Il
postino suona sempre due volte di James M. Cain
Adelphi
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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Torres -Sorso “Comes Biblioteche”
coordinato da Lisa Contini
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È la storia di una passione travolgente e devastante. I due protagonisti Frank e Cora diventano amanti e progettano di uccidere il marito di lei, illudendosi che, per poter raggiungere la felicità, si possa scappare dalla propria vita, che non li soddisfa e non è come se l’erano immaginata, relegando la felicità a un domani che poi non arriverà mai. Per tutto il libro Cora e Frank appaiono come privi di libero arbitrio, incatenati dalla passione e da impulsi profondi che agiscono in loro quasi inconsapevolmente. Quando poi i due stabiliranno di prendere in mano le loro vite sarà il destino a decidere per loro. E sarà un destino tragico e allo stesso tempo beffardo che rappresenta l’unica via d’uscita da una passione distruttrice ma, ancora di più, la via d’uscita da un’angoscia esistenziale profonda e quasi inconsapevole, maturata in un ambiente di miseria morale e materiale. La fine arriverà e sarà la punizione fino ad allora schivata ma che si rivela ineluttabile. Ecco allora che non si può sfuggire al proprio destino, “il postino suona sempre due volte”.
Lorenza Pazzola
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Una novella che è diventata un mito anche e soprattutto per le versioni cinematografiche che ne sono state tratte. La storia è scarna (forse fin troppo!), veloce e racconta di un incontro e di una ossessione sessuale (d’amore?) che fatalmente travolge i due protagonisti, trascinandoli inevitabilmente nella tragedia. Nulla di particolarmente originale né sconvolgente, solo una possibile realtà raccontata senza fronzoli, ma con una prosa che non mi ha coinvolto.
Alessandra Fois
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Scrittura veloce e scarna, stile asciutto, trama inconsistente e che perde man mano di forma, contenuto via via angosciante ma privo di mordente. I personaggi non vengono approfonditi e la storia scorre via senza lasciare traccia.
Rosa Doro
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Ritratto di un’America desolata e polverosa dove marginalmente agli splendori della grande Los Angeles, inarrivabile ma agognata dalla protagonista si dipana una storia di passioni fisiche concrete carnali raccontata a pennellate, in prima persona dal protagonista. Gli avvenimenti sembrano generati e gestiti dal caso o destino e i personaggi si fanno portare e talvolta cercando di prendere in mano la propria vita la peggiorano sino a distruggere sé stessi e coloro che amano. Per loro non c’è il diritto alla felicità in quella polverosa stazione di servizio lungo una strada che sembra andare all’ infinito.
Gianfranca Runchina
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Il postino suona sempre due volte, deve recapitare le missive. Durante lo scorrere delle nostre vite ci vengono recapitate le notifiche belle o brutte, a volte vorremo non rispondere a quelle scampanellate, ma la curiosità, la paura, la voglia o necessità di piegare i fatti alla nostra volontà ci incasina di più, portandoci altrove. Un vagabondo e una donna che cerca di far crescere le radici di una nuova esistenza Cora e Frank, si piacciono, ecco che decidono di togliere dalla loro strada la zavorra di un uomo ormai di troppo.
Gli eventi successivi li portano a mettere in discussione la loro relazione, Frank sente il richiamo della strada e Cora ambisce ad una stabilità economica e affettiva. Diverse si delineano le strade che ciascuno di loro vorrebbe percorrere e allora ecco che ritorna la necessità di eliminare gli ostacoli. E come a volte succede il destino si presenta ancora una volta a recapitare la sua missiva.
Gavina Sechi
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“Il postino suona sempre due volte” di James M. Cain è la storia di una passione travolgente ma anche “malata”. Frank e Cora diventano amanti: lui è un avventuriero senza fissa dimora, lei è sposata con un ricco signore greco. Iniziano una relazione e col passare del tempo decidono che l’unico modo per stare insieme sia quello di uccidere il marito di Cora. La cosa però non si rivelerà semplice e i due protagonisti non riusciranno a trovare la felicità agognata.
Frank e Cora si amano di un amore morboso, diffidente. La loro unione non è spensierata nè libera. Credono di poter conquistare la serenità scappando, ma saranno loro stessi a costruire gli ostacoli contro i quali si dovranno irrimediabilmente arrendere.
