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L'amante del Vulcano

L’amante del vulcano di Susan Sontag
Nottetempo

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Lanciano “Ex Libis”
coordinato da Maria Rosaria La Morgia:

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Nella prima parte del romanzo i protagonisti in primo piano, come in un quadro, sembrerebbero essere il Vesuvio e il collezionismo, in secondo piano il Cavaliere e gli altri personaggi, nello sfondo la corte di Napoli e la sua storia.... In questo quadro i piani temporali non sono netti, la voce narrante al presente confonde il lettore, non rendendo fluida la lettura. La seconda parte del romanzo risulterebbe essere quasi un’altra storia dove l’elemento di congiunzione resta si il cavaliere passando in primo piano insieme alla moglie e all’ ammiraglio, sullo sfondo le vicende storiche con tutta la sua drammaticità. E che dire dei monologhi finali? disorientano il lettore, sembrerebbero messi li a caso. Nei ringraziamenti finali l’ autrice dichiara che il Cavaliere è il doppio di Sir William Hamilton , personaggio di finzione , di inventato c’ è ben poco...se non i pensieri e le riflessioni.....Risulta un romanzo troppo carico di idee, concetti, vicende storiche passate e recenti.…è come mangiare una cassata siciliana…troppo carica ....e a non tutti piace.

Elvira Martelli

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L’ amante del vulcano è strepitosamente lungo e ricchissimo quindi di vicende. Da fuochi di artificio. La “romanzosità” assoluta della vicenda, leggibilissima e affascinante nella sua ambientazione storica, tra reami e studiosi aristocratici, riesce a piacere già solo per il taglio quasi filmico di tanti momenti. Ci consegna, nel finale, una ragazza sola che deve imparare a difendersi nel mondo, e anche orfana di madre che rifiuta di confessarsi tale e di averla avuta da un regnante napoletano. Una figlia libera di storia. Ma in una genealogia che porterà, nel tempo, a donne combattenti non solo per la propria libertà ma per quella di tutte e tutti...perché il fuoco non alimenta solo il cuore dei vulcani. E chi si riscalda a quel fuoco, non potrà rimanere indifferente...

Edvige Ricci

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Sullo sfondo gli avvenimenti storici, in primo piano il conflitto tra l’immobilità e il cambiamento. “Delle cose ci si può fidare. Non cambiano mai natura”. Il collezionista e il vulcano: la ricerca dell’evento incontrollabile. Il vulcano simbolo della rivoluzione e del cambiamento che evidenzia la mutabilità umana di contro alle cose che non cambiano natura.

Annamaria Ciarelli

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Napoli, seconda metà 700, concentrato di bellezza, miseria, violenza, in cui stanno però germinando i semi di una nuova era feconda di idee e rinnovamento. E su Napoli il Vulcano, eruttante e pauroso, passione frenetica di un gentiluomo, l’ambasciatore britannico, il Cavaliere, appassionato collezionista di quanto di più bello l’arte offra. Da qui partono le vicende narrate nel bel romanzo storico della Sontag, che vi rappresenta la cultura, le istanze di un’epoca attraverso il racconto di un triangolo amoroso, al centro del quale una donna bella e volgare, il Cavaliere suo marito, e l’eroe, Nelson, accorso in difesa dei Borboni contro l’effimera Repubblica partenopea. Narratrice onnisciente, la Sontag stimola lo sguardo critico del lettore attraverso incursioni nel presente che fanno da contrappunto a eventi e riflessioni. Alla fine del romanzo quattro donne ripercorrono la propria esistenza, a Eleonora Fonseca sono affidate considerazioni sulle donne, sulle discriminazioni economiche, sulla necessità dell’educazione, che ne attualizzano la figura. Unico neo in questo romanzo complesso e appassionante...

una certa prolissità.

