Il
cadavere di Nino Sciarra non è ancora stato trovato di Davide Morganti
Wojtek
Le prime sette pagine, intriganti
ed avvincenti, illudono il lettore ... di fatto si tratta di un
"catalogo" di libri di altri autori (con titoli, recensioni e brani)
legati tra loro da motivazioni surreali e (tanto peggio) noiose.
Annamaria
Zanfranceschi
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La protagonista ,
avvocato, ambiziosa , nella vita privata è complessata problematica, instabile
negli affetti.
Mette in evidenza i fatti negativi
che le capitano.
Alla fine c'è uno spiraglio di
positività che la fa diventare più umana.
Luciana Corradini
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"Il Cadavere di Nino Sciarra
non è ancora stato trovato" l'ho trovato di difficile lettura, noioso e
privo di trama. Interessante l'epilogo.
Valeria Gallini
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Il cadavere di Nino Sciarra non è
ancora stato trovato di Davide Morganti: non sono
proprio riuscita a finire il libro. Mi rimarrà il dubbio di sapere se
nell’ultima stanza qualcosa sarebbe cambiato...
Chiara
Marcozzi
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Originale l'inizio, intrigante
l'idea dell'andare a cercare il corpo in questa casa piena di cose, di oggetti
e di libri. Il primo capitolo con il semplice elenco davvero interessante. Poi
diventa però pesante, tutte le citazioni, tutte le letture... Ho fatto molta
fatica ad arrivare alla conclusione e l'interesse per l'intrigante inizio è poi
sfumato. Purtroppo non mi ha preso e non posso dire che la lettura sia stata
piacevole.
Laura
Giuliani
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Entrambi i libri [Con Le Mani
Cariche Di Rose - Il Cadavere Di Nino Sciarra Non è Ancora Stato Trovato] mi
sono piaciuti, li ho trovati particolari e originali, non è stato facile fare
una scelta, devi sapere che quando leggo un libro, lo faccio mio, mi ci
affeziono e in ognuno di loro trovo sempre qualcosa che lo rende unico e
meraviglioso, indimenticabile per così dire. Il solo punto di contatto che ho
trovato tra i due romanzi è il fatto che gli autori abbiano deciso di usare una
stessa logica/tecnica narrativa. Nel romanzo di Davide Morganti
ho apprezzato l'idea dei libri che "ossessionano" il protagonista per
non essere dimenticati e per non finire nell'oblio. Mi sono piaciuti il
percorso che ha compiuto il personaggio all'interno del romanzo e le citazioni
(vere e proprie pillole essenziali) che sono state fatte per poter dare un'idea
al lettore degli argomenti trattati nei diversi racconti citati. Interessante
anche il parallelismo che il protagonista compie tra la propria vita e quella
dei diversi personaggi incontrati nei diversi racconti.
Per quanto concerne il romanzo di
Michele Caccamo, invece, ho trovato brillante la scelta dell'argomento trattato
e del modo in cui è stato affrontato, non era facile, ma l'autore ha fatto un
ottimo lavoro. Mi è piaciuto molto il dialogo che corre e caratterizza l'intero
romanzo tra Pauline e la morte. Ogni preludio mi è parso come un consiglio,
quasi una sorta di aforisma. Qualsiasi persona che nella vita abbia provato un
sentimento forte e potente come quello dell'amore e conosciuto il dolore e la
sofferenza di una delusione credo si sia potuto ritrovare e riconoscere nelle
parole della morte, mi è davvero piaciuto molto questo libro e alla fine ho
deciso di premiarlo, se così di può dire, scegliendolo. Volevo citare, una
frase tra tutte pronunciata dalla morte che mi ha colpita particolarmente:
" Non esiste la serenità, o per meglio dire non è per le personalità
complesse come la tua. Il tuo stile di vita è poetico nell'estremo e prevede
una dissacrazione della normalità. Scardina però queste logiche della fedeltà,
adeguati ai cambiamenti. Ai nuovi amori. Viaggia, vivi, scrivi racconti e
poesie. Danza. Fallo senza preoccuparti per chi lo fai, perché lo fai."
Lorena Ceccaroni