La
logica della lampara di Cristina Cassar Scalia
Einaudi
Un fitto scambio
di dialoghi porta fin da subito il lettore all'interno del commissariato di
polizia di Catania, dove lavora il vicequestore Vanina Guarrasi.
Le espressioni prettamente siciliane che affollano gli scambi di battute fanno
risuonare in testa la tipica melodiosa cadenza della regione degli agrumi,
creando un'atmosfera intima e familiare. Dopo qualche pagina, si diventa a
tutti gli effetti un membro della squadra investigativa di Vanina e, a quel
punto, le righe diventano indizi da seguire avidamente per scoprire la verità
che si cela dietro le testimonianze, gli oggetti ritrovati e le analisi del
medico legale. La lettura diventa, così, veloce e scorrevole. È un romanzo che
tiene piacevolmente compagnia e libera la mente lasciando posto solo alle
indagini.
Valeria Zampagni
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Comunque Jacopo
Fo 1 - Scalia 0
Anche se un
pareggio sarebbe stato giusto ma come ben sappiamo noi atleti, alla fine c’è
sempre un vincitore è Jacopo diciamo che ha vinto grazie a due fuoriclasse come
Fo -Rame a dispetto della sicula che ci ha messo fantasia e imprevedibilità,
però l’esperienza e la profondità della storia dei mattatori del Teatro mo hanno convinto.
Però il mare,
le golosità e l’acquolina che ti prende leggendo la Scalia.....
Italo Massari
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Vanina Guarrasi ,
donna intuitiva e coraggiosa , dalla personalità forte e determinata ,
nonostante le turbolenze della sua vita privata , si inserisce in una perfetta
ambientazione siciliana tra cibi succulenti e luoghi verghiani , per cercare di
risolvere il mistero di un corpo che non si trova , di un puzzle i cui pezzi
sembrano non andare mai a posto .
Romanzo
piacevole , leggero , ricco di suspense , dal finale poco prevedibile che si
svela solo nelle ultimissime pagine .
Mariangela Gaudiano
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Un classico giallo poliziesco ambientato in Sicilia. La lettura è
scorrevole ma nulla di nuovo, né nella costruzione dell'intrigo, né nella
caratterizzazione dei personaggi. La narrazione è pronta per essere una fiction
televisiva.
Marinella Monte
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Il volume è scritto bene e incuriosisce il lettore, tenendolo
all'erta. Il copione però mi è sembrato "ripetitivo", come se fosse
stato "già letto": Vanina Guarrasi, donna
ferita più volte e con molti fantasmi con cui riappacificarsi:la
tragica morte del padre in un agguato mafioso, la relazione interrotta e
ripresa con il magistrato Paolo Malfitano, un caso da risolvere. Lettura
scorrevole grazie anche alla tipologia di scrittura italiana e dialettale che
ha reso "visibile" il contesto. Mi è piaciuto molto il titolo ed
il parallelismo fra il caso e la pesca: "La pesca con la lampara
ha una sua logica precisa. Si accende la luce, non si fa rumore si sta fermo il
più possibile e nel frattempo si armano le reti. Prima o poi anche i pesci
meglio nascosti vengono a galla. A quel punto non possono scapparti più. Vanina
pensò che era l’immagine perfetta per descrivere quel caso”. Mentre leggevo
ho immaginato una serie televisiva. Lettura piacevole ma "scontata".
Ilenia Amati
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Il mio voto per "la logica della lampara" è 1
Pur non amando il genere poliziesco questo romanzo mi ha
appassionata. Avvincente l'indagine con colpi di scena finali inaspettati.
Personaggi ben caratterizzati.
Il voto per "cuori fanatici" è 0
Mi sono avvalsa del 3 diritto del lettore secondo Daniel
Pennac:
"Il diritto di non finire il libro.
Non è obbligatorio finire un libro che si è iniziato, eppure
abbiamo provato tutti quel senso di inadeguatezza che si prova nell’abbandonare
la lettura di un libro definito un classico, un capolavoro. Abbiamo vissuto
questo abbandono come una sconfitta. In realtà, lasciare un libro a metà è un
nostro inalienabile diritto."
Laura Giannatelli
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Il punto forte è la trama. Il racconto dell’indagine che scaturisce da un fatto delittuoso trascina ed il romanzo si fa leggere d’un fiato al punto che i brevi tempi morti e le digressioni irrilevanti per la storia, infastidiscono. Manca una maggiore cura nel descrivere i diversi personaggi che rimangono tali senza diventare mai carattere. Questo non toglie che sia una lettura intrigante caratterizzata da uno stile disimpegnato, asciutto, da consumare sotto l’ombrellone.
Antonia Santilli
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Romanzo - giallo al femminile scritto bene con una trama intrigante, ben sviluppata e mai banale che tiene alta l'attenzione del lettore. I personaggi sono ben caratterizzati e si muovono all'interno di una splendida Catania. Lettura piacevole anche per i continui riferimenti alla cultura siciliana.
Maria Teresa Rossetti
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Il
vicequestore Vanina Guarrasi coinvolge da subito
nella sua esistenza e nella sua nuova indagine. Catania respira con lei: la
lingua, il cibo, gli incontri e gli scontri coinvolgono intensamente nella
lettura. Non è la soluzione dell'indagine ( Lori che
scompare, riappare e...) a cui si arriva, attraverso tasselli sempre più chiari
disseminati nella storia, che non si vorrebbe lasciare. Il lettore o meglio la
lettrice vorrebbe rimanere lì con il vicequestore, le donne, gli amici, gli
uomini che vivono con lei... per cogliere anticipatamente sentimenti e nuovi
incontri.
Patrizia Mennini
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Sicilia
preponderante in questo giallo che si snoda in quel di Catania. Proprio le
atmosfere che si respirano danno quel valore aggiunto che rimane anche dopo
aver terminato la lettura.
Una Catania pennellata con maestria tra paesaggi, personaggi dai nomi calzanti,
termini dialettali che rendono ancora più immersiva
l’ambientazione siciliana e intingoli che vien voglia di assaggiare.
La narrazione della vicenda è scorrevole, con la giusta dose di pause e colpi
di scena, senza mai eccedere, in un equilibrio che rende questo libro una
godibile lettura estiva, senza grosso impegno.
Elisabetta Mattia