La Confraternita
della Rosa Nera di Riccardo De Palo
Marsilio
Pur avendo letto piacevolmente La
confraternita della rosa nera di Riccardo De Palo, avvincente giallo ambientato
tra le incantevoli montagne del Trentino Alto Adige, ho trovato la trama un po’
banale, sofferente di déjà vu (scontata la figura del
brusco ispettore di polizia Moroder, 50enne con un passato
alle spalle da dimenticare, così come la caratterizzazione di molti altri
personaggi, stereotipati i giochi oscuri che si celano dietro sette misteriose
e via dicendo). Ritengo siano tutti elementi già ampiamente sfruttati nel mondo
dei gialli.
Edvige Piccinelli
***
La storia si svolge tra Bolzano, Innsbruck e
la Foresta Nera e ruota intorno alla morte misteriosa di una giovane studiosa,
infiltratasi in una setta che si prefigge di dominare il mondo. I personaggi
non appassionano, sono senza spessore e sono legati al solito cliché poliziesco:
commissario solitario, con passato doloroso ( compagna
uccisa dalla banda della Magliana !); poliziotta procace attratta dal suo
capo; sottoposti folkloristici provenienti dal centro/sud Italia.
Scrittura piatta, descrizione del territorio
piacevole, accurata, ma che a volte risulta troppo dilatata il che va a scapito
della narrazione della vicenda, si legge velocemente, ma lascia immemori.
sembra più una sceneggiatura televisiva.
Cecilia Mauro
***
"La
confraternita della rosa nera" è un giallo classico, con una trama
semplice e ben confezionata, ambientato in Val Gardena e dintorni (Ortisei,
Alpe di Siusi, Innsbruk), e con scrittura altrettanto
semplice, che lo rendono di agevole e leggera lettura.
Ho
preferito però "Il brigatista", più poderoso, del quale ti allego un
commento che ho cercato di rendere breve. Se necessario, si può ancora
tagliare.
Luciano Imperatori