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Mare calmo, isolati misteri di Simona Soldano
Garzanti

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario
di Robinson di Rapallo “Amici del libro”
coordinato da Mariabianca Barberis:
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Giallo un po’ sui generis, scritto benissimo, coinvolgente sia nelle parti descrittive, sia in quelle d’azione.

L’autrice incuriosisce il lettore sin dalle prime pagine con la scelta di vita fatta dalla protagonista affetta da misantropia e quindi desiderosa di fuggire dalla quotidianità e dalla vita sociale, ma non del tutto, infatti la scelta di creare un blog è la conferma che non vuole tagliare totalmente i ponti col mondo. L’idea del blog è lo stratagemma che consente all’autrice di far conoscere al lettore alcuni aspetti del carattere della protagonista che, altrimenti, non sarebbero emersi.

La suspense non manca soprattutto nella seconda parte della narrazione. Ottima la struttura grazie anche allo stratagemma del blog, che è innovativo, ben delineati i pochi personaggi, suggestiva la scelta dell’ambientazione. Il mio giudizio è estremamente positivo e consiglierei la lettura del libro.

Laura Coppo

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Un altro mare, il Tirreno, un’altra isola, altri misteri rispetto al libro di Nigro, delitti da indagare alla maniera degli investigatori classici. Ma l’affollamento di vicende, di personaggi, di descrizioni di ambienti e di stati d’animo, risulta poco omogeneo, incapace di dare corpo ad una storia convincente e avvincente. La narrazione in prima persona, invece di rendere l’interiorità della protagonista, si perde in osservazioni banali espresse in una forma e in un linguaggio spesso semplicistico e stucchevole. Anche l’espediente letterario dell’apertura del blog con cui la protagonista misantropa si tiene in contatto con gli altri, è una forzatura che poco si compone con la vicenda e rimane fine a se stessa.

Gabriella Vezzosi

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La giovane e simpatica Simona Saldani, nel suo libro Mare Calmo abborda un tema che, in questo tempo di Pandemia, è molto ricorrente. L’isolamento dell’individuo e la naturale necessità di comunicare con i suoi simili. Martina, personaggio chiave del romanzo, un po’ “misantropa” in cerca di “solitudine”, ma non troppo, si ritira a guardia di un faro in un isolotto sperduto del Mediterraneo. È in fuga dal mondo, alla ricerca di pace e solitudine.Però comunica col resto del mondo attraverso il suo Blog. Conosce così, un uomo di una vicina isola. Dopo essersi incontrata con lui per una cena, l’uomo si suicida, impiccandosi. Un dubbio affligge Martina. Suicidio o omicidio?

Le indagini sono comunicate al lettore attraverso il BLOG ed i Followers di Martina. Idea originale, senza dubbio. L’autrice senza dubbi trasmette attraverso il racconto, che la fuga dalla cosiddetta civiltà, in realtà non è sostanzialmente reale. Martina, nella sua fuga, in realtà si adegua alle tecnologie del nostro tempo. Certamente non agisce come un eremita della Cappadocia. Il libro è scritto con innegabile stile e maestria.

Graziella Tognetti

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La scrittrice, con questo primo romanzo, ci fa entrare nel suo sogno (comune a tanti di noi): vivere su un’isola deserta, libera e padrona di se stessa. L’isola, che fa parte di un arcipelago, è quasi per intero occupata dal faro. Essa è la condizione ideale per dipingere e per nutrire la misantropia da cui è affetta la giovane. Pura illusione: il mare si rivela subito luogo di transito e le isole con gli isolani, a dispetto della loro natura, assolvono ai doveri di “buon vicinato”. E poi c’è il computer che, anche ad una misantropa dichiarata, offre la possibilità di rientrare nel mondo e scoprirne l’utilità. Non mancano nel romanzo - che ogni tanto si scopre “giallo” - sparizioni, morti violente, identità camuffate, anfratti segreti; il tutto però appare come chiuso in una bolla d’aria che lascia tranquillo il lettore, non lo traumatizza. Troppo lento ed analitico il racconto, si indaga e si divaga eccessivamente. Lontani quindi da un trauma inesistente e da slavati misteri, si lascia l’arcipelago e si ritorna a terra. Finalmente.

Teresa Ruggiano

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La protagonista, un’improbabile misantropa, abbandona il caos cittadino per iniziare una vita solitaria su una piccola isola dove però vengono disattese le sue speranze di immergersi nel silenzio della solitudine del mare. Non sono molte le rinunce che l’attendono, ed anche la prospettiva di giornate noiose verrà sostituita da una vita comoda e in compagnia di un nuovo amico dalla vita misteriosa e strana. Arrivano morti e sparizioni per la cui soluzione la protagonista si affida ad un ristretto numero di amici galattici iscritti al suo blog. Il loro apporto sarà determinante per la soluzione de misteri e soprattutto i risvolti della vita isolana la convinceranno a ritornare nel caos cittadino. Nonostante alcuni aspetti positivi del romanzo, come l’attenzione al fascino del paesaggio marino con i suoi colori descritti con garbo, la trama risulta poco convincente per situazioni al limite della credibilità.

Filomena Martoscia

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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