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L’ombra del potere di Viveca Sten
Marsilio

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Macerata “Bottega del Libro”
coordinato da Alessandra Vita
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È il primo libro che leggo di Iveka Sten, non mi ha convinto, il paragone con tanti bei thriller nordici, proprio non regge. L’ambiente è sempre lo stesso, paesaggi incantevoli, il mare e le isole dell’arcipelago nordico, la loro descrizione è quella parte che mi è piaciuta di più del libro. Fa venire il desiderio di trasferirsi a Sandhamn.

La trama ha una sua consistenza: il clima di serenità e pace dell’isola viene turbato dalla costruzione di un’enorme casa sulla spiaggia, da qui scaturiscono una serie di circostanze via via più tragiche.

Mi ha colpito la descrizione dell’animo dei protagonisti. Uno è divorato dall’ansia di avere sempre di più, l’altra è vittima della depressione dall’alcolismo e dalla violenza domestica, accanto a questi però compaiono personaggi positivi ed umani.

I temi trattati sono attuali: bullismo mania di grandezza, violenze domestiche diffidenza verso i nuovi arrivati, invidia, mafia russa, ma forse per questo molto scontati.

La lettura è scorrevole, ma lascia ben poco.

Francesca Patuelli

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Quinto episodio della saga del giallo scandinavo della scrittrice Viveca Sten

(protagonisti il detective Thomas Andreasson e l’avvocato Nora Linde), dal quale è stata tratta anche una serie televisiva.

La Svezia è al centro di grandi conflitti sociali e finanziari, che coinvolgono diversi personaggi provenienti da vari paesi europei (Svezia, Russia, Regno Unito). Il libro indaga l’ambito personale e professionale di una certa categoria di imprenditori “internazionali” senza scrupoli che, per raggiungere i loro scopi, non esitano a sacrificare persino gli affetti più cari.

Sono messi in evidenza gli aspetti più “bui” della società non solo svedese ma europea tutta (alcolismo, bullismo, violenza, antiche rivalità).

La lettura è rapida e scorrevole ma la trama non si rivela particolarmente stimolante, né risultano esserlo le diverse situazioni ed i dialoghi tra i personaggi.

Decisamente mediocre nel complesso, non suscita la curiosità di conoscere i fatti degli episodi precedenti, né quella per eventuali vicende future.

Milena Soverchia

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Libro scorrevole, e, per usare uno stereotipo, “da leggere sotto l’ombrellone”.

Come giallo non sorprende. Nota positiva: mi ha stuzzicato la curiosità di conoscere l’isola di SANDHAMN.

Luciana Picozzi

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Un gioco di scatole cinesi e di sguardi sulle vicende dei protagonisti conduce alla comprensione degli eventi, che si manifestano con estrema crudeltà e violenza.

Sullo sfondo la sete di guadagno, il desiderio di rivalsa e di riscatto, nella totale solitudine del protagonista, nel suo isolamento voluto, scelto, nonostante la sua famiglia.

Capitoli brevi, ritmo della narrazione veloce; sullo sfondo un paesaggio che ammalia.

Un libro da leggere sotto l’ombrellone.

Silvana Petrelli

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“L’ombra del potere non voleva lasciarsi scrivere”

Questo il primo commento dell’autrice a conclusione del libro. Direi che forse avrebbe dovuto attendere di essere più ispirata. Storia non particolarmente intrigante; si legge facilmente, ma coinvolge solo se la si pensa come lettura estiva. Molti dialoghi introspettivi dei due personaggi principali ma nulla che me li abbia resi attraenti e mi invogli ad andare a leggere gli episodi precedenti sempre ambientati in quest’isola a largo di Stoccolma. Forse un’occasione persa per conquistare nuovi lettori

Fiorella Perugini

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Una splendida isola dell’arcipelago di Stoccolma, una villa di lusso costruita da un uomo d’affari che crea malumori tra gli abitanti. Una festa di inaugurazione, un incendio ed un corpo carbonizzato. Loschi affari finanziari si intrecciano con segreti e personaggi misteriosi.

Un romanzo con tutti gli elementi di un thriller mozzafiato eppure l’aspetto

psicologico dei personaggi prevale tanto da far passare omicidi e mistero quasi in secondo piano. Dopo una prima parte lenta e fin troppo descrittiva, il romanzo prende il via tra colpi di scena, dolore e odio che tengono incollati alle pagine sino alla sua conclusione. Un thriller diverso da quelli che ho letto fino ad ora ma non per questo privo di suspense.

Francesca Simone

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Pagina dopo pagina ho atteso costantemente il colpo di scena, la sorpresa, un qualche evento che mi distogliesse dalla noia che mi ha accompagnata per tutto il libro.

