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Sparire di Tiziana Plebani
Linea

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario
di Robinson di Macerata “Bottega del Libro”
coordinato da Alessandra Vita:
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Il libro si sviluppa in modo particolare. Due storie narrate in parallelo prendono forma lentamente e mentre i personaggi sono descritti e interpretati, gli ambienti in cui si muovo prendono vita e parlano. I muri, le stagioni dicono cose apparentemente senza senso ma non possiamo ignorarli perché hanno un ruolo importante. A noi sembra che un muro sia invisibile o che il tempo non conti eppure sono al centro di ogni azione.

I due protagonisti, Pulviscolo e Giovanna, sono strani, attraversano momenti di svolta personale. Lui uomo di mezza età alla ricerca della sua identità. Lei modella stanca di indossare vestiti stretti. Tra gli oggetti del mondo che possiamo annoverare come custodi dei nostri segreti, l’autrice mette anche le panchine, che ci servono come riparo. Sono il nostro punto di svolta se siamo affaticati o se vogliamo rilassarci, eppure a volte le abbandoniamo o non ce ne curiamo.

Paradossalmente finisce che ci vanno bene anche rotte o non ci facciamo caso più. Perdono di valore in un attimo.

E mentre noi procediamo camminando nel mondo ci vengono energie inaspettate. Tutto viene da sé e puoi non pensarci, perché camminare non ha bisogno di indicazioni precise o destinazioni chiare, passo dopo passo vai. Le cose parlano e le persone stanno zitte riflettono. Una inversione di ruoli affascinante che sposta la prospettiva e offre nuovi orizzonti. Sparire, un testo non adatto a tutti, chi ha una mente lineare può far fatica a seguire, ma con il pensiero laterale si possono cogliere verità nascoste.

Mi colpisce in particolare che venga preso in considerazione tutto quello che è ignorato: i margini della strada, le cornici, senza i fissa dimora. Gli abiti vecchi abbandonati in strada sono il segno che gli uomini usano e si disfano di tutto, anche di sé, dei propri desideri, degli incubi. E mentre spariscono dal quotidiano, vestono i panni di spettatori di un delitto.

Quello che nel tempo si confonde e viene messo da parte, assume un ruolo importante su cui far luce. Il tempo si arrende con la gente di strada. Una immagine potente che fa eco e sfondo alla storia che segue.

Chi ha il male di vivere e non fa niente per reagire non fa rumore non esiste e si annulla. Non si ricorda neppure quando è l’ultima volta che ha riso o parlato. In certi posti di paura le ore non passano mai e il buio prende forma. È la notte o il vuoto? Il corpo non dà segnali e Giovanna non lo nutre; doveva essere perfetta e il cibo ostacolava l’obiettivo. E Pulviscolo, con questo nome fittizio, vuole allontanarsi dal suo passato per interpretare le vesti di un nuovo uomo, per liberarsi di un peso nel cuore. Tutti abbiamo diritto di sparire per lasciar scorrere il tempo e accettarlo senza opporsi e di arrenderci alla vita. Spesso le persone si smarriscono, capita a tutti, e chi se ne va in strada osserva le dinamiche dietro le quinte e pure come si sviluppa un crimine.

Sarebbe utile però ritrovarsi, recuperare ciò che ci è sfuggito, per ripartire con una vita più piena.

Sparire è un libro complesso e metaforico che fa spaziare con la mente.

Ti perdi nel leggerlo, ma ti ritrovi a capire tu dove stai: fuori o dentro quel mondo buio descritto? D’altra parte un romanzo prende vita solo quando lo leggi e lo vivi con il tuo modo di ragionare. Ed è sempre una bella occasione per fare delle riflessioni.

Patrizia Politano

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Un emozionante viaggio tra “gli invisibili” fatto di storie che si intrecciano, in una quotidianità fatta di paure, consapevolezze e nuove certezze, in cui “stare sulla strada” è l’unica cosa che accomuna ogni donna e uomo.

Una descrizione che scava intimamente nel profondo di ognuno, di ogni scelta che ha portato a cambiare vita o di ogni evento che ha costretto a farlo.

Una narrazione reale, cruda, a tratti dura, che ci catapulta nelle strade, nelle piazze e sotto i portici, riuscendo a respirare e a partecipare alla sofferenza, alla gioia di riscoprire se stessi e a respirare la forza con cui cambiare strada o trovare un nuovo posto dove mettere nuove radici.

Lucia Mosciatti

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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