Hypnos di Gino Saladini e
Vincenzo Mastronardi
Sonzogno
Sono due romanzi molto differenti sia per
quanto concerne la struttura tematica che per il modo con il quale vengono
narrati gli eventi. Dalla lettura del romanzo La giostra delle anime, si evince
una trama narrativa molto semplice, il lettore riesce senza alcuna difficoltà a
non perdere il filo della trama e a gustarsi con piacevolezza la lettura del
romanzo. La narrazione, ambientata in Basilicata, racconta la storia, la
crescita di due sorelle che, nonostante le innumerevoli difficoltà proprie
della vita mai perdono l'affetto reciproco, il loro legame che sempre le ha
contraddistinte fin dalla loro nascita e che le ha rese forti, proprio nei
momenti più duri della loro crescita. L'esperienza nell'orfanotrofio Nivelli risulta essere chiarificatore di quanto appena
detto. Dunque, un libro piacevole che ispira ai lettori quel senso di legame
familiare e affetto che mai dovrebbe mancare.
Differenti risultano essere i contenuti,
la struttura tematica, soprattutto il linguaggio utilizzato nel romanzo Hypnos. La narrazione si svolge nella città di Vienna dove Friederich Schwarz viene
incaricato per indagare sull'assassinio del principe Rodolfo D'Asburgo figlio
dell'imperatore Francesco Giuseppe e dell'imperatrice Sissi. L'aiuto di Sigmund
Freud si rivelerà essenziale per la risoluzione dell'intreccio narrativo. Il
genere di riferimento è il noir e la città di Vienna viene descritta tramite
elementi che afferiscono a tale genere, ovvero, l'omicidio, la ricerca di un
colpevole, l'ambiente notturno della capitale austriaca, infine l'ambiguità che
risulta essere uno degli aspetti centrali del romanzo. Differentemente dal
romanzo precedente, la struttura narrativa è più complessa, il lettore deve
fermarsi per capire l'intreccio narrativo e seguire gli eventi. Il ritmo incalzante
denota tale complessità.
Concludendo, ritengo che il romanzo La
giostra delle anime sia un testo che proprio per la sua semplicità narrativa e
linguistica meglio si adatta ad un bacino di lettori sia adulti che non. Un
testo, dunque di facile fruizione.
Alberto Dinolfo
***
La scrittura di Saldini
e Mastronardi è scorrevole e piacevole.
Ho apprezzato particolarmente l’epoca in
cui si è scelto di ambientare il romanzo - la fine dell’800 - e il genere, che
non era prettamente di investigazione ma anche psicologico.
Andava infatti ad analizzare le
perversioni dell’animo umano senza risultare pesante ma incuriosendo il lettore
e stimolandolo ad andare avanti nella lettura.
Il protagonista, Hypnos,
si caratterizza e si fa divulgatore, portandola all’estremo, la tecnica
dell’ipnosi che stava spopolando grazie a Freud, coprotagonista della vicenda,
negli stessi anni.
Una storia avvincente e che facilmente
aiuta a staccare la mente in questi giorni strani, trasferendoci nella Vienna
di un secolo fa.
Alessandra Cafini
***
L’impatto con un evento storico così tragico come la morte del principe
Rodolfo d’Asburgo è decisamente stimolate per il
lettore che si approccia a questo romanzo. Tuttavia nello sviluppo di questo noir
gli eventi storici perdono la loro incisività. L’Io narrante sviluppa le
sue descrizioni in maniera piuttosto asciutta, non banale, ma spesso si
trastulla in citazioni o riferimenti che riguardano letteratura, musica,
psicologia o esoterismo, che non sempre riescono ad immergere il lettore
nell’ambiente politico e culturale della Vienna di fine Ottocento, come
l’autore forse avrebbe voluto. I personaggi sono descritti prevalentemente
nella loro fisicità, è marcata la loro sessualità, i loro corpi sono sensuali e
i caratteri a volte ambigui.
Hypnos è un personaggio il cui vero carattere,
aspirazioni, trascorsi di vita ecc non sono stati
sviluppati in modo tale da appassionare il lettore e suscitargli odio o amore
nei suoi riguardi. Anche per gli altri due personaggi principali Friederich e sua sorella gemella Sabine Schwarz
la presentazione e lo sviluppo del loro modo di essere e di vivere non è così
soddisfacente.
Non ultimo la figura di Freud pare infilata nel romanzo quale incentivo
alla lettura e non tanto quanto fulcro della storia.
Il susseguirsi di omicidi piuttosto efferati non sviluppa la suspense
necessaria ad un romanzo noir è tuttavia una lettura scorrevole e di
evasione.
Alessandro Rossetti
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