Ho faticato a terminarlo, ho faticato ad entrare nell’azione e a trovare interessante una storia dove

l’unico minimo guizzo narrativo era facilmente prevedibile sin dai primi capitoli.

Personaggi piatti, tutti simili fra di loro nel loro grigiore e non ben approfonditi, personaggi le cui

scarne vicende personali riuscivano ad essere persino più noiose del lentissimo evolversi della storia.

Più che “L’ombra del potere” direi “L’ombra della noia”!!

Antonucci Daria

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Continuano i misteri di Sandhamn, piccolo arcipelago di Stoccolma, un’isola meravigliosa intrisa di misteri. Si sa, in piccoli paesini ci si conosce tutti e ci sono molte volte tradizioni secolari, pertanto diventa difficile accettare “intrusi” che possano minare la tranquillità degli isolani.

Ed è proprio quello che succede in questo volume. Carsten Jonsson, uomo d’affari, ha deciso di trasferirsi e di costruire una villa di lusso nei pressi della riva e questo crea grandi disturbi al vicinato. Una storia in cui finanza, bullismo, invidie, manie di grandezza e violenza domestica si intrecciano fra loro.

Io non amo particolarmente i libri in cui si espongono temi finanziari, ma questo libro è stato molto avvincente.

Roberta Bucci

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La trama si dipana in un lento crescendo di sensazioni ed emozioni dei personaggi, che si riflettono nei crimini commessi. L’impianto narrativo non è scontato: i soprusi e la conquista del prestigio si intrecciano alle storie di vita, alle ambizioni e alle ansie dei protagonisti, a cui si associano le indagini per stanare la verità. L’analisi psicologica di ogni individuo è resa in modo eccellente e nitido. Lo stile permette di immedesimarsi nelle voci narranti e nelle personalità dei personaggi. Ho adorato l’ambientazione, che si innesta attivamente nella vicenda.

Valentina Gregori

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Un tranquillo viaggio nella noia e sempre lontani da quel luogo dove dovrebbe nascere la

letteratura. Linguaggio lineare, semplice, e capitoli brevi, sennò la gente si stanca di leggere.

Descrizioni e passaggi di scena e meccanici: è un libro che potrebbe essere stato scritto da un robot.

Il cattivo è cattivo fin dall’inizio. Gli altri personaggi sono sempre uguali a se stessi, senza grandi introspezioni, senza slanci. La trama scorre via banale, priva di veri colpi di scena, con emozioni e sentimenti buttati là, latitanti di approfondimento. Qualche nozione di finanza per rendere credibile la storia. A un certo punto c’è un incendio doloso, poi si spegne piano piano ogni desiderio di andare avanti, se non per inerzia. Libro mediocre, senza ispirazione.

Andrea Ferroni

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Libro che si lascia leggere, a tratti la Sten riesce anche a creare una certa empatia con i personaggi, specialmente Nora e Thomas che risultano meno piatti rispetto agli altri.

Interessante la trama, benché in alcuni punti l’intreccio acceleri troppo in fretta e in altri sia troppo dilatato, risultando così poco bilanciato. Si capisce che l’autrice avrebbe voluto andare oltre il semplice genere e dare una sorta di “spiegazione” di cosa sia L’ombra del potere, purtroppo però questo aspetto risulta essere solo

abbozzato.

Lidia Romagnoli

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La lettura di “L’ombra del potere” di Viveca Sten è inizialmente coinvolgente ma poi si perde in troppi dettagli concentrati sugli investimenti economici dei protagonisti. Nel giro di poche pagine vengono presentati diversi personaggi, ed inizialmente si fa un po’ fatica a ricordare le caratteristiche e le storie di ognuno. Peccato perché la trama era interessante ma la lettura non molto scorrevole mi ha un po’ demotivata ed ho fatto fatica ad arrivare alla fine.

Noemi Castelli

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Sandhamn è un luogo idilliaco e gelosamente protetto dalla sua comunità, che mal tollera le incursioni di sconosciuti nel proprio piccolo angolo di paradiso. Se poi gli sconosciuti sono ricchi e arroganti come Carsten Jonsson, arrivato da Londra per costruirvi la propria residenza estiva, gli incidenti (o in questo caso il dramma) sono dietro l’angolo. A cosa può arrivare il desiderio di protezione della propria terra e l’odio per tutto ciò che è diverso o straniero? Ed è poi davvero questo il movente dietro alla vicenda? Scrittura ritmata per una indagine mozzafiato tra gli splendidi paesaggi dell’arcipelago di Stoccolma.