 Rita Foresi

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lei una donna tanto amata, tanto letta e studiata…conosciuta come saggista con temi e parole a me cari: fotografia, malattia, metafora, aids, cancro, dolore, gli altri, il teatro e infine i suoi saggi di letteratura e politica. Commovente il libro del figlio David Rieff sul suo spegnersi.

Non conoscevo questo romanzo storico scritto in anni in cui era già tanto famosa.

Pensavo che sarebbe stato un grande amore... ma non ho retto la lentezza e la lunghezza del romanzo ...non vi ho riconosciuta la donna inquieta, instancabile e curiosa.

Certo in questo suo esercizio di scrittura narrativa ci sono perle che poco ho saputo cogliere e mi sento nei confronti di una donna che tanto mi ha dato un po’ in colpa….

Annarita Frullini

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Un grande romanzo storico ambientato nella Napoli di fine Settecento, metropoli internazionale, tra ricchi aristocratici, intellettuali repubblicani e il popolo misero. Al centro la figura del cavaliere inglese, sir Hamilton, ambasciatore e collezionista, appassionato cultore del Vesuvio, delle sue pietre e della sua energia. Accanto a lui la bellissima e giovane seconda moglie che suscita innamoramenti e intreccia una relazione amorosa con l’ammiraglio Nelson. Ma non è il triangolo amoroso che interessa l’autrice che, nel raccontare l’irrequietezza del tempo, suscita riflessioni sulla complessità del vivere, sulla potenza inascoltata delle donne protagoniste dell’ultima parte del romanzo. Sontag non nasconde la sua simpatia per l’ambasciatore collezionista, l’uomo che va alla scoperta del senso della vita attraverso la passione per quel Vulcano che, con il suo cuore di fuoco, è metafora delle inquietudini nascoste ma pronte a esplodere. Un romanzo complesso, da leggere e rileggere per apprezzarne il valore.

Maria Rosaria La Morgia

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Un romanzo storico incentrato sulla figura di Sir William Hamilton, ambasciatore inglese nella Napoli di fine Settecento, consigliere del re e coinvolto nella feroce repressione dei moti rivoluzionari del 1799.Il Cavaliere, come veniva chiamato Sir William a Napoli, è un aristocratico freddo, abile nell’ accaparrarsi più o meno lecitamente manoscritti, preziosi quadri e reperti archeologici etruschi, greci, latini da rivendere al British Museum e a grandi collezionisti per mantenere il suo lussuoso tenore di vita e per formare collezioni sempre più ricche. L’unica passione disinteressata è quella per il Vulcano "sterminatore", che esplora e studia continuamente, metafora della vita e della storia. Accanto a lui la bellissima Emma, seconda moglie, trasformata da volgare mantenuta a musa di pittori e poeti, in una sorta di confronto tra apollineo e dionisiaco, eros e thanathos e l’ammiraglio Horatio Nelson, l’eroe nazionale, coinvolti in uno scandaloso triangolo amoroso. La Sontang, narratore onnisciente, spinge il suo sguardo nella Napoli e Londra dell’epoca, tra intellettuali, aristocratici, popolo, scoprendo analogie con il nostro mondo grazie ad una “magica” organizzazione temporale. Nella parte finale le voci di quattro donne, protagoniste delle vicende narrate, riaffiorano dall’oblio e a loro la scrittrice concede l’onore di attestare la presenza (negata)del femminile sul palcoscenico della Storia.

Rita Crisanti

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L’amante del Vulcano Un bel romanzo storico ambientato nella fine del settecento a Napoli, dove le vicende storiche si intrecciano con gli intrighi amorosi tra i tre protagonisti inglesi.

È un romanzo piacevole animato dalla costante presenza del Vesuvio e della simbologia vulcanica.

Mariella Di Girolamo

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Un romanzo storico preciso e puntuale in cui una storia appassionata ha per sfondo i colori del Vesuvio e per protagonisti grandi nomi dell’ottocento. Peccato che la forma, con periodi brevi e poco articolati, ne renda un po’ ostica la lettura.

