Il meticcio di Federica Fantozzi
Marsilio
Una complicata storia
di criminalità internazionale in cui è coinvolta una giornalista romana in
cerca di scoop per il suo giornale in crisi. A fianco della giornalista un
commissario di polizia che l'aiuta e la usa per scoprire e risolvere
l'intreccio criminale. Intorno diverse realtà, una anche originale, che
coinvolgono molti personaggi e diversi continenti. Tutta la storia si svolge ai
tempi nostri nell'arco di un mese. Dovrebbe essere un giallo/thriller, ma
francamente di suspense non ce n'è molta e i riempitivi fin eccessivi. La storia
appare descritta in modo frettoloso stante l'intreccio molto complicato della
vicenda criminale. Alcuni indizi non sono sufficientemente nascosti al lettore
che non viene sorpreso più di tanto, tranne che per un aspetto particolare.
Forse troppi temi per la capacità di narrazione della scrittrice. Specie se lo
si confronta con i “maghi” internazionali del genere.
Alfredo
Maria Simonetti
***
Il racconto è ambientato a Roma,
dove una giornalista di un piccolo quotidiano, Amalia, a fianco di un
poliziotto del nucleo investigativo, suo ex amico, Alfredo, alle prese con
un’organizzazione criminale organizzata italo-nigeriana, dedita al contrabbando
di pietre preziose e alla schiavitù, seguirà una pista come “agente sotto
copertura” che poi sarà il suo sogno a occhi aperti. Nonostante la scrittrice
affronti dei temi molto attuali e riconducibili ai giorni nostri, il libro non
mi ha particolarmente colpito. Probabilmente perché non c’è una “fine” a tutte
le brutalità, alla miseria, al male, alle ingiustizie. La storia mi ha lasciato
una sensazione di sconforto e delusione. Emozioni forti e contrastanti ma
difficili da poter in qualche modo paragonare alla mia esperienza di vita, e
come se in qualche modo le sentissi distanti dal mio mondo. Decisamente crudo
anche se molto reale, preferisco storie semplici con personaggi che in qualche
modo mi somigliano.
Mariateresa
Delli Paoli
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Racconta di una protagonista che si
chiama Amalia Pinter, una giornalista molto appassionata che con il tempo si
trova a fronteggiare la mafia nigeriana, misteriosa e pericolosa: Ascia Nera.
Come genere non rientra nei miei gusti, leggendolo però ammetto che è stato
davvero intrigante, soprattutto per le sue ricche e accurate descrizioni, che
rendevano la storia molto credibile. A livello narrativo è davvero bello, ricco
di informazioni e divertente per le battute soprattutto tra di Amalia e Alfredo
(un bravo poliziotto che lotta contro la criminalità organizzata) con il loro
rapporto così ambiguo. Aggettivi per questo libro sono: intrigante, divertente
e descrittivo
Marco
Caretta
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Addentrandomi pian piano nella
storia, sono rimasta coinvolta nelle indagini, quasi come una spettatrice
presente. Questo mi ha colpito. Si evince la capacità della scrittrice di
passare dal tirare pian piano i fili a farli tirare direttamente dal lettore.
Mi ha entusiasmato la selezione dei vocaboli, aggettivi e verbi, così precisi e
appropriati. Una ricerca che sembrava un po’ forzata e forzosa all’inizio ma
che poi mi ha incuriosito tanto da stimolare la mia attenzione facendomi anche
divertire. Insomma, per una che non ama i gialli e i polizieschi, questa storia
mi ha preso e credo sia ben fatta e strutturata. Nonostante le qualità di
questo libro, per cui credo che leggerò altri libri dell’autrice, non mi sento
di sceglierlo come vincitore perché il mio coinvolgimento è stato graduale.
Inizialmente ho avuto qualche difficoltà ad immergermi nella lettura visto che
il genere giallo/poliziesco non è tra i miei preferiti e anche lo stile, molto
descrittivo, non è nelle mie corde.
Violante
Nonno
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Questo secondo testo affidatomi è
sicuramente degno di lettura, quindi tra i due testi questo è il vincitore,
senza ombra di dubbio. La trama ci racconta di realtà presenti nel mondo che ci
circonda, realtà di dolore e di fatica di vivere sia per levatura ne di
tiratura ne di contenuti…) la quale viene quasi casualmente (come Il
personaggio centrale (giovane Donna giornalista di un quotidiano non di grande
spesso avviene) in contatto di un mondo diviso tra mercanti di uomini e di
preziosi non esattamente nella legge, anzi al di fuori della legge, in cui la
legge che prevale è quella della violenza e del denaro (non so perché ma questo
mondo mi ricorda una realtà, questa formalmente legale, molto ampia, anzi
estesa a livello planetario…. Questo testo riesce anche a fare emergere, con
gentilezza, le contraddizioni e le miserie sociali di cui è piena la società
attuale, come quella di sempre d’altronde. La scrittura è sobria ma elegante
senza mai scadere in volgarità o luoghi comuni (a parte una frase in tutto il
libro, ma la si può perdonare…). Inoltre la scrittrice, credo giovane, riesce
bene nella descrizione della natura ambientale che circondano i fatti. Descrive
luoghi e ambienti con acuta osservazione ed elegante bellezza. Ma sa anche
cogliere e descrivere stati d’animo dei personaggi in modo profondo e
riflessivo. Insomma credo che questa giovane Donna abbia tutti gli strumenti
per continuare per se e per gli altri questa attività,
questa avventura di scrittrice coltivando e arricchendo la sua esperienza di
vita e di Cultura.
Sergio Gonella
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