Teresa

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Carmagnola Gruppo di Lettura Carmagnola”
coordinato da Maurizio Liberti
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Sicuramente non lo consiglio. La storia è semplice e davvero piena di cliché. Non mi ha mai coinvolto, né ho potuto per lo meno consolarmi con la buona scrittura. Piatto.

Maurizio Liberti

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I libri di Viveca Sten sono buoni thriller scacciapensieri che si possono leggere anche a mente spenta. Mi piacciono, ma sento che la serie sta diventando un po’ stanca.

Per questa ragione ho scelto l’altro libro che ho trovato decisamente più originale.

Luisella Surra

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Lo stile di scrittura è spesso faticoso e la trama manca di finezza. Ho letto i libri precedenti della serie e devo dire che questo è un po’ sottotono. Forse l’eccesso di criminalità su un’isola così piccola sta minando del tutto la credibilità della serie.

Gianni Lamberti

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Il tema dell’investimento in Russia era interessante ma decisamente poco credibile (un uomo d’affari così astuto fa un investimento così avventato?). Mi sto annoiando con i thriller scandinavi e ormai cerco l’originalità di cui qui non vi è davvero traccia.

Giovanna Spanò

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La storia decolla lentamente finché il cadavere non appare (ma siamo già a quasi metà libro). Mi hanno interessata molto le dinamiche della famiglia Jonsson ed è ben descritto come i soldi e la sensazione di potere possono cambiarti. La tensione crescente mi ha impedito di smettere di leggerlo.

Rabbia Graziella

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Le cose migliori del libro sono la splendida ambientazione, i personaggi di Thomas e Nora e la stretta e platonica amicizia che questi condividono. L’intreccio giallo è risibile ed è sicuramente più interessante leggere degli sviluppi personali che non arrivare alla soluzione dell’enigma.

Cristina Tomaini

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Mi piace molto il mix di procedimenti di polizia e investigatori dilettanti nei libri di Sandhamn. È interessante esplorare entrambi i punti di vista: quello dell’ispettore di polizia Thomas e quello della sua migliore amica Nora Linde, con le sue intuizioni basate sulla sua conoscenza dell’isola e della sua gente. Non molto noir e per questo preferito tra i due proposti.

Marco Musso

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Personaggi che immotivatamente scompaiono (pur presenti, e molto, nelle storie precedenti), un incomprensibile salto temporale in avanti nelle storie dei protagonisti. Il meno ispirato dei libri della Sten. L’ultima riga però mi ha fatto piangere e non vedo l’ora di leggere il libro numero otto.

Sarah Ricci

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Come sempre nella letteratura nordica, il romanzo inizia lentamente e l’autore si prende tutto il tempo per impostare la trama, rischiando anche di annoiarti. Ma non è questo il caso.

L’ombra del potere” è scritto in modo brillante, pieno di suspense e ha dei personaggi meravigliosi. Leggerò sicuramente altri libri di Viveca Sten.

Anna Clara Barbera

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Unica nota positiva: non sono riuscita ad indovinare la soluzione al mistero del libro quasi fino alla fine. Temo non sia colpa dello spegnersi delle mie doti di lettrice investigatrice quanto della assoluta inconsistenza dell’intreccio.

Marisa Borri

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Un racconto davvero banale e insignificante, che ho trovato molto noioso sin dalle prime pagine. Non conoscevo la serie di questa autrice ma difficilmente le darò una seconda chance.

Sara Osella

 

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Conosco i libri di questa autrice (per lo meno quelli usciti in Italia) e li leggo con vero piacere. Le dinamiche personali e la vita nell’isola mi affascinano sempre.

Per amore di verità devo dire che questo libro non è all’altezza dei precedenti e che la plausibilità degli intrecci qui è completamente andata a farsi benedire.

Flavio Zuccolin

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Questo romanzo si legge come si guarda un film d’azione, ma non è un complimento… Veloce, pieno di suspense, senza alcuna credibilità. Lo si dimentica completamente dopo averlo chiuso.

Davide Frizzarin

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Pistoia “Biblioteca San Giorgio”
coordinato da Maria Stella Rasetti
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Lettura avvincente e coinvolgente nella cornice meravigliosa dell’arcipelago di Stoccolma da leggere tutta d’un fiato. 

Caterina Brancatisano

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L’ambizione del potere, attraverso una sfrenata ricerca della ricchezza, porta a sovrastare ogni rapporto umano, persino affettivo. È dalle ferite imposte a persone singole, alla comunità e persino all’ambiente, la cui compromissione non frena la prepotenza individualista del protagonista, che emerge un quadro di relazioni interpersonali false e strumentali al vero obiettivo: il potere. Tutto questo è ben descritto nel romanzo della Sten, con un ritmo incessante nell’intreccio di storie familiari che si susseguono sul filo conduttore tessuto dal protagonista. Un personaggio negativo che finisce per esaltare le qualità più sane di una comunità di fatto a lui estranea.