Luisa Carinci

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Si rivelerà bellissimo questo libro per chi avrà il coraggio di affrontare un tomo di 500 pagine: un romanzo storico scritto con passione.

È la passione smodata dei governanti, di vivere senza attenzione per gli altri, senza rispetto umano, la passione del potere assoluto e dissoluto, della sessualità ben giocata nella rivincita sociale. Passione è anche la violenza, la cupidigia del colonizzatore, collezionista, rapinatore o il patimento, la sofferenza della popolazione sottomessa che cova il riscatto.

Come passione è il vulcano, il cui fuoco condiziona deprime o esalta l’umano agire divenendo protagonista imprescindibile della vita del regno di Napoli (1770).

È Emma, una passionale donna del popolo, poi Lady Emma, moglie dell’ambasciatore inglese, poi amante di Orazio Nelson a far intuire possibilità di riscatto, soprattutto femminile, che sarà tentato con la sfortunata rivoluzione.

Emerge la passione femminista dell’autrice nel tratteggio del femminile anche nel giusto risalto dato a figure come quella di Eleonora Pimentel Fonseca, eroina della rivoluzione.

Ezio Bianchi

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500 pagine che si leggono senza cedimenti e distrazioni, catturati e avvinti dalla Storia. Che qui assume una doppia valenza, la storia del 1700 con i moti rivoluzionari e filosofici, con l’irrequietezza di un’epoca ricca di avvenimenti e la trama, il racconto di grandi passioni vissute nella cornice di una Napoli abitata da sentimenti contrastanti, miseria e voglia di riscatto, violenza e bellezza. Tutto dominato dalla presenza potente e ingombrante del Vesuvio che sta li e si sente anche quando è quieto ma ribolle sotto la cenere, una calma apparente pronta a esplodere, come il desiderio e la voglia di potere dei protagonisti. L’ Ambasciatore inglese William Hamilton, antiquario e collezionista straordinario, Lady Emma Hamilton, sua seconda moglie, donna bellissima e dal fascino irresistibile, e l’Ammiraglio francese Horatio Nelson. Legati in un triangolo amoroso. Ma questo è solo uno dei tanti pezzi di un mosaico originale e difficile da incastonare, una pietra rara e preziosa proprio come i pezzi della ricca collezione di Sir Hamilton. Il linguaggio di Susan Sontag, accompagna il lettore che diventa quasi un esploratore in un viaggio nei sentimenti e nelle passioni umane, dalle più nobili alle più abiette. E come non ripensare ai molteplici ruoli della donna? Moglie, madre, attrice, cortigiana, rivoluzionaria. Quasi un’indagine nel complesso mondo femminile che favorisce non pochi spunti di riflessione, al di là anche del periodo storico.

Pina de Felice

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Il vulcano, unico denominatore comune del romanzo, scandisce il tempo e la storia dei vari personaggi, violento, volgari, passionali o delicati, che rispecchiano perfettamente tutti gli aspetti che caratterizzano una città come Napoli. Allora come oggi.

M Rosaria Cesarone

 

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Romanzo storico ambientato a Napoli alla fine del Settecento, L’amante del vulcano è la storia di un triangolo amoroso. I tre protagonisti Lord William Hamilton, diplomatico inglese, noto collezionista d’arte vulcanologo; Emma seconda moglie, donna di umili origini straordinariamente bella, infine l’ammiraglio Horatio Nelson, prima delle gesta della battaglia di Trafalgar, intrecceranno le loro storie di amore e passione durante la fine del diciottesimo secolo. Comprotagonisti Napoli e il Vesuvio che con i protagonisti condividono l’irrefrenabile necessità di esplodere. Un romanzo che esplode di desiderio, come realizzazione di sé, per i protagonisti, come compiuto approdo sociale e aspirazione libertaria per la città di Napoli.

