< Libri e lettori

Jean Genet e il Teatro degli Esclusi di Giovanna Minniti
Gioant

 

***
Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Milano “Critici in progress”
coordinato da Barbara Monteverdi:
***

 

Interessante focus sulla nuova concezione di teatro costruita sulle macerie della seconda guerra mondiale. Dopo la stagione del “Teatro dell’assurdo” di matrice esistenzialista che ha come capostipiti Sartre e Camus, che sostenevano la vanità di ogni sforzo umano contro la realtà senza possibilità alcuna di cambiamento, ecco “Il teatro degli esclusi” che ci parla di problematiche di uomini comuni.

I temi affrontati nel teatro di Jenet, personaggio molto discusso, sono autobiografici. Ne sono esempio le opere commentate nel testo: Les bonnes, Les negrès, Le balconesse sono un’esaltazione di immagini le più disparate: prostitute, domestiche o negri. Tutti coloro che Genet racconta e traspone sul palcoscenico sono le proiezioni, i desiderata degli spettatori, l’eco di quella società da cui lui è escluso e rifiutato e non potendo appartenere alla quale ne evidenzia le storture, le aberrazioni.

L’assurdo, in definitiva, Genet lo ha toccato con mano, fin dalla sua nascita, e si è spinto al di là di quanto gli altri scrittori abbiano solo potuto teorizzare.

Vanda Lascar

***

Una veduta didascalica del teatro moderno, in cui l’autrice estrapola le tematiche sociali e psicologiche ricorrenti nelle varie epoche, analizzandole quali fonti di evoluzione e ispirazione per le opere della cultura e dell’arte. Si parte dalla fine dell’800  - con il Verismo e il Naturalismo che abolirono l’enfasi a favore della parola oggettiva - per arrivare al teatro dell’assurdo, all’abolizione della parola stessa a favore dell’espressività del corpo e al teatro della crudeltà, ovvero la messa in scena della cruda realtà. Un saggio che propone un percorso nella coscienza umana attraverso l’opera teatrale, per giungere a una conclusione di estrema attualità sui concetti di uguaglianza e diversità.

Roberta Mella Simion

***

Il testo di Minniti – nonostante si tratti dichiaratamente di una tesi di laurea – manca proprio di una tesi originale (“si propone di mettere in luce l’esperienza quanto mai travagliata di Jean Genet, soffermandosi sul suo profondo dissidio interiore e sulla cura che ha mostrato nell’approccio verso le classi emarginate senza mai giudicarle [...], ma considerandole come fenomeno sociale reale”) e in fondo si limita a descrivere, mescolando un po’ confusamente pochi concetti e la vita di Genet, tre opere teatrali dell’artista francese, di fatto utilizzando altri lavori critici (come è tipico delle tesi compilative) e senza nemmeno delineare un quadro coerente, asciutto e godibile sul tema trattato (le ripetizioni abbondano). Inoltre da un punto di vista editoriale trovo insoddisfacente che oltre metà del libro sia in francese non tradotto. Personalmente conosco il francese, e quindi non ho avuto difficoltà, mi chiedo quale potrebbe essere la reazione di un lettore non francofono che spenda 18 euro per trovarsi a leggere un’opera in larga parte incomprensibile. Per il resto l’autrice scrive dignitosamente, e credo che un lavoro di strutturazione, di editing e di approfondimento critico potrebbe rendere questo libro decisamente più appealing.

 Adele Boldrini

***

Genet e il teatro degli esclusi. Ancora una volta la riflessione: perché si legge?

Per me la risposta è una sola: per piacere. Altrimenti leggo per informarmi. Per studiare. Ma sono altre cose. Altre storie.

Anche la forma conta. Raccontare una storia. Fare una lezione. Diverso.

Questo era un testo istituzionale, con regole e norme, citazione e note. In questo ben fatto.

Libro per addetti ai lavori o per chi ha voglia di diventarlo: io avrei preferito magari leggere interamente uno dei testi analizzati.

Conclusione: non tutti i testi sono fatti per essere letti.

Cinzia Morselli

 

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
L'iniziativa è riservata agli utenti maggiorenni. Questo sito non usa cookies.
Dubbi, problemi: torneoletterariodirobinson@giorgiodellarti.com
Vedi anche Il Blog di Giorgio Dell'Arti su Repubblica.it