Il meglio di
noi di Francesco Gungui
Giunti
Eleggo vincitore questo libro perché
mi ha affascinata sin dalle prime pagine. L'autore dedica al lettore la sua
opera e lo ringrazia: questo è di una delicatezza incredibile. Così come
notevole è lo stile scorrevole ed empatico; si ha la sensazione che il libro
sia stato scritto da una donna, la stessa protagonista. Al centro della
narrazione c'è l'Eroe epico, racchiuso in ciascuno di noi, che inizia la sua
ricerca di una consapevolezza e di un equilibrio apparentemente distanti e
difficili da raggiungere. Il Mentore lo accompagna per un tratto di strada,
asserendo che i bivi non esistono e che bisogna scegliere quale via
intraprendere; rammenta che la responsabilità è dell'Eroe stesso e nessuno può
dirgli cosa fare. Tanti sono gli strumenti e gli input che si possono cogliere
e sfruttare; e tante sono le emozioni che questo libro ha suscitato in me. Ho
amato anche il finale, aperto: il raggiungimento di una condizione di serenità
che solo la vita potrà stabilire dove porterà.
Angela
Palmieri
***
Il libro è molto ben scritto, le
pagine scorrono in modo fluido e mi hanno tenuta talmente tanto incollata che a
stento mi sono accorta di essere già arrivata al finale. Tuttavia, la parte sul
viaggio dell’eroe e la conseguente narrazione sul self-help si è
dilungata un po’ troppo, con dettagli che vanno oltre misura, tanto che ad un certo
punto appariva più come un saggio sul life coaching
piuttosto che come racconto. Inoltre, il personaggio di Achille (il datore di
lavoro e guru di Sara), mi è sembrato un po’ scontato: il classico
mentore eccentrico che si veste strano e gestisce una libreria singolare, che
dopo l’ennesimo deciso rifiuto di aiutare Sara, all’improvviso decide di farlo
perché colto da nostalgia e malinconia nei confronti del proprio passato. Tutto
sommato, nonostante fosse un buon libro, la trama trattata non mi ha colpito
particolarmente.
Giuseppina
Covino
***
Il romanzo traccia un percorso che
attraversa una crisi coniugale che sfocia in una separazione. Un evento
imprevedibile ha fatto sì che il futuro ex marito sia costretto a rimanere nella
casa e la futura ex moglie ad essere costretta ad interrogarsi su questa
dolorosa transizione, sulla possibilità di tornare indietro anche se l’amore
sembra essersi svanito, sugli equilibri che possono crearsi all’interno della
famiglia e sull’apatia nella vita quotidiana. Ad un certo punto il romanzo
imprime una svolta davvero inconsueta e leggermente scioccante: si traveste
cioè da un manuale di PNL (Programmazione Neurolinguistica). Questa scelta ha
prodotto un leggero sconcerto in me perché sembra che il romanzo possa essere
solo un pretesto per introdurci in questo metodo di comunicazione, ma la
bravura dell’autore sta nel contenere questa svolta all’interno della storia
senza tracimare fuori da essa e a suscitare molta curiosità. La conclusione, di
solito un punto debole nelle storie di questo tipo, ha avuto il pregio di non
peggiorare il traballante prosieguo della storia. Non un lieto fine, ma quasi.
Purtroppo il libro perde la sfida contro “La famiglia Piotta”
Mirko Pasquotto
***
Scrittura scorrevole ma,
a mio parere, forse troppo semplicistica. Ho trovato il romanzo carente tanto
nello stile quanto nei contenuti: una risoluzione frettolosa, en passant, dei
problemi della vita (e, velocemente, è stato trattato anche il mestiere dello
scrivere). Il libro è leggero e si legge in poco tempo, confesso anche che non
mi è pesato continuare la lettura, i temi sono interessanti ma trovo che siano
stati trattati con troppa leggerezza.
Sarebbe potuto essere, dunque, un testo ricco di potenziale,
ma così non è stato. Lodevole, però, la rappresentazione così realistica della
mente di una donna narrata attraverso la penna di un uomo: Gungui
è delicato, empatico, e fa entrare i lettori all’interno della psiche femminile
senza alcuna difficoltà.
Il finale, inoltre, è un
altro punto a sfavore del libro. Mi aspettavo una chiusa più netta, più
precisa.
Guido
***
Anche questo libro è molto
introspettivo e scritto in modo molto scorrevole, seppur narri di una vicenda
non semplice o allegra, tratta di un argomento molto importante, la crescita
personale, la consapevolezza e la capacità di scegliere per sé stessi, narrando
di una vicenda che potrebbe essere quella di chiunque, anche se la descrizione
della storia da un punto di vista femminile con un autore maschio mi è parsa un
po’ “forzata”. Ho trovato non perfettamente riuscito il cimentarsi nel parlare
con un linguaggio che solitamente non è il proprio. Inoltre, la storia ruota
completamente intorno alla protagonista e alla sua ricerca di sé e della
felicità. La meditazione, la programmazione neuro linguistica, la teoria del
viaggio dell’eroe possono NON fornire soluzioni adatte a tutti coloro che
affrontano le problematiche delle relazioni di coppia
Mara Taddei