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Un caso maledetto di Marco Vichi
Guanda

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano “Ex Libris”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia:

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Questo romanzo l’ho letto a fatica, con l’impressione di trovarmi di fronte una sceneggiatura, e un protagonista che sembra costruito a tavolino.

Ho trovato l’esposizione un po’ didascalica, la scrittura artificiosa, tante digressioni sul passato che non aggiungono significato o spessore al personaggio mentre tolgono scorrevolezza al racconto.

E sinceramente la parte della cena con i racconti dei convitati (un omaggio a Boccaccio?) posso solo definirla molto noiosa e senza senso ai fini della vicenda.

Tra i luoghi comuni che abbondano, il commissario quasi pensionato ha ovviamente una giovane fidanzata!

Rita Bianco

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Si sta avvicinando la data della pensione per il commissario Franco Bordelli, che cerca di immaginare come prenderà quell'appuntamento, pur consapevole che non potrà mai scoprire la sua reazione se non quando arriverà quel giorno. 

Alderigo Bonsanti Della Spada, nobile, ricco, con "quel vizio fiorentino" come lo chiamavano nel Rinascimento, che lo aveva allontanato dalla sua famiglia, causa di derisione e disprezzo della gente "normale", viene brutalmente seviziato e ucciso nella sua lussuosa casa.

Questo "caso maledetto" non è opera di una sola persona, ma un'impresa compiuta in gruppo, con spavalderia e crudeltà.

Un caso complicato, che Bordelli riuscirà a risolvere con il prezioso aiuto del giovane vice commissario Pietrino Piras. A di là dell'intrigo tipico del noir, in questo romanzo si intrecciano atmosfere diverse. Bordelli spesso abbandona il campo d'azione per ritirarsi nella casa tra i boschi dell'Impruneta, dove il vento sembra sussurrare parole portate da lontano, voci di persone che non ci sono più, che lo chiamano e gli raccontano vecchie storie, dove cercare conforto. E' la casa dove ritirarsi a leggere i romanzi di Alba de Cespedes e meditare. Ci sono le cene con i soliti amici dove ognuno racconterà una storia (una sorta di Decameron) che consentono di immergersi in un altro mondo, con i ritmi lenti di un tempo passato, le sue consuetudini, i principi ormai perduti. C'è, però, anche un altro luogo, la casa nel quartiere di San Frediano, che rappresenta quel futuro che Bordelli vorrebbe condividere con Eleonora, l'amore della maturità. 

Rita Crisanti

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È stata una piacevole sorpresa conoscere il commissario Bordelli, protagonista dei romanzi noir di M. Vichi. Un personaggio “un po’ amaro e molto ironico”, che ho sentito subito familiare. L’omicidio efferato di un vecchio conte gay porta al centro del romanzo il tema dell’omofobia, dell’intolleranza cieca e violenta nei confronti del diverso. Ma dietro l’esile storia c’è molto di più, ci sono tante figure che ruotano intorno al protagonista illuminandone le qualità di uomo e di sbirro. Mi piace di Bordelli quel suo riandare sul filo della memoria…l’infanzia, i genitori, la guerra, la resistenza, le persone incontrate, molte delle quali sono diventate amiche (anche ladri e prostitute). Mi piace la sua casa in campagna con il camino sempre acceso, intorno al quale si svolgono cene con ottimi cibi e vini, mentre, nel piacevole novellar di tempi passati, trascorre lento il tempo del convivio. Tra i ringraziamenti finali ho scoperto che la figura del Questore, A. Di Nunzio, con cui Bordelli intrattiene un ottimo rapporto, è stata ispirata da Armando Nanei, (ex) Questore di Firenze, un signore di Lanciano che tutti noi conosciamo e apprezziamo.

Rita Foresi

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L’ultimo libro di Vichi non colpisce per dinamismo. Il caso in questione viene presentato in modo abbastanza piatto poiché la vicenda centrale, il caso, si esaurisce in fretta e senza colpi di scena. Il racconto è lento come il percorso del commissario Borrelli verso la pensione con parti che risultano poco collegate tra loro. Per questo la lettura può risultare faticosa e poco coinvolgente.

Anna Ciarelli

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Mi ha fatto molto piacere conoscere questo autore e con lui il suo personaggio. Una scrittura semplice e tranquilla, lo sfondo di una città conosciuta a tutti, che nel mio caso risulta essere speciale avendoci studiato proprio nel periodo descritto nel libro, e dei personaggi che sembrano usciti dalla nostra vita, tutto concorre a fare di questo antieroe del Commissario Bordelli alla vigilia della pensione, un personaggio da amare. E’ indubbio a mio avviso, che dietro le spalle di Bordelli ci sia Maigret, con quel suo essere sempre dalla parte dei deboli, quella sua sensibilità che va ben oltre l’essere “uomo di legge”.

Altra nota simpatica e coinvolgente, che risulta poi essere pezzo forte del libro, il ritrovo degli amici intorno al tavolo, condito da racconti che sono vere finestre sul mondo: un piccolo omaggio al Decameron?

Forse un po’ lento nel complesso, ma il ritmo giusto per un investigatore che cerca ancora di uscire dagli orrori di una guerra e, forse, di espiarli.

Luisa Carinci

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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