Il
cielo per ultimo di Michele Cecchini
Bollati Boringhieri
Libro
delicato e gustoso. Tenero per le tematiche trattate relative a una paternità
‘sopraggiunta’ ma accettata con determinazione nonostante L handicap. La
morale: a tutto c’è rimedio se guardi la vita con occhiali colorati.
Chiara Regina
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lo rileggo
la seconda volta per gustare i tanti dettagli, molto interessante.
Lucrezia Zileri dal Verme
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Fin dalla
prima pagina emerge una ricchezza di dettagli che rendono il romanzo “visivo”
in un susseguirsi di immagini dei luoghi e dei personaggi che li vivono.
Luca Villani
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Storia di
una vita infelice nella sua autopoietica felicità, molto intrecciata, forse
troppo, ad altre storie in buono stile con concessioni linguistiche originali
("sporche ile", "dinamo umane", "sorseggiare la vita
insieme"), con rimandi al linguaggio dei detenuti e digressioni nell'arte.
Continui rimandi alla multiculturalità dei luoghi e delle persone, del mare da
amare che contamina, dei luoghi segreti che mascherano realtà tristi (il
carcere come la NASA, rimando a "La vita è bella" di Benigni).
Attenzione al linguaggio del corpo narrato e alla storia parallela di Wetryk per spiegare l'io narrante. Lo scritto è la storia
si rifanno a Cesare Zavattini e alle narrazioni di alcuni Br.
Caterina Federici
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