Antonella Fantini

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È una narrazione che sorprende, coinvolge ed inquieta. La solida architettura di un romanzo storico, al cui centro è Sir William Hamilton, ambasciatore della Corona Inglese alla corte Borbonica, mescola i piani della narrazione, spostandosi dalla fine del Settecento all’epoca a noi contemporanea tramite fili logici a volte esplicitati e altre volte taciuti. A dominare l’attenzione del protagonista è la mole del Vesuvio, che impronta metaforicamente il racconto: è sulfureo, tellurico, destabilizzante, “mai domo” perché è Natura. Natura contro Civiltà. La Sontag racconta la vita privata di Hamilton, coinvolto nella scandalosa relazione della seducente seconda moglie Emma e Horatio Nelson, che ne è l’amante; ma il romanzo non è solo la biografia di Hamilton, benché rievochi il percorso dell’avido collezionista e amante dell’arte antica e rinascimentale, che, all’epoca dei ritrovamenti di Pompei ed Ercolano, può spregiudicatamente porre le mani su opere d’arte e commerciarle. È l’affresco di un’età del popolo napoletano misero, corrotto e schiacciato dai morbi dell’ignoranza, della superstizione, oppresso e calpestato da una monarchia tanto volgare e perversa quanto inadeguata al suo compito. È il quadro spietato di un’epoca magmatica e ribollente di impulsi contraddittori: da una parte, il razionalismo illuminista, la Rivoluzione Napoletana, dall’altra il sanfedismo reazionario, che si compiace del sangue di chi ha provato a dare dignità a quel popolo. Ritengo tutta la narrazione uno specchio in cui la Sontag ha letto anche la storia presente; non è un caso che sia la voce di Eleonora Pimentel de Fonseca a chiudere il libro. Maledicendo!

Tonita Di Nisio

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Nei trentasette anni passati a Napoli, presso la corte del re Ferdinando IV di Borbone in qualità di ambasciatore della Gran Bretagna, Sir William Hamilton ha coltivato la sua passione di collezionista di reperti antichi, l’interesse verso il bel paesaggio, la sua amicizia con il re “lazzarone”, compagno di caccia, vivendo una vita tranquilla , insieme alla colta e rassicurante Catherine, la prima moglie. Tutto cambia quando Sir Hamilton si innamora e sposa Emma, di origini molto umili, che si è fatta largo nella vita grazie alla sua bellezza e alla sua mancanza di scrupoli. Alla fine del settecento, in uno scenario storico ben caratterizzato, l’autrice colloca in modo mirabile lo svolgersi delle vite dei suoi personaggi e quelle di re, regine, studiosi, patrioti della Repubblica romana e della Repubblica partenopea, tratteggiandoli con forte incisività. Le loro personalità emergono con nettezza e si rimodellano, di continuo, seguendo lo svolgersi di avvenimenti drammatici : i patrioti, ghigliottinati, scopriranno che il popolo sta con il re, la Gran Bretagna sostituirà brutalmente il suo vecchio ambasciatore con un giovane che ha quaranta anni di meno, la spregiudicata Emma diventerà la più devota e la più fedele delle donne, Sir Hamilton accetterà un ménage à trois con l’ammiraglio Nelson la narrazione è terminata ma non è così: riprende con la voce di quattro protagoniste che espongono la loro verità su come hanno vissuto : problemi, sentimenti, ricordi. Nonostante alcune pesantezze del testo, al termine della lettura a me lettrice dispiace lasciare al loro destino Catherine, la signora Cadogan, Emma ed Eleonora De Fonseca Pimentel. Mi piacerebbe interloquire con loro ma non è possibile.

La scrittura della Sontag è incisiva, i personaggi sono presentati in tutta la loro complessità, il quadro storico è ricostruito con attenzione, le quattro voci femminili finali costituiscono una preziosa originalità: veramente un bel romanzo.

