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Osvaldo, l’algoritmo di Dio di Renato De Rosa
Carbonio

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Vicchio “Ghost readers”
coordinato da Serena Materassi
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A tratti simpatico, sulla falsariga di Malvaldi e del Bar Lume, al posto dei vecchietti un gruppo di scienziati; molte citazioni intelligenti, spunti di riflessione, ma anche banalità (“polpacci ghignanti”, certi intermezzi familiari dei protagonisti) e un linguaggio piatto, e pagina dopo pagina ti prende la noia.

Bruno Confortini

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Un romanzo divertente i cui personaggi, dal protagonista Dario fino all’ultimo componente dell’équipe di lavoro che si occupa di intelligenza artificiale presso l’Università di Pisa, sono descritti con ironia e vivace realismo. Tutto ruota intorno alla “casuale” scoperta di un sito che chiameranno Osvaldo. È un sito misterioso che si rivela solo a loro (con cui inizieranno ad interagire come per gioco) in grado di rispondere ai più svariati quesiti dando “consigli e non opinioni o giudizi”. I consigli di Osvaldo, però, fanno capire ai ricercatori che lui sa distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. Un mistero che porterà non solo i personaggi del romanzo ma anche il lettore ad interrogarsi sull’esistenza di “un qualcosa” che parla attraverso Osvaldo, di un’entità che potrebbe avvicinarsi a Dio e che non solo aiuta a risolvere i dubbi, ma consiglia in modo da eliminare ciò che impedisce l’attuarsi del Giusto. Siamo davanti a un’intelligenza che, confidando nella limitatezza dell’intelligenza umana davanti al “dubbio”, si sostituisce ad essa diventando “quasi Dio”. Ma Osvaldo potrà fare tutto da solo? “Osvaldo l’algoritmo di Dio” è un misto fra un thriller e un romanzo di fantascienza (non a caso nel romanzo viene citato il racconto “La risposta” di Fredric Brown), divertente, ironico scritto con ritmo incalzante. Si legge con piacere.

Stefania Banchi

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L’algoritmo è uno strumento fondamentale nella matematica e si definisce con la calcolabilità. Applicato alla vita di tutti i giorni ed affidato ad un’entità superiore e non conosciuta, che non sbaglia, apre domande e prospettive che restano, anche quando il romanzo è arrivato alla fine. È il concetto delle sliding doors, delle dirette conseguenze nella scelta di due possibilità, come la vita continuamente ci chiede. Sarebbe già sufficiente, assieme ad una trama che convince a farne una buona lettura. Ma De Rosa ci aggiunge l’ingrediente del gioco: il gioco degli scacchi come il gioco del bridge, ancora una scelta tra due possibilità, gioco come metafora della vita. Di Intelligenza si parla, artificiale e non. Davvero magistrale lo spunto di riflessione, preso a prestito da terzi, sull’intelligenza come capacità di approccio e lettura della realtà che confonde e porta lontani dalla meta “l’intelligenza e la sua sostanziale inutilità come strumento di sopravvivenza e di benessere”.

Rossella Giovannini

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Dario fa parte di un gruppo di giovani ricercatori che lavorano a progetti informatici e in particolare si occupa di intelligenza artificiale.

Casualmente una delle componenti del gruppo si imbatte nel sito “tidounconsiglio.com” e inizia a sperimentarne la veridicità.

È un gioco a cui partecipano incuriositi tutti i ricercatori dato che “Osvaldo” risponde a tutti i consigli pratici richiesti. Ci si accorge però che col tempo le sue risposte distinguono tra giusto e sbagliato, tra bene e male. Si notano strane coincidenze e si fanno avanti sospetti inquietanti tali da far pensare che quello che sembrava essere un gioco stia diventando un giallo.

Il gruppo decide allora di sottoporre Osvaldo al Test di Turing grazie al quale si potrà capire se si tratti realmente solo di intelligenza artificiale.

Questo libro l’ho letto con piacere e facilità. Mi è piaciuto il modo in cui Dario e gli altri componenti del gruppo vengono descritti sia prima che dopo l’incontro con Osvaldo, Dario in particolare. Ho trovato credibili i vari eventi che via via si susseguono nonostante la difficoltà di affrontare il tema della possibilità di scelta che ha l’uomo quando si confronta con la tecnologia, sempre che si tratti solo di tecnologia.

Monica Calamandrei

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Osvaldo l’algoritmo di Dio

Storia tutto sommato gradevole. Non è certamente un giallo e dovrebbe essere annoverato nella fantascienza.

La trama scorre senza slanci particolari e ricalca temi già noti in romanzi e film (Io robot, 2001 Odissea nello spazio, Blade Runner, A.I, Rising of Wolves ecc).

Qualche citazione ormai luogo comune della divulgazione scientifica come il gatto di Schrödinger, il test di Turing e personaggi un po’ stereotipati.

Forse fa riflettere i neofiti del genere, anche se solo per un po’.

David Bianchi

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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