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La prima donna di Malusa Kosgran

Morellini

 

Mi è piaciuto di più "La Prima Donna" in quanto lo stile di scrittura riesce a farti "entrare" di più nelle vicende narrate rispetto a "La Giostra delle Anime" che ho invece trovato più scialbo e piatto.

Lorenzo Tupitti

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Entrambi i libri affrontano tematiche legate al mondo femminile: ne "La prima donna" questo avviene attraverso gli occhi di Gabriele, che lotta tutta la vita per coronare il suo sogno di diventare Gabriella, mentre in "Sette ragazze imperdonabili" l'autrice ci porta ad esplorare sette personaggi femminili che hanno rappresentato per lei un modello, dedicando  a ciascuna di loro un racconto breve e/o una poesia.

Premesso che entrambi potrebbero offrire degli spunti di riflessione interessanti per quanto riguarda il vivere e il sentire la femminilità, devo dire però che, mentre ne "La prima donna" questa riflessione rimane a un livello molto superficiale

(ad esempio, non penso venga esplorata in maniera adeguata l'evoluzione interiore della protagonista nel corso degli anni), in "Sette ragazze imperdonabili" queste tematiche vengono elaborate in maniera secondo me più matura, gettando una luce nuova sulle sette protagoniste che vengono reinterpretate secondo lo sguardo dell'autrice, risultando però credibili e coerenti con quello che sono state nella realtà. 

Quindi in definitiva per me vince "Sette ragazze imperdonabili" di Maria Antonietta. 

Francesca Degnitti

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"La prima donna" non mi piace molto perché meno denso di contenuti e uno stile agitato e incalzante quasi come un flusso di coscienza sfuggito un po' di mano, fortuna qualche pausa.

Nicola Lemme

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Tra passato e presente, dimensione onirica e realtà, amici immaginari e non, finali reinventati ed epiloghi non negoziabili, il lettore può inizialmente sentirsi confuso e disorientato; un effetto molto ben calibrato, che consente di immedesimarsi nella confusione e nel disorientamento della protagonista.

La delicatezza del tema viene trattata con espressività diretta, quasi brutale.

Ho però avuto la sensazione che a volte si siano cercate frasi ad effetto non necessarie, con accenti melodrammatici che a mio parere hanno talvolta sottratto spontaneità alla narrazione.

Comunque, ho trovato "La prima donna" una lettura scorrevole ed interessante, come lo è ogni contatto con realtà poco conosciute, poco narrate e innegabilmente complesse e stratificate.

Marzia Leone

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