Luigina de Santis

 

 

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Livorno “L’avventura di un lettore”
coordinato da Valeria Cioni
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Susan Sontag racconta un mondo che sta declinando e ci accompagna dando voce a tutto quello che la Storia ha tentato di nascondere: scopriamo come era la corte Borbonica, senza che ci sia risparmiato niente; conosciamo uno dei più grandi eroi dell’epoca moderna fin nelle pieghe più oscure del suo animo; incontriamo le voci di grandi figure femminili, come la poetessa De Fonseca, che in nome dei loro ideali sacrificano loro stesse e lottano per un mondo più giusto. Ma ci troviamo anche immersi nel fermento antiquario: stavano venendo alla luce le rovine del grandioso passato greco e romano e venivano scoperti grandi capolavori.

Giulia Bertolini

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Protagonista del romanzo è Napoli, magmatica e sanguigna, che vede convivere artisti straordinari, aristocratici spietati e incapaci di provare sentimenti veri e personaggi spaventosi e incoscienti. Al centro della narrazione c’è il vulcano, esplosivo, minaccioso, imprevedibile, vera e propria metafora della vita. Potente e minaccioso così come lo erano le idee rivoluzionarie che avrebbero dato vita a grandi e rivoluzionari cambiamenti. I migliori momenti si vivono quando l’autrice passa a dar voce alle donne senza far trasparire troppa empatia e partecipazione se non quando alla fine parla Eleonora.

Paola Palumbo

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Romanzo di non facile lettura, ma ogni pagina mi ha lasciato qualcosa. La ricostruzione storica è molto accurata e la storia che piano piano si evolve mi ha conquistato.

Durante tutta la prima parte del romanzo si delineano alla perfezione i personaggi, a partire dal protagonista, il Cavaliere, e poi il re, la regina e i parenti del protagonista, il divario tra Londra e Napoli, le diverse filosofie di vita e come vive il protagonista alla corte fra ricevimenti, battute di caccia e il rapporto unico che lo lega alla moglie, inglese come lui. Nella seconda parte la trama si evolve, presentando la seconda moglie del diplomatico. Bellissima, con un talento innato da attrice e un’intelligenza vivace, farà innamorare perdutamente l’attempato cavaliere e diventerà amica e confidente della regina, diventando una attrazione per la corte borbonica. Molti personaggi storici attraversano le pagine del libro, tra tutti quello che diventerà il terzo elemento del ménage familiare del Cavaliere, ossia l’Eroe, Horatio Nelson. Il Cavaliere assiste allo sbocciare dell’amore fra i due quasi compiaciuto, felice di una famiglia allargata. Particolarmente apprezzato da me il finale, nel quale parlano in prima persona la prima moglie del Cavaliere, la mamma della protagonista, la protagonista stessa ed infine Eleonora Fonseca. Non è stato semplice tenere il filo logico di tutti gli eventi narrati, ma in ultima analisi, sebbene il libro non sia scorrevole io consiglierei di leggerlo.

Stefano Franceschi

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Potremmo definire questo libro con una citazione del romanzo stesso ‘‘un po’ bordello e un po’ salotto’’ pag 184. Per quanto la storia sia potenzialmente avvincente tutto viene descritto in modo piatto senza permettere al lettore di essere coinvolto emotivamente dalle vicende.

Catherine e il suo rapporto con il cugino del protagonista è descritto come un susseguirsi di fatti senza che nessuno resti addosso. Non c’è un’emozione alla base del racconto o forse non ci vuole essere trasmessa.

Nella seconda parte del romanzo, con la nuova moglie, le descrizioni migliorano mostrando caratteristiche fisiche e psicologiche ma senza comunque colpire sufficientemente il lettore.

Giulia Campi

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È un romanzo che non mi ha affatto emozionata e coinvolta nella lettura. Questo tipo di narrazione, senza nessun intreccio viene descritta come una cronaca è per me assurda e per niente scorrevole.

L’autore non riesce a trasmettere emozioni al lettore ed appassionarlo nella lettura.

L’unico sentimento che traspare dal romanzo è l’amore viscerale che il protagonista ha verso il Vesuvio.

