Generazione
desaparecida di Giordano Vecchietti
Ventura
Il libro di Vecchietti è la cronaca
di un clandestino, una parola che il protagonista, la voce narrante del libro,
ripete spesso.
José a soli 25 anni è costretto a
vestire i panni di uomini diversi per sfuggire alla persecuzione dei golpisti.
Affronta la solitudine, la paura di perdere i propri cari e tutto quello che
fino a quel momento ha chiamato casa.
Ho amato l'idea che fosse il
protagonista, José, a raccontare la sua storia e che nel farlo usasse tante
parole cilene facendomi sentire lì con lui durante la sua fuga, come se la sua
unica compagnia fossi io che lo stavo leggendo.
Letizia Marsperi
***
Il romanzo
ripercorre in modo asciutto e chiaro gli anni della dittatura militare di
Augusto Pinochet in Cile, dal punto di vista senza fronzoli di un uomo
qualunque (come viene definito nella prefazione del libro), militante in un
partito di sinistra: José Jordán Sandoval
Soto. Dalla mattina del golpe dell’11
settembre del 1973, quando il protagonista riesce, non senza una buona dose di
fortuna, a scampare ai rastrellamenti dei militari che occupano
progressivamente il paese, passando attraverso ripetuti cambi di identità, una
lunga e inaspettata collaborazione con la Chiesa, un repentino esilio di
salvezza e un ritorno in patria trionfale dopo un ventennio di nostalgia, lo scrittore
ci riporta l’esperienza traumatica e intensa di un uomo come tanti in quegli
anni burrascosi e drammatici.
Grazie ad una
forma molto semplice e a uno stile diretto, questo libro è stato in grado di
tracciare un quadro piuttosto esemplificativo di un momento storico che, per
età (questo periodo non si studia a scuola!) e forse un po’ per pigrizia, non
conoscevo (e ancora non posso dire di conoscere): si è trattata di un’occasione
per approfondire qualcosa di nuovo, schivando gli ostacoli dati da un forma
troppo complessa o da riferimenti troppo specifici, che non mi avrebbero
permesso di costruirmi un’idea limpida di base di quanto è accaduto.
Giorgia Lombardi
***
Se
fossi passata in libreria molto probabilmente non avrei nemmeno preso in
considerazione Frau Merkel che invece ho trovato
molto interessante ed attuale.
Nonostante la complessità degli argomenti trattati la lettura procede veloce e
scorrevole grazie ad un linguaggio rigoroso ma semplice. La puntuale
ricostruzione degli eventi ed i numerosi riferimenti riportati consentono di
guardare anche all'attuale situazione superando luoghi comuni e stereotipi.
Ho
apprezzato anche "Generazione Desaparecida" ma, forse perché ricordo
piuttosto bene il periodo ed ho avuto modo di leggere molto in proposito, ho
trovato questo volume un po' didascalico.
Giovanna Nebuloni