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L’assassinio dell’Ingegner Adone di Pier Francesco Poggi

Solferino

 

Essendo un assiduo lettere delle opere di Agatha Christie, ho preferito immergermi per prima nelle vicende dell’Ingegner Adone. Purtroppo, dopo venti pagine mi sono dovuto fermare, in quanto ho avuto difficoltà con la scelta stilistica della scrittura.

Dimitri S. Caprera

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Il commissario Passalacqua vive e lavora a Milano nel periodo degli anni della violenza politica e della piccola criminalità. La città ci viene presentata dall’autore nelle sue vie, nei suoi quartieri, con la nebbia che avviluppa persone e cose come una sorta di palcoscenico nel quale si muovono i singoli personaggi.  Il commissario, di origine siciliana, si caratterizza per l’ironia e il garbo con il quale conduce le indagini. Le indagini lo pongono a contatto con i familiari dell’ingegnere assassinato; ogni membro, ha qualcosa da nascondere: a lui e al suo sottoposto Palumbo il compito di scoprire la verità.

Clementina Miele

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Milano, anni di piombo, un omicidio misterioso coinvolge un giovane commissario non scontato, ad indagare sul misfatto.

Eriberto Passalacqua, ed il suo odiato assistente Palumbo si districheranno come binari del tram, tra il pavé d’intrighi di una famiglia della Milano bene e i suoi segreti.

Scrittura fluida senza troppi fronzoli (per fortuna) e la cura dei tanti dettagli che non appaiono però mai ridondanti, sono la chiave che dispiega e contorna la vita del nostro commissario.

l’autore ricerca passaggi d’emozioni del nostro protagonista tra la limpida sicurezza che emana nel lavoro che svolge, e il dubbio romantico del suo cuore verso Milano (città d’adozione) e una donna.

Berto e il suo mondo, diventa così, un amico che vorresti avere e con il quale risolvere enigmi.

Decisamente un libro per cui ti dimentichi che hai già girato pagina e da cui hai voglia di tornare appena hai tempo di leggere.

Giorgia

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C’è una verità nel genere noir o giallo che dir si voglia: la placida e granitica malinconia dei suoi protagonisti spinge il lettore a una profonda riflessione su sé stesso, sulle proprie scelte, sui corsi e ricorsi della propria storia personale più che su quella con la S maiuscola.

Il commissario Eriberto Passalacqua è in fin dei conti un malinconico, un emigrante palermitano nella Milano della fine degli anni ’70, la Milano da bere che sarebbe diventata, la Milano degli anni di Piombo. Un timido, per sua stessa ammissione, ma un timido che ama le donne, quasi sulla falsa riga del Bertrand Morane di Truffaut al quale forse Poggi si è ispirato. La scrittura scivola sull’indagine a dimostrazione che il genere (sia esso letterario, musicale o cinematografico) è solo la struttura per una riflessione altra e forse più profonda. Forse davvero scoprire l’assassino di Adone Giacomo Forlanini è solo il pretesto per poter “studiare” Eriberto Passalacqua.

Rosita D’Oria

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Ambientato in una Milano torbida anni settanta, dai Navigli al quartiere di Chinatown, incontrando personaggi di differente estrazione sociale, tra criminalità e salotti borghesi, si svolge il dramma dell’omicidio dell’ingegner Adone.

Seguiremo le vicende del commissario siciliano Eriberto Passalacqua, aiutato dal suo assistente Michele Palumbo, che si troverà a indagare a un caso tutt’altro che consueto e facile. In una narrazione ambientata negli anni di Piombo, questo giallo ci aiuta ad immergerci nella città dell’epoca accompagnati da ricostruzione piacevole, scorrevole e meticolosa.

Chiara Riva

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Non conoscevo questo autore.

È stata una gradevole lettura.

Il commissario Eriberto Passalacqua arrivato da poco dalla Sicilia pensa sia un caso banale, rispetto agli avvenimenti politici e di criminalità comune di quel periodo storico cioè anni settanta, quello su cui deve indagare dell’ingegner Forlanini ucciso da una stilettata in un cimitero, ma presto si dovrà ricredere.

Le frequentazioni della famiglia borghese dell’ingegner “dissoluto” Adone tra amanti, analista, Lotta continua, spacciatori fascisti sono un bel campionario di complicazioni.

Tra avventure amorose del commissario e del suo goffo collega, la ricostruzione d’epoca impeccabile, e l’ambientazione in una Milano nebbiosa, problematica e intrigante la storia risulta scorrevole e a tratti divertente.

Un libro da consigliare a chi ama il genere giallo / noir.

Cecilia Bruno

 

 

 

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