranieri che volessero leggere in italiano per migliorare la conoscenza della nostra lingua, data la sua scrittura semplice e quel tanto di azione che non fa annoiare.

Fiorella Perugini

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Una storia che si legge in un fiato, una narrazione veloce che incuriosisce a spingersi fino all’ultima pagina.

Una Gang guidata da una capitana, Ling Gao, in grado di sfruttare le abilità di ognuno senza mai nascondere, con cinismo ed ironia, le proprie e altrui disabilità. I limiti che singolarmente isolano i protagonisti si trasformano in una combinazione vincente che li porterà a risolvere una rapina nell’e-commerce, in giro per diverse città, non senza difficoltà ma con la stessa leggerezza che si ha una volta che ci si accetta.

Lucia Mosciatti

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Carlo Callegari è uno scrittore appartenente al movimento Sugarpulp nel quale, come si evince dal nome, si utilizza uno stile diretto ed incalzante e si trattano prevalentemente temi collegati a situazioni eccentriche e violente.

“La Ling Gao Gang” è un romanzo che entra a pieno titolo in questo universo e sin dalle prime pagine catapulta in un mondo pieno di personaggi stravaganti e situazioni tra il comico ed il grottesco, raccontate con humor nero e con un gusto beffardo per l’eccesso.

Dopo il successo de “La bada dei tre”, dal quale è stato tratto l’omonimo film con Marco Bocci e Francesco Pannofino, questa volta Callegari racconta le avventure e le peripezie di una banda di quattro elementi: i protagonisti di questa storia sono un agorafobico, una paraplegica, un muto ed un cieco, che compongono una squadra investigativa chiamata a risolvere la più grande truffa digitale mai realizzata.

“Provate voi a radunare assieme un agorafobico pieno di tic, manie e attacchi di panico, una paraplegica, un cieco e un muto. E adesso ditemi se veramente non eravamo fantastici.”

Una folle corsa contro il tempo, tra Frisinga, Barcellona, Montecarlo e Dakar, muovendosi al contempo nel mondo sommerso del web, tra pericolosi hacker, mercati neri e truffe informatiche. Nel lato oscuro di internet.

La storia fa immergere nel lato oscuro di internet e ne descrive in modo attento i luoghi, le prassi ed i personaggi che lo frequentano, raccontando al contempo anche alcuni tra i misteri e le leggende che ne fanno parte, ottima l’idea del glossario che permette di approfondire alcuni degli argomenti trattati nel libro.

“Ci sono posti dove si possono comprare tranquillamente armi, droga e, volendo, assoldare pure sicari. Nei black market tutto è disponibile e non esistono limiti a quello che si può acquistare.”

Un’avventura “on the road” dove funziona bene il bilanciamento tra dialoghi divertenti ed azione, tra situazioni noir ed altre cariche di suspense, fino ad arrivare ad un finale intenso ed imprevedibile.

Tra le note negative bisogna sottolineare il presentarsi, nel corso della storia, di alcune vicende troppo simili tra di loro che abbassano il ritmo del racconto; anche il continuo provocarsi dei vari protagonisti risulta ripetitivo e dopo aver fatto sorridere, finisce con il diventare monotono.

“Tu cieco. Come cazzo controlli filmati? Con mani? Con fantasia? Come controlli?”

La storia raccontata non brilla per l’originalità, alcune idee risultano già viste altrove, il fantomatico hacker chiamato “Nemesi” ha molti punti in comune con il “Kaiser Söze” de “I soliti sospetti” ed alcune situazioni si avvicinano molto ad altre viste in alcuni film di genere.

“Nemesi è il nome di un famoso hacker che si dice abbia base a Hong Kong. Questa ombra, passatemi il termine, è operativa da ormai qualche anno, anche se nessuno è mai riuscito a dargli o a darle un’identità”

Si può quindi parlare di un romanzo ben scritto, con tutti gli ingredienti dosati a dovere, tuttavia l’obiettivo di un thriller dovrebbe essere quello di tenere alta la tensione e per farlo è necessario avere alla base una storia avvincente ed originale.

In conclusione si può affermare che il libro scorre bene e che lo si legge piacevolmente, nonostante questo, la sensazione che resta alla fine, è quella di un’occasione persa.

Valerio Tatarella

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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