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Nel nome del diavolo di Lorenzo Alunni
Saggiatore

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Napoli 1 “Iocisto”
coordinato da Gigi Agnano
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Controverso, folle, a tratti demenziale il romanzo di L. Alunni.

Dopo un incipit banale e poco credibile degno di uno studente che si cimenta per la prima volta con la scrittura, il tono del libro cambia completamente. Il protagonista, alla ricerca di uno zio appena morto e di cui non conosceva l’esistenza, ci conduce su e giù per l’Italia attraverso elucubrazioni, riti di sciamani, scheletri, ossari, ossessioni incentrate sui naufragi, sul romanzo Moby Dick, sul suo autore e le coincidenze con la vita di Verdi.

Il lettore rimane distante, non viene coinvolto nella storia, perché non ne coglie il senso tranne che in rari momenti. Il libro sa più di una ricerca antropologica che di un romanzo vero e proprio.

Maria Grazia De Dominicis

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Libro difficile da inquadrare in uno specifico genere letterario, un giallo, un fantasy, non saprei.

Il protagonista - di cui non si conosce alcunché - nel raccontare il suo viaggio alla ricerca del fantomatico io mai conosciuto, descrive pagine e pagine di riti cultuali officiati da Sciamani e da alcuni popoli come gli Iraqi, i Morabutti, gli Yoruba , fino ad arrivare a quelli delle “capuzzelle” del Cimitero delle Fontanelle a Napoli.

Il racconto, in modo quasi ossessivo, è inoltre permeato di pagine in cui vengono descritti brani del romanzo Moby Dick.

Concludendo si ha l’impressione che l’autore abbia scritto una storia solo come presto per far sfoggio della sua cultura antropologica.

Silvana Quadrino

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L’autore è un ricercatore in antropologia, che nel testo utilizza le sue conoscenze accademiche intrecciandole con la storia di un uomo il quale apprende della morte di uno zio, Eugenio, che non sapeva di avere.

Intraprende così un viaggio folle sulle tracce di questo zio, il quale era ossessionato dal libro di Melville Moby Dick. Si reca a Lampedusa e lì storie di moderni naufragi si intrecciano con quelle di naufragi di epoche passate. Assiste poi a un rituale di un vecchio sciamano per dirigersi con un susseguirsi di coincidenze a Napoli al Cimitero delle Fontanelle. Anche qui, è presente ad altri riti simil pagani. All’interno del testo l’autore trova poi il modo di inserire un parallelismo tra le vite di Verdi e Melville accomunati da una passione per W. Shakespeare, oltre che da una serie di sciagure personali, il tutto è legato al nostro protagonista che ascolta musica classica pur non amandola, in particolare l’opera Macbeth.

È un libro di cui non avrei assolutamente sentito la mancanza se non lo avessi letto.

Sabrina Piccolo

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A me non è piaciuto affatto.

Ho avuto l’impressione che lo scrittore abbia voluto cimentarsi nel progetto troppo ambizioso di un viaggio tra razionale e irrazionale senza riuscire a dare effettivamente corpo a ciò che si era prefissato.

Il risultato è stato un racconto a volte incomprensibile, ma soprattutto ripetitivo e prolisso.

Rita Gramaglia

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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