Barbara Migliacci

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Grande storia d’amore, inserita in un contesto storicamente interessante e preciso. Un romanzo lento, noioso, verboso, con la lettura che alla lunga mi è risultata estenuante. Terminato di leggere solo per dovere.

Michele Vitale

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In una traduzione perfetta (l’autrice stessa volle parteciparvi), L’amante del vulcano” mantiene intatto lo smalto del romanzo storico corale che con diversi punti di vista ruota intorno alla figura di Sir William Hamilton, il cui ménage à trois tra lui, la moglie, diciassettenne modella del pittore Romney e l’ammiraglio Nelson è solo un elemento di un quadro più ampio in cui si snodano cruciali vicende storiche e fenomeni sociali e paesaggistici. Il libro si distingue per l’impressionante vastità di fonti non citate, ma visibili in filigrana, che l’Autrice piega al suo registro narrativo, intrecciando la storia dell’Europa con la psicologia dei personaggi, a cui non fa mancare la sua voce di grande intellettuale.

Paola Bosio

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Dal titolo immaginavo una storia completamente diversa. Invece il vulcano fa da sfondo ad una serie di avvenimenti e personaggi storici narrati dalla scrittrice che approfondisce aspetti utili a farci conoscere due modelli di società, quella inglese e quella napoletana dei primi dell’800, durante un periodo storico particolarmente doloroso. L’idea non era male, ma ha messo troppa carne al fuoco, talvolta divagando in descrizioni che sviano e annoiano il lettore, soprattutto nella prima parte, dove si sofferma troppo sulla passione di Lord Hamilton per il vulcano e sulla sua mania per il collezionismo. Più interessanti e descritti con incisività gli avvenimenti storici narrati nella seconda parte. Bella, nel finale, la descrizione dei tre personaggi femminili con le loro ascese e cadute, tra i quali spicca la figura di Eleonora De Fonseca Pimentel, sia pure solo accennata.

Patrizia Belcari

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Romanzo storico ambientato a Napoli alla fine del Settecento. Protagonista Lord William Hamilton, diplomatico inglese, noto collezionista d’arte e soprattutto vulcanologo. Arrivano gli echi della Rivoluzione Francese e poi le battaglie di Napoleone. I giovani sovrani Ferdinando IV, grasso e volgare, e Maria Carolina, l’austriaca sorella di Maria Antonietta, abbandonano Napoli e si rifugiano a Palermo con tutta la corte e predispongono l’offensiva per riprendersi Napoli ed abbattere la Repubblica partenopea. Il loro vendicatore sarà l’Ammiraglio Horatio Nelson, il futuro trionfatore di Trafalgar, all’epoca di stanza nella capitale partenopea, che diverrà (con la tacita acquiescenza del marito) l’amante della seconda moglie di Hamilton, Lady Emma. Interessante la parte storica ma si percepisce nel romanzo una punta di pregiudizio e di snobismo nei confronti del Meridione d’Italia e di alcuni personaggi, che appesantisce la lettura.

Gabriella Merchianti

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Un testo complesso, che rispecchia le molte anime dell’autrice: Susan Sontag, scrittrice, intellettuale, influencer culturale della sua generazione (e non solo di quella). Romanzo con personaggi storici reali – e d’immaginazione nata da uno studio esperienziale −, ma anche saggio filosofico. Il libro di Susan Sontag non rimane in superficie, scava nella storia, nell’animo umano, fa affermazioni e pone domande al lettore; non a caso supera le 500 pagine. Scritto benissimo, può risultare talvolta lento nel ritmo; compensano personaggi ben strutturati, anche tra quelli “minori”, come, ad esempio Eleonora Pimentel Fonseca.

Silvia Cilliano

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Susan Sontag, affermata saggista statunitense, si cimenta nella scrittura di un romanzo storico brillante, profondo e sicuramente ben riuscito. Sullo sfondo di una città incantevole come Napoli, dominata dal borbottante Vesuvio, si dipana la storia di un triangolo amoroso tra Sir Hamilton, personaggio dedito al collezionismo e con un’attrazione irrefrenabile verso il vulcano, Emma, moglie di quest’ultimo la cui caratteristica è una spaesante bellezza, e l’ammiraglio Nelson.

