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Il sognatore di specchi di Antonio Masseroni

Infinito

 

È un libro che tiene inchiodato il lettore in un’altalena ambigua di alibi e occasioni per sfuggire o ripartire dai propri sogni, fare i conti con il proprio “sé” bambino: un libro per non sprecare il tempo quando la strada più lunga è stata già percorsa.

“Il sognatore di specchi” è il tentativo di rivivere la potenza dell’amore, in un’ottica straniante e straniata, complice il “portale” che consente di recuperare la magia del mondo che da piccoli sognavamo di vivere o di costruire in futuro.

In un universo distopico, Gabriel è il protagonista che, ormai maturo, cerca di capire il giusto equilibrio tra fantasia e realtà, poi spetta al lettore stringere il patto narrativo con le pagine: può crederci, e sentirà come proprie le emozioni dell’eroe, cavalcherà Musogrigio e vivrà l’orrore per i ragni, per poi scoprire che non c’è incubo peggiore che vivere una vita più falsa del sogno.

L’ho scelto perché ci ho creduto

Maria Grazia Bello

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Voglio premettere innanzitutto che quando leggo un libro la storia deve proprio prendermi “di brutto” se voglio veramente finire di leggerlo, altrimenti o lo abbandono lo finisco ma ci metto un sacco di tempo. Ho iniziato a leggere “Il sognatore di specchi” e la prima impressione non era delle migliori. Poi ecco che all’improvviso la storia ha iniziato a stupirmi e coinvolgermi. È un libro davvero bello, scritto bene, ricco di frasi meravigliose, piccole poesie che raccontano la storia dei due protagonisti. Un libro che mi ha rapita anche se non proprio dalle prime pagine. Una storia intensa, surreale, dove il sogno si confonde con la realtà.

"FORSE PERCHÉ IO NON NE HO PIÙ DI SOGNI"

"SOGNARE È FORSE DAVVERO IL RIFUGIO CHE TUTTI MERITIAMO? L'UNICO LUOGO DOVE POSSIAMO VERAMENTE ESSSERE NOI?"

A questa frase scritta nel libro sento di rispondere che si, lo penso anch'io, nei sogni siamo noi stessi, senza costrizioni e senza maschere. E soprattutto siamo felici perché possiamo raggiungere l’irraggiungibile, vivere ciò che mai potremmo vivere nella realtà.

Lucia D’Aversa

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Il sognatore di specchi è il regalo di un'altra dimensione, diversa ed alternativa rispetto a quella quotidiana, di sicuro complementare, come può esserlo una chiave per decriptare un messaggio in codice.
Questo libro è un viaggio fantasioso e surreale che, tuttavia, è spesso incredibilmente aderente alla percezione che si ha della propria esistenza, con le divergenze tra desiderato e realizzato. È un libro che si legge come fosse una corsa a perdifiato verso la fine, per avere tutti gli elementi per capire e scoprendo che pure non bastano. Ho apprezzato moltissimo il ritmo e la capacità di tenere teso il filo dell'attenzione in una lettura gradevole, capace di offrire spunti di riflessione personale. Ho attraversato la storia di Gabriel, standogli dentro, avvinta nella costruzione, srotolando la mappa di un altrove conquistato un pezzo per volta, attraverso un percorso pieno di sorprese, che pure, a guardar bene sono le pietre dentro cui s'inciampa nel percorso della nostra giornata. Ho fatto un viaggio attraverso vite altrui, per scoprire infine, che poteva essere la mia stessa vita ad essere messa a soqquadro da un sogno che mi costringe a guardarmi allo specchio. 

Maria Letizia Pecoraro

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Per il Contest ho letto Il sognatore di Specchi, Antonio Masseroni, Infinito Edizioni, 2019; e Il sanguinaccio dell’Immacolata, Giuseppina Torregrossa, Mondadori, 2019.

L’incipit de Il sognatore di specchi mi ha colpito moltissimo: a mio parere Masseroni ci fa subito entrare in un’atmosfera onirica (come, si scoprirà poi, effettivamente è) e misteriosa, aprendo a molte chiavi di lettura. Man mano che scorrono le pagine ci si ritrova in un clima direi quasi distopico, surreale, che invita a proseguire avidamente la lettura, in questo viaggio particolarissimo tra fantascienza e una buona dose di realismo, che lo rende davvero interessante.

Masseroni racconta, con un andamento quasi filmico, un mondo nel quale gli incubi diventano reali e solo i sogni possono salvarci, ma perché lo facciano, dobbiamo avere il coraggio di “tornare un po’ bambini” e accettare di ascoltarli.

Elisa Maggio

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“Il sognatore di specchi” di Antonio Masseroni, romanzo di fantascienza, in cui il protagonista, Gabriel, si trova a ripercorrere se stesso all’interno di un “sogno lucido”, lontano da quel mondo tanto reale, quanto convenzionale, a tal punto da farci perdere il contatto con noi stessi, coperti dai condizionamenti sociali ed influenzati dalle altrui aspettative.

Mi ha colpito questo romanzo perché spesso la vita ci costringe a un rapporto nostalgico con i nostri sogni, e proprio nel coraggio che si ha di guardare dentro al sogno come ad uno specchio dimora la salvezza di ognuno di noi, la possibilità di prendere cioè per mano il bambino che siamo riportandone alla luce la nostra vera essenza.

Daniela De Pascalis

 

 

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