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L’anno dei Misteri di Marco Vichi

Guanda

 

Senza dubbio si merita il punto. Il personaggio dell’ispettore Bordelli è il vero protagonista, i vari omicidi sono dei trampolini per consentire all’autore di farci conoscere meglio il personaggio.

Alessandro Burgio

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È molto coinvolgente, mi sono piaciute le tante storie e divagazioni che molto abilmente sono state inserite nella vicenda poliziesca principale.

Barbara Allason

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Si legge con piacere e il linguaggio è allo stesso tempo accessibile e ricercato quanto basta. Si iscrive nella scia dei numerosi gialli usciti negli ultimi anni, che hanno a loro volta ispirato diverse serie televisive costruite sullo stesso schema omicidio-investigatore dalla forte personalità-città coprotagonista. L'ambientazione fiorentina e il personaggio del commissario e dei personaggi secondari è ben sviluppata, così come la trama, che mantiene la tensione fino allo svolgimento finale, forse un po' veloce.

Gianpaolo Accardo

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Un simpatico ispettore di polizia toscano amante del suo lavoro, del buon cibo e delle donne, un omaggio dichiarato nella dedica iniziale al grande Camilleri che ha ispirato lo scrittore con il suo sempreverde ispettore Montalbano. Difficile emulare il maestro.  Il romanzo difatti è troppo lungo, almeno un centinaio di pagine si potevano tagliare, solo alla fine diventa un vero giallo accattivante, ma prima c’erano quasi 400 pagine a tratti un po’ noiose!

Felix Rembold

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Ho trovato questo romanzo eccessivamente lungo, a tratti prolisso, spesso noioso. Le conversazioni, in particolare, risultano di frequente piene di luoghi comuni, ovvietà, considerazioni scontate. Le parti, numerose, scritte in corsivo, appesantiscono, a mio avviso, il ritmo narrativo già di per sé, sbiadito. Ho rintracciato alcuni personaggi che mi hanno ricordato il Fazio e la Livia di Montalbano, l’anatomo patologa di Schiavone, atmosfere e protagonisti di altri gialli. Mancano quasi del tutto, salvo nelle ultime 50 pagine, lo stile ed il ritmo del “giallo” che a me piace e al quale sono abituata, l’attività investigativa, la raccolta degli indizi, la ricostruzione e l’analisi delle prove, l’approfondimento di una pista. Gli omicidi sui quali Bordelli indaga, infatti, si risolvono grazie all’intervento di terzi. Un romanzo quindi, dove l’elemento “giallo” risulta alquanto periferico e annacquato.

Se il lettore si aspetta di leggere un giallo, rischia di restare deluso. Suggerirei all’autore la lettura di Colin Dexter, (Ispettore Morse) molto istruttiva.

Maria Celeste Anglesio

 

 

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