Franco Burchietti

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Giallo svedese di ottima costruzione schematica. Risulta alla fine un romanzo un po’ contenitore, cioè l’Autrice ha voluto inserire nella trama giallistica anche troppe tematiche non sempre necessarie. In ultima analisi tuttavia la lettura riesce a scorrere in modo agevole in mezzo a intrighi familiari e affaristici. Si fa preferire rispetto a Gertrud per lo stile molto più asciutto e diretto con il quale si delineano i caratteri e le vicende dei personaggi. Intrigante. 

 Marcello Bugiani

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L’ombra del potere di Viveca Sten molto meno interessante per me. Giallo Nordico un po’ “scontato”, che affronta la scalata al potere e alla ricchezza da parte di un uomo d’affari senza scrupoli che riesce a costruire con licenze subdole una grande casa per la sua famiglia. Stravolgendo un luogo di una bellezza naturale che fino allora era incontaminato e mettendosi in conflitto con la comunità che viveva lì.

Rossella Chietti

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Giallo nordico, con una giusta rappresentazione della scalata al potere senza non guardare in faccia a nessuno. Argomento interessante e attuale salvaguardia della Natura e sfruttamento di essa: abusi edilizi per opportunità personali senza considerare la comunità che avrebbe certamente sofferto di quelle scelte egoistiche. Libro intrigante che mi ha appassionato

Franco Querci

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Il romanzo ha una specie di prefazione, scritta in corsivo, con la quale viene introdotta la figura di Carsten Jönsson, lo spregiudicato e ultramilionario finanziere di cui comprendiamo il dramma da lui subito da ragazzo, ma i cui comportamenti successivi non riusciamo tuttavia a giustificare del tutto. Quella del bullismo è purtroppo una piaga molto presente nella società attuale ed è giusto far riflettere sulle sue possibili conseguenze: la vittima può diventare a sua volta oppressore. È questa dunque la tematica di fondo del romanzo e la narrazione scorrevole invita a proseguirne la lettura.

Maria Lorello

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Sullo sfondo di paesaggi molto suggestivi delle isole svedesi (mi pareva di essere lì), si snoda una storia avvincente e coinvolgente che scorre sotto gli occhi del lettore con grande fluidità. La narrazione è densa di particolari, i personaggi sono descritti in un modo così chiaro e profondo che sembra proprio di viverli… sia pure, alcuni con una punta di amarezza, altri con sgomento, altri con ammirazione. Una rappresentazione delle debolezze umane, sotto vari aspetti, della forza dei sentimenti, della bassezza a cui può scadere l’essere umano sopraffatto dall’avidità e dalla bramosia del potere, Un libro che, pur essendo piuttosto lungo, si fa leggere quasi tutto d’un fiato.

Anna Maria Tolve

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Una piacevole lettura che non lascia assolutamente trasparire le difficoltà dell’autrice nella sua stesura che nei Ringraziamenti in calce all’opera ci rivela che “L’ombra del potere” non voleva lasciarsi scrivere”. Dopo una lieve difficoltà iniziale a collegare i diversi personaggi, la lettura del romanzo diventa infatti sempre più coinvolgente e le pagine ci avvolgono e ci seducono spingendoci a procedere senza staccare gli occhi fino alla fine. I personaggi sono credibili, ben tratteggiati, nelle cui vita e nelle cui insicurezze è facile riconoscersi. Ben descritti anche i paesaggi dell’arcipelago svedese, che l’autrice conosce e vive personalmente e che gli abitanti del luogo hanno imparato a rispettare con comportamenti condivisi e tacitamente tramandati. Su di essi comincia però a farsi strada l’inizio di uno scempio ad opera dei nuovi arrivi, a volte spinti dalla volontà di mostrare il lussuoso benessere raggiunto grazie a traffici loschi e a speculazioni. L’incendio che dopo la festa di saluto devasta una parte della lussuosa nuova villa del protagonista, l’investitore Carsten Jonsson, costruita sull’incantevole isola di Sandhamn, dà luogo alle reazioni paranoiche del padrone e ad una serie di ferimenti e omicidi. Le indagini condotte da Thomas Andreasson, con l’aiuto del suo team e di Nora sua amica d’infanzia, porteranno alla soluzione del caso, nonostante le incertezze dimostrate durante il percorso, attratto dalla possibilità di un nuovo lavoro più gratificante e sicuro e la necessità di continuare a sentirsi indispensabile per la comunità.

Ivana Pellegrini

 

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