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La circonferenza di una nuvola di Carolina Capria

Harper & Collins

 

Il testo si presenta in forma prevalentemente dialogica, ma è abbastanza corretto e scorrevole. L'argomento, i problemi di una ragazza con disturbi alimentari, in cura presso una struttura adatta alla riabilitazione, non risulta, a mio parere, di estremo interesse in questo momento storico. L'autrice trascura abbastanza una seria introspezione su se stessa: i vari incisi, evidenziati da grafia diversa, analizzano i "motivi storici" del suo malessere, attribuendoli prevalentemente a fattori o persone esterne. Senza approfondire la propria responsabilità, come del resto fanno abitualmente tutte le persone con tali affezioni. La descrizione della vita nella struttura si focalizza un po' troppo sul quotidiano spicciolo, mentre i profili delle altre figure femminili, con le quali l'autrice entra in contatto, mancano di un maggiore approfondimento. Lo svolgimento del rapporto di amicizia, che si concretizza su di una improbabile, da un punto di vista pratico," fuga" ripercorre situazioni e luoghi comuni già visti, ampiamente proposti da letteratura e cinematografia. 

Donatella Cirri

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Un’avventura adolescenziale non lontana dalla vita di una ipotetica giovane reale, vittima di disturbi alimentari, e vicina a quella che può essere la sua prospettiva, la propria visione di sé e della condizione in cui vive: la sua versione delle cose. Una storia di sofferenza, domande, introspezione – ma anche amicizia, forza di volontà, determinazione, comprensione; insomma, crescita. È un tema purtroppo molto reale e vicino alla vita di molti ragazzi, e l’autrice non ne nasconde le difficoltà e quelle che possono esserne le cause, per quanto complicate, incerte e dolorose possano essere. Il libro va fuori strada per cercare di mascherarne la pesantezza, non ci sono lieti fine forzati, le protagoniste non sono personaggi stereotipati o esageratamente ottimisti (né pessimisti) circa le loro situazioni, al punto che potrebbero quasi essere ragazze reali. Non si conclude con un finale stabilito e chiuso: per una volta non è la scrittrice a decidere delle sorti dei personaggi, saranno loro a dover trovare dentro di sé la forza per migliorare ed essere finalmente libere e felici.

Francesca Ferro

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Leggendo questo libro ho provato la sensazione di essere accompagnata in un viaggio alla scoperta di quei meccanismi, a volte piccoli, che in alcune personalità sensibili alterano la percezione di ciò che le circonda spingendole verso un punto di non ritorno.

La volontà di salvarsi, come è noto, deve partire da dentro, ma ancora una volta la giusta direzione da prendere è "suggerita" dalla spinta di chi ti vuol bene o dal senso di responsabilità che ad un certo punto provi nei confronti dei tuoi simili. 

Mi piacerebbe che lo leggesse mia figlia.

Ida Esposito

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Un acquerello terribile e delicato dove il non detto ha lo stesso peso del detto, un libro che ti costringe a riaprire stanze nascoste andando a scavare nelle storie, nelle cicatrici, nei rattoppi del percorso di ogni donna. Non giudica, neanche consola, offre una chiave: nessuno si salva se non impara a riconoscersi e perdonarsi. Offre una speranza, come solo ci può dare chi ne ha vissuto. L'ho letto fino alla fine, senza fermarmi, scordandomi la sveglia e alla fine ho sorriso.

Isa Innocenti

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Lisa sedicenne con gravi problemi alimentari viene portata dai suoi genitori a Villa Erica. Qui si lega particolarmente a tre ragazze anche esse provate da analoghe patologie .Casualmente in un quadretto ricamato trova un biglietto firmato " anonima A " dedicato ad una" ragazza normale ". Da quel momento inizia la ricerca per trovare altri biglietti ma anche una nuova consapevolezza di sé stessa e delle altre ragazze. Insieme organizzeranno una fuga per scoprire la verità sull'autrice dei biglietti, una di loro che non c'è l'ha fatta, ma anche per trovare una nuova motivazione per combattere. 

Mi è piaciuto veramente tanto : l'ho letto con facilità e con una voglia crescente di conoscere sempre meglio queste adolescenti così fragili. Ho apprezzato la delicatezza con cui l'autrice ci fa avvicinare a queste ragazze. Ognuna ha la sua storia e piano piano riusciamo a comprenderne la situazione fisica ed esistenziale. Dalla loro costante ricerca del " posto sicuro " dalla loro voglia di una " vita normale " di diventare "ragazze normali " alla consapevolezza di Lisa "Noi ci dobbiamo salvare da sole, dobbiamo trovare il modo....abbiamo tutto ciò che serve "

Monica Calamandrei

 

 

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