Il ritorno di San Giorgio di Diego
Marani
La nave di Teseo
San Giorgio, patrono di Ferrara, in groppa al suo cavallo
impugnando la lancia, torna ai nostri giorni nella sua città e annuncia al
sindaco e al vescovo di voler uccidere un nuovo drago che si nasconde nelle profonde
acque di un fiume.
La leggenda si mescola alla realtà, l’incontro tra i personaggi
reali e il santo ha i toni della commedia, così come la reazione dei cittadini
di Ferrara, prima di stupore e d’incredulità poi di rassegnazione e infine
esaltazione dell’atavico patrono, rappresentano un quadro ironico ed esilarante
della mentalità e del comportamento dei nostri tempi. E nello stile della
commedia il rovesciamento è ancora più sorprendente: Il vescovo al
cospetto di San Giorgio redivivo è più cauto e sospettoso del pragmatico
sindaco, così come gli emigranti considerati piaga sociale della città,
accolgono e aiutano il santo con più generosità di tanti borghesi ben pensanti.
San Giorgio è tornato per liberare la città da un misterioso essere, metafora
del male oscuro che invade oggi come allora il cuore e la mente dell’umanità.
Marani con una scrittura divertente e raffinata ci racconta con tenerezza e
ironia la fragilità umana nell’eterno conflitto tra indolenza e azione, tra
individualismo e cooperazione nella scelta tra bene e male.
Elena Pandolfi