L’anno dei
Misteri di Marco Vichi
Guanda
Senza
dubbio si merita il punto. Il personaggio dell’ispettore Bordelli è il vero
protagonista, i vari omicidi sono dei trampolini per consentire all’autore di
farci conoscere meglio il personaggio.
Alessandro
Burgio
***
È
molto coinvolgente, mi sono piaciute le tante storie e divagazioni che molto
abilmente sono state inserite nella vicenda poliziesca principale.
Barbara Allason
***
Si
legge con piacere e il linguaggio è allo stesso tempo accessibile e ricercato
quanto basta. Si iscrive nella scia dei numerosi gialli usciti negli ultimi
anni, che hanno a loro volta ispirato diverse serie televisive costruite sullo
stesso schema omicidio-investigatore dalla forte personalità-città
coprotagonista. L'ambientazione fiorentina e il personaggio del commissario e
dei personaggi secondari è ben sviluppata, così come la trama, che mantiene la
tensione fino allo svolgimento finale, forse un po' veloce.
Gianpaolo
Accardo
***
Un
simpatico ispettore di polizia toscano amante del suo lavoro, del buon cibo e
delle donne, un omaggio dichiarato nella dedica iniziale al grande Camilleri
che ha ispirato lo scrittore con il suo sempreverde ispettore Montalbano.
Difficile emulare il maestro. Il romanzo
difatti è troppo lungo, almeno un centinaio di pagine si potevano tagliare,
solo alla fine diventa un vero giallo accattivante, ma prima c’erano quasi 400
pagine a tratti un po’ noiose!
Felix Rembold
***
Ho
trovato questo romanzo eccessivamente lungo, a tratti prolisso, spesso noioso.
Le conversazioni, in particolare, risultano di frequente piene di luoghi
comuni, ovvietà, considerazioni scontate. Le parti, numerose, scritte in
corsivo, appesantiscono, a mio avviso, il ritmo narrativo già di per sé,
sbiadito. Ho rintracciato alcuni personaggi che mi hanno ricordato il Fazio e
la Livia di Montalbano, l’anatomo patologa di
Schiavone, atmosfere e protagonisti di altri gialli. Mancano quasi del tutto,
salvo nelle ultime 50 pagine, lo stile ed il ritmo del “giallo” che a me piace
e al quale sono abituata, l’attività investigativa, la raccolta degli indizi,
la ricostruzione e l’analisi delle prove, l’approfondimento di una pista. Gli
omicidi sui quali Bordelli indaga, infatti, si risolvono grazie all’intervento
di terzi. Un romanzo quindi, dove l’elemento “giallo” risulta alquanto
periferico e annacquato.
Se
il lettore si aspetta di leggere un giallo, rischia di restare deluso.
Suggerirei all’autore la lettura di Colin Dexter,
(Ispettore Morse) molto istruttiva.
Maria Celeste Anglesio