Le
leggende della tigre di Nicolai Lilin
Einaudi
Un piacevole viaggio
nei paesaggi siberiani per giovani e adulti
Annalisa Salsa
***
Due veterinari, diretti verso un centro
di salvataggio animali selvatici, vengono sorpresi da una tempesta di neve
nella tundra siberiana. Uno dei due intravede nella bufera un bambino, lo segue
trascinandosi appresso il collega-amico e trovando infine rifugio nel capanno
di un cacciatore. Lì, tra tisane bollenti e lunghi racconti, trascorrono la
notte intrattenuti dall’ospite Filaret. Un semplice
stratagemma letterario per raccogliere in una unica narrazione cinque
racconti-leggenda, che il lettore non arriva a capire se realmente provenienti
dalla tradizione siberiana o se creazioni dello scrittore Lilin.
I cinque racconti non paiono in realtà legati da un filo conduttore né pare
esserci un significato che li accomuna e questo va a discapito del risultato finale.
Perché l’idea è semplice e funzionale, i singoli racconti piacevoli, ma il
lettore non riesce a coinvolgersi più di tanto nella situazione e quel che
resta è una sensazione di non conclusione (come un cerchio che non trova
chiusura).
Grazia Lodigiani
***
Non avevo mai
letto nulla di questo autore pur conoscendo i suoi titoli ma, ora, grazie a
questa iniziativa ho avuto il piacere di scoprire il suo talento. Sono rimasta affascinata dalle atmosfere che Filaret riesce a creare con le sue storie. Anche i
protagonisti ascoltando questi racconti di spiriti, pionieri, cacciatori d’oro,
sciamani ecc… provano stupore e curiosità e iniziano
a porsi domande sulla vita e su ciò che conta.
Una riflessione
semplice ma profonda su ciò che è materiale e su ciò che è spirituale e su ciò
che ognuno di noi può ritenere più importante.
Sicuramente le atmosfere suggestive in cui ci si immerge rendono il
tutto quasi magico e fanno venir voglia di mettersi davanti al fuoco con una buona
tisana calda.
In bilico tra
sogno e realtà Nicolai Lilin,
con una scrittura magistrale, riesce perfettamente a catturare il lettore.
Laura Galizzi
***
O lo odi. O lo ami. In questo caso
propendo per la seconda opzione, amare per quella capacità di saper sorprendere
anche parando di leggende. Sarà che come sempre Nicolai
Lilin apre una finestra su un mondo che resta per noi