Antonella Cabras
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Una travolgente storia di amore e passione tra un nullatenente, Frank, e Cora, moglie del proprietario della stazione di servizio nella quale giunge Frank e dove trova lavoro. Cora è l’emblema della femminilità, della seduzione e i due iniziano una relazione, un amore proibito che porta alla rovina sia di se stessi che degli altri. Il libro è pervaso da un senso di esagerazione e impulsività che fanno da contraltare alla costante ricerca della felicità, soprattutto come fuga da una condizione miserabile, e dell’amore, anche quando appare tragico e violento. I due amanti, per vivere liberamente il loro amore decidono di fuggire e tramano un omicidio ma il destino beffardo deciderà per loro fino al tragico epilogo. Un libro capace di tenere incollati i lettori alle sue pagine grazie al senso di fatalità che lo pervade fino alla fine.
Claudia Chelo
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La forza di una passione guida la vita di Frank fino all’abisso. Ed è proprio lui che la racconta in prima persona con l’immediatezza di una lingua semplice, credibile al punto che non potrebbe che essere la sua. E con questa credibilità ci conduce dentro una vita dove il caso, l’adrenalina, la volontà, il rimorso, la passione si dosano in modo imprevisto, a volte sconvolgendo piani, a volte favorendoli ma per arrivare, infine, solo alla distruzione totale. E pur in questo vortice malsano non si può non provare compassione per Frank e Cora, alla ricerca di una felicità impossibile.
Carmelana Nuvoli
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Una storia di passione o forse ossessione tra i due protagonisti Frank e Cora. Lei, donna sensuale, sposata con il titolare di una stazione di servizio in cui lui trova lavoro. Iniziano una relazione proibita e tramano insieme l’omicidio del marito, anche se le cose non vanno come le avevano programmate. È una storia di cui ricordo principalmente il film. Ho trovato “povero”, per niente profondo e tanto meno coinvolgente.
Lisa Contini
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Il postino suona sempre due volte (James M. Cain), un vecchietto grintoso del 1934 nel genere del romanzo noire, stupisce e cattura con l’efficace tratteggio dei personaggi, con una trama di eventi che precipitano, che sfuggono al controllo dei personaggi, quando un gatto, un incidente stradale rubano l’effimera convinzione di gestire il destino.
Una storia amara, personaggi vili e eterni paradigmi di un’umanità decadente.
Daniela Nieddu
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Bel libro ma dalla trama abbastanza scontata tranne che per il finale a sorpresa, dove si potrebbe pensare che, anche se non sempre, alla fine la giustizia divina, pareggia i conti…
Laura Pozzolini
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Il racconto offre una lettura veloce, scorrevole, direi quasi asciutta.
Un noir dove, all’inizio, sembra raccontare una storia quasi banale: un vagabondo in cerca di lavoro, il proprietario di una locanda che lo accoglie e la moglie del locandiere bella e sensuale.
Fra il vagabondo e la signora si instaura subito una complicità implicita che diventerà passione e che tirerà le fila di tutta la narrazione. L’intrigo e la passione portano a congetture estreme sino alla fine con diversi colpi di scena.
La scrittura senza eccessi di descrizione permette di entrare subito nell’animo dei personaggi e di vivere insieme a loro le ansie, le paure e la loro passione.
Sicuramente inaspettato il finale.
Marcella Baffigo
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Questo libro è un giallo noir, un genere che a me non entusiasma. Lo stile di scrittura è asciutto e scarno, non presenta introspezioni psicologiche dei personaggi che trovo superficiali e vuoti. I protagonisti sono Frank, un giovane nullafacente, vagabondo e dedito al gioco d’azzardo; Cora una donna molto sensuale e insoddisfatta che lavora nella trattoria del marito di cui non è innamorata e suo marito un uomo semplice e rozzo. Fra Frank e Cora nasce una grande passione che li porterà a progettare l’omicidio del marito, nell’illusione di vivere la loro storia d’amore in una vita agiata con le proprietà del marito e uscire dalla loro squallida esistenza. Questa decisione però farà nascere in loro i rimorsi, rovinerà il loro rapporto, a diffidare uno dell’altro, alla rovina totale fino alla morte.
Lidia Sanna
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È la storia di una famiglia ebrea che negli anni 30 si trasferisce dall’Austria a New York. II protagonisti sono 3, la madre una donna saggia, accudente, comprensiva, protettiva. Il padre purtroppo un po’ pazzo, con manie di persecuzione che produrrà paure e terrore nella mente del vero protagonista, un bambino di 8 anni di nome David. Tutto il libro si basa sulla sua capacità di osservare e analizzare ciò che succede intorno a lui mettendo in risalto le sue emozioni, le sue suggestioni, le sue angosce, le sue ansie, le sue paure. L’autore utilizza molti simbolismi e similitudini che trascinano la narrazione in poesia rendendola molto più ricca. Questo romanzo ci racconta come le fantasie e i sogni del bambino si confrontano con la durezza di quella realtà fatta di povertà, di pregiudizi e tensioni razziali. È un libro che ci parla molto della cultura ebraica.
Lidia Sanna