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Il cratere Dostoevskij di Raffaele Montesano

Lekton Edizioni

 

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Circolo dei lettori
di Vicchio “Ghost readers”
coordinato da Serena Materassi:
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L’idea è buona, i racconti partono bene e sembrano anche accattivanti, ma spesso si risolvono così, senza alcuna originalità. Questa raccolta non decolla e non funziona, l’autore sembra volerci dire chissà cosa, ma poi lascia il lettore come in sospeso. Quindi sembra un semplice esercizio di scrittura e di riflessione dello scrittore sulla propria arte, senza nulla aggiungere ad essa. Devo dire che ad un certo punto ho cominciato ad annoiarmi e ho fatto fatica a terminare la lettura.

Madia Satalino

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Scrivere racconti, racchiudere un mondo di senso compiuto e farli piacere ai lettori in uno spazio ristretto non è qualcosa di semplice, ma Raffaele Montesano ne "Il cratere Dostoevskij " ci riesce bene. L'amore per la letteratura e per il suo poter vivere di se stessa è ben presente in questi racconti e dà voce a una moltitudine di temi che colpiscono il lettore per la loro fisicità e profondità. Il mondo del lavoro dei nostri giorni, in cui capita anche di dover travestirsi da asino e alla lunga diventarlo davvero, le multe che per errori di trascrizione o consegna si moltiplicano d'importo fino a diventare cifre assurde, i tradimenti sessuali consumati velocemente e poi cancellati dalla memoria senza alcun rimorso, la malvagità dei nazisti che torna a galla decenni dopo: sono solo alcuni dei temi di questo libro. Tutto questo intervallato da racconti che ci presentano Biblioteche -Universo che contengono l'infinito valore che alla letteratura e all'immaginazione si deve dare per riuscire a sopravvivere in una società che ci sta travolgendo. Un bel libro da leggere e godere.

Fiona Raffagni

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Il Cratere Dostoevskij, oltre ad essere un cratere di Mercurio, è l’ultimo dei 13 racconti che formano una raccolta che parla dell’amore che l’autore nutre per la letteratura, quella alta. Montesano affronta il tema, che, come un filo continuo, collega tutti i racconti e allo stesso tempo scherza con la letteratura: Il problema del pubblicare i libri è che poi vengono letti! Il suo intento si svela nella domanda che apre la raccolta: che cosa ti spetti da me? I racconti mettono al centro

l’ansia creativa, i dubbi e i blocchi di chi crea, impossibile da evitare, spesso blocca e fa soffrire perché Quando si vive del proprio pensiero, ogni idea può fare reddito. Infine l’autore ci porta nei luoghi di culto della letteratura, le biblioteche, parla dei suoi sacri addetti, bibliotecari e autori, figure terrene, ma quasi sacerdoti dei templi della letteratura.

Cinzia Panichi

 

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Circolo dei lettori
di Napoli 1 “Iocisto”
coordinato da Gigi Agnano:
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Una raccolta di racconti è sempre una lettura particolare, molto diversa da quella di un romanzo così come immagino sia per lo scrittore la stesura di una serie di storie compiute in se stesse piuttosto che un unico racconto corale. Da lettrice di racconti, ho apprezzato la scelta della centralità dell'uomo in tutte le sue sfumature così come quella della letteratura, amore travolgente ma solido nella maturità al punto da determinare scelte di vita come quella che fa il protagonista del primo racconto. D'altra parte però, la letteratura può essere un'amante assai esigente; non farcela è lecito come accade in Georgiana by-the-sea: “La verità era che amava molto di più leggere che scrivere. Non perché non si ritenesse un bravo scrittore o perché non fosse soddisfatto di ciò che scriveva. Al contrario, era molto orgoglioso dei suoi libri. Ma la scrittura richiedeva più fatica, più sforzo fisico. Alla lunga gli creava disagio. La lettura invece no. Più leggeva e più sentiva una certa dose di gioia montargli dallo stomaco. Era leggere la cosa che davvero lo rendeva felice”. La Biblioteca di Calenda non fa che confermare questa disposizione d'animo dello scrittore e nel lettore... con le sue “informazioni che tendono all'infinito” e con “la consapevolezza dell'enorme mancanza di proporzione tra la quantità di informazioni che esistono nel mondo e il limitato tempo che un essere umano ha per apprenderle”. Scritti in maniera piacevole e spesso colta, i racconti di Montesano rappresentano bene la loro essenza narrativa di “ porzioni di realtà”, compiuti e autonomi e tuttavia inizio di riflessioni sulla natura umana.

Maria Rosaria Baglieri

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L'autore inizia i suoi racconti con: “che cosa ti aspetti da me”, la mia risposta è EMOZIONI che però non ho sempre provato in tutti i brevi racconti.

Per quanto ben scritti e di facile lettura solo alcuni hanno suscitato in me curiosità e voglia di scoprirne la conclusione.

Il denominatore comune di tutti i racconti è la brevità, in alcuni casi dopo un inizio intrigante arriva un’improvvisa conclusione.

Un' ultima considerazione personale, si ha la sensazione che i racconti non siano sempre scritti dalla stessa mano. 

Silvana Quadrino

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Si tratta di una raccolta di racconti che hanno come fil rouge la fisicità intesa nella individualità profonda.

Una penna usata sapientemente.

Gloria Vocaturo

 

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