Le vicende della vita dei personaggi si intrecciano e si scontrano con le vicende storiche di fine Settecento che porteranno alla Repubblica Napoletana. Susan Sontag intesse una trama densa e ricca, con un’accortezza particolare verso i fatti storici realmente accaduti e verso un personaggio naturale di una potenza magmatica: il Vesuvio. Da leggere e gustare lentamente, con la mente pronta a percorrere un viaggio a ritroso nel tempo.

Cecilia Caleo

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Romanzo forte dal sapore storico ambientato a Napoli alla fine del Settecento. Al centro del racconto un uomo Sir William Hamilton, all’apparenza freddo e distaccato, animato da un’indomabile passione per il vulcano quanto per l’arte e i ricercati pezzi di antiquariato di cui è collezionista si trova coinvolto in un triangolo amoroso che vede in lui uno dei vertici, assieme alla seconda moglie Emma, considerata una delle donne piú belle dell’epoca, e all’ammiraglio Horatio Nelson. Nell’intreccio narrativo le vicende storiche realmente accadute passano attraverso l’immaginazione dell’autrice, diventando vive e creando mondi imprevisti. Sempre presente sullo sfondo del romanzo, il Vesuvio pare simboleggiare la bellezza, l’imprevedibilità, l’inquietante vitalità e la potenza esplosiva delle cose che giacciono sotto la superficie e improvvisamente tornano visibili. Eleonora Pimentel Fonseca partecipa alla chiusura del libro, dove quattro donne protagoniste commentano la storia e le loro vite con attente riflessioni sul ruolo delle donne e sulle differenze di genere.

Michela Carlotti

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Sullo sfondo di una Napoli fatta di contrasti, Sontag orchestra la vita di Sir Hamilton, ambasciatore britannico e arguto collezionista di un’ideale di Bellezza che insegue senza sosta.

Oggetto principale dell’ossessiva ricerca è la prepotenza tellurica del Vesuvio, in cui l’algido Cavaliere anela un ritorno a uno stato primitivo di Natura, un risveglio dei sensi che si concretizzerà solo nella persona di Emma. Nella bellissima popolana, egli troverà occasione di plasmare la donna ideale, punta di diamante della sua collezione sino all’arrivo di Nelson, con il quale anche la Storia giungerà a chiedere il conto. L’autrice, nel sorprendente finale, può spogliarsi dei panni virili e restituire la voce alle protagoniste sotterranee del suo romanzo, della Storia e a se stessa.

Camilla Del Corona

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Romanzo storico ricco di intensità, eppure capace di mantenere una considerevole sobrietà nell’analisi dei personaggi di cui narra l’appassionante vicenda. Sontag arricchisce la storia “vera” attraverso la sua fervida immaginazione per quanto il suo approccio da narratrice d’oltreoceano conferisca al romanzo una sfumatura di pura fiction. Più che ai personaggi, se presi individualmente, sono le loro storie i momenti in cui il lettore è posto a porsi domande e fare riflessioni sull’animo umano e sulle relazioni tra i sessi.

Claudio Fedele

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L’amante del vulcano, di Susan Sontag, è un romanzo storico, un racconto di passioni umane, una storia d’amore con una fine nota ma non per questo meno amara.
Una scrittura ricca, che non fa sconti ai protagonisti, tutti personaggi realmente vissuti, tratteggiati con rispetto ma anche con un’ironia che ne esalta i tratti umanamente grotteschi. Sullo sfondo della Napoli di fine settecento, la presenza del Vesuvio, testimone degli eventi narrati che, come un vulcano, si succedono sottotraccia oppure scoppiettano come sfarzosi lapilli, per poi esplodere portando via la vita che fu.
Da leggere assolutamente

Silvia Motroni

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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