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Il silenzio della collina di Alessandro Perissinotto

Mondadori

 

Lo stile del romanzo è gradevole e perfettamente armonioso, ma – forse per dare modo all’attenzione del lettore di focalizzarsi sui contenuti – non ha veramente nulla di originale dal punto di vista letterario. A motivo di questo, pur essendo inedito nella trama e nella modalità d’approccio ad un tema che è estremamente attuale, suona purtroppo come qualcosa di già sentito.

Giulia De Sensi

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La relazione familiare burrascosa tra un padre e un figlio fa da cornice ad una storia reale di cronaca che mette in luce la condizione della donna vista come “oggetto” in una società evidentemente ancora molto patriarcale. Il tutto condito da uno stile narrativo elegante che invita a tratti alla riflessione su temi ancora oggi molto attuali.

Martina Spena

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È la notte del 16 dicembre 1968, la piccola Maria Teresa Novara viene abusata, venduta, soffocata e dimenticata nel silenzio di un contesto sociale omertoso, quello delle Langhe.

Un caso di cronaca non lontano nel tempo e nello spazio a cui si giunge attraverso un percorso calibrato tra passato e presente, con una prosa che rallenta il proprio ritmo per trattare temi che necessitano di essere metabolizzati: complicati rapporti tra padri/figli, abusi famigliari, amicizie mai dimenticate, la violenza sulle donne concepita come normalità. Maria Teresa Novara, diventa pretesto per gettare luce su una comunità restia a denunciare, legata in modo atavico alla propria terra, un'appartenenza che l'autore marca attraverso la descrizione stessa del linguaggio locale. Lettura piacevole.

Ilenia Lo Piccolo

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Una verità romanzata che colpisce, disorienta, fa riflettere. Uno spioncino "ingombrante" su uno spazio buio, che responsabilizza, coinvolge, senza tuttavia risultare pesante, che lascia di pagina in pagina il lettore orfano davanti alle proprie sensazioni. Insomma, tutto ciò che una storia del genere dovrebbe trasmettere c'è. È l'ingiustizia della sorte di una ragazzina che si scontra con il libero arbitrio di personaggi che vorremmo non esistessero... Ma i mostri esistono e sono realmente e subdolamente crudeli.

Federica Turquassio

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Il romanzo di Perissinotto mescola suspense, atmosfera, rievocazione, dialogo, intreccio, coralità dei punti di vista, riflessione, emozioni, citazioni. Una storia che si fa leggere in breve tempo e con un pizzico di curiosità. Tuttavia, nonostante la ricchezza di ingredienti, il dipanarsi dell’intreccio è un po’ scontato e il finale si intuisce molto presto; situazioni e personaggi sono piuttosto stereotipati e in alcune occasioni poco approfonditi, in altre poco verosimili. Una lettura piacevole ma che non lascia il segno.

Marta Fanello

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Domenico Boschis affermato attore di fiction, figlio di un padre malato di cancro, torna al suo paese natale per condividere con lui gli ultimi giorni di vita. Durante il suo soggiorno ripercorre la sua infanzia, scava nel suo passato e in quello della sua terra, riportando alla luce vecchi ricordi, ritrovando amicizie e scoprendo segreti. L’autore di questo libro inserisce in una cornice romanzata fatti di cronaca realmente accaduti come quello del dell’omicidio di Maria Teresa Novara. Nel testo vengono trattati temi sempre attuali come il rapporto padre-figlio, la malattia, il crimine, la violenza, l’avidità che tante volte tendiamo a trascurare, ad evitare. Lo scritto risulta avvincente, pieno di intrecci e colpi di scena.

Rossella Loberto

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La scelgo come vincitrice per la storia e per il modo in cui è stata narrata. Leggera e coinvolgente.

Alessandra Lucia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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