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Vengo a prenderti di Paola Barbato
Piemme

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Carpi “I ragazzi del Liceo M. Fanti”
coordinato da Adele Baldi e Paola Borsari:
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Il libro che ho scelto, ovvero “Vengo a prenderti” di Paola Barbato, mi è piaciuto particolarmente, tanto da preferirlo, perché è riuscito a coinvolgermi nella lettura in poco tempo, forse per lo stile di scrittura utilizzato dalla scrittrice stessa, tuttavia avevo qualche perplessità quando ha iniziato a raccontare la storia attraverso punti di vista differenti, passando perciò da un personaggio a un altro, pensando che avrei potuto perdere il filo del discorso o non intendere perfettamente tutto ciò che l’autrice avrebbe voluto trasmettermi e farmi recepire, ma così non è stato, fortunatamente. Questo dubbio mi è sorto, inoltre, non perché non avessi fiducia nella Barbato ma più che altro perché, già in altri libri, mi è capitato di non carpire alcune parti della trama, oppure di ritrovarmi a dover rileggere lo stesso paragrafo o capitolo più volte, cosa che in questo romanzo si è verificata veramente di rado.

Un altro punto che vorrei affrontare, sempre a favore del libro, è quello del numero delle pagine, penso infatti che generalmente questa possa essere la prima caratteristica che risalta all’occhio di un possibile lettore, onestamente non si tratta di un libro breve eppure la scrittrice è riuscita, in modo veramente strabiliante, a non far pesare, almeno personalmente, questa particolarità tramite la semplicità con la quale trattava i vari argomenti e le sfaccettature di questo romanzo veramente leggero, avvincente, intrigante e coinvolgente. Inoltre, soffermandomi sui personaggi ho trovato fondamentale il ruolo della protagonista, ovvero Alessandra Gatteschi, che ho visto crescere e cambiare dal punto di vista umano, grazie anche all’importante figura, quale Saverio Bartolomei, che nell’ultimo periodo del romanzo, con il suo mutismo, ha contribuito a questo suo personale cambiamento, il che mi ha fatto riflettere sul come una persona riesca quasi involontariamente a perfezionare e a sradicare quelli che possono essere dei possibili e probabili difetti semplicemente incontrando quelle persone che noi, nella nostra quotidianità, definiremmo come “giuste”, che hanno appunto caratterizzato la metamorfosi della protagonista. Di fondamentale importanza, nella prima fase del romanzo, anche la madre di Alessandra che, credendo fermamente in lei, è riuscita a farle capire quali sono i valori che contano nella vita.

Giorgia Camarchio

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“Vengo a prenderti” narra di una vicenda piena di misteri e luoghi oscuri dove diversi personaggi si trovano ad affrontare uno stile di vita orrendo. Soltanto un uomo verrà considerato il salvatore di tutti, ma la tragedia non finisce là.

Ilaria Dastoli

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Ho divorato questo libro; molto adatto anche per coloro che si fanno spaventare da tomi troppo voluminosi. Il finale colpisce nel profondo e non è affatto scontato. Per tutta la storia l’autrice scaturisce nel lettore dubbi che confermerà nei capitoli successivi, ma che poi smentirà con qualche riga. L’insieme di date e nomi che all’inizio del libro non avevano quasi senso, divengono di colpo, alla fine, necessarie per comprendere a fondo il mistero e spingono il lettore a continuare a leggere per cercare di capire in quale mistero si è cacciato.

I personaggi non sono piatti, monotoni: hanno loro pensieri e abitudini e mutano nel corso del racconto, cambiano ruolo, come fossero vivi e realmente influenzati da ciò che accade intorno a loro. Questo libro, tra l’altro molto scorrevole, mi ha lasciato qualcosa, non è stato un semplice romanzo, ma un insegnamento di vita, un’avventura che tutti dovrebbero vivere.

Chiara Diacci

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Il libro in questione non mi è piaciuto perché il genere thriller non mi entusiasma, ho trovato lo svolgimento del libro confuso, la storia era un po’ stiracchiata e portata avanti oltremodo, in ogni caso l’autrice è riuscita a mantenere un velo di mistero sull’autore degli omicidi che è rimasto sconosciuto fino alla fine del libro; ho apprezzato molto i colpi di scena e l’analisi delle storie dei personaggi dal punto di vista psicologico, quest’analisi mi ha portato a conoscerli meglio e a comprendere i loro desideri e le loro paure nascoste.

Eleonora Diacci

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Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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