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Il meglio di noi di Francesco Gungui

Giunti

 

Eleggo vincitore questo libro perché mi ha affascinata sin dalle prime pagine. L'autore dedica al lettore la sua opera e lo ringrazia: questo è di una delicatezza incredibile. Così come notevole è lo stile scorrevole ed empatico; si ha la sensazione che il libro sia stato scritto da una donna, la stessa protagonista. Al centro della narrazione c'è l'Eroe epico, racchiuso in ciascuno di noi, che inizia la sua ricerca di una consapevolezza e di un equilibrio apparentemente distanti e difficili da raggiungere. Il Mentore lo accompagna per un tratto di strada, asserendo che i bivi non esistono e che bisogna scegliere quale via intraprendere; rammenta che la responsabilità è dell'Eroe stesso e nessuno può dirgli cosa fare. Tanti sono gli strumenti e gli input che si possono cogliere e sfruttare; e tante sono le emozioni che questo libro ha suscitato in me. Ho amato anche il finale, aperto: il raggiungimento di una condizione di serenità che solo la vita potrà stabilire dove porterà.

Angela Palmieri

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Il libro è molto ben scritto, le pagine scorrono in modo fluido e mi hanno tenuta talmente tanto incollata che a stento mi sono accorta di essere già arrivata al finale. Tuttavia, la parte sul viaggio dell’eroe e la conseguente narrazione sul self-help si è dilungata un po’ troppo, con dettagli che vanno oltre misura, tanto che ad un certo punto appariva più come un saggio sul life coaching piuttosto che come racconto. Inoltre, il personaggio di Achille (il datore di lavoro e guru di Sara), mi è sembrato un po’ scontato: il classico mentore eccentrico che si veste strano e gestisce una libreria singolare, che dopo l’ennesimo deciso rifiuto di aiutare Sara, all’improvviso decide di farlo perché colto da nostalgia e malinconia nei confronti del proprio passato. Tutto sommato, nonostante fosse un buon libro, la trama trattata non mi ha colpito particolarmente.

Giuseppina Covino

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Il romanzo traccia un percorso che attraversa una crisi coniugale che sfocia in una separazione. Un evento imprevedibile ha fatto sì che il futuro ex marito sia costretto a rimanere nella casa e la futura ex moglie ad essere costretta ad interrogarsi su questa dolorosa transizione, sulla possibilità di tornare indietro anche se l’amore sembra essersi svanito, sugli equilibri che possono crearsi all’interno della famiglia e sull’apatia nella vita quotidiana. Ad un certo punto il romanzo imprime una svolta davvero inconsueta e leggermente scioccante: si traveste cioè da un manuale di PNL (Programmazione Neurolinguistica). Questa scelta ha prodotto un leggero sconcerto in me perché sembra che il romanzo possa essere solo un pretesto per introdurci in questo metodo di comunicazione, ma la bravura dell’autore sta nel contenere questa svolta all’interno della storia senza tracimare fuori da essa e a suscitare molta curiosità. La conclusione, di solito un punto debole nelle storie di questo tipo, ha avuto il pregio di non peggiorare il traballante prosieguo della storia. Non un lieto fine, ma quasi. Purtroppo il libro perde la sfida contro “La famiglia Piotta”

Mirko Pasquotto

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Scrittura scorrevole ma, a mio parere, forse troppo semplicistica. Ho trovato il romanzo carente tanto nello stile quanto nei contenuti: una risoluzione frettolosa, en passant, dei problemi della vita (e, velocemente, è stato trattato anche il mestiere dello scrivere). Il libro è leggero e si legge in poco tempo, confesso anche che non mi è pesato continuare la lettura, i temi sono interessanti ma trovo che siano stati trattati con troppa leggerezza.

Sarebbe potuto essere, dunque, un testo ricco di potenziale, ma così non è stato. Lodevole, però, la rappresentazione così realistica della mente di una donna narrata attraverso la penna di un uomo: Gungui è delicato, empatico, e fa entrare i lettori all’interno della psiche femminile senza alcuna difficoltà.

Il finale, inoltre, è un altro punto a sfavore del libro. Mi aspettavo una chiusa più netta, più

precisa.

Guido

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Anche questo libro è molto introspettivo e scritto in modo molto scorrevole, seppur narri di una vicenda non semplice o allegra, tratta di un argomento molto importante, la crescita personale, la consapevolezza e la capacità di scegliere per sé stessi, narrando di una vicenda che potrebbe essere quella di chiunque, anche se la descrizione della storia da un punto di vista femminile con un autore maschio mi è parsa un po’ “forzata”. Ho trovato non perfettamente riuscito il cimentarsi nel parlare con un linguaggio che solitamente non è il proprio. Inoltre, la storia ruota completamente intorno alla protagonista e alla sua ricerca di sé e della felicità. La meditazione, la programmazione neuro linguistica, la teoria del viaggio dell’eroe possono NON fornire soluzioni adatte a tutti coloro che affrontano le problematiche delle relazioni di coppia

Mara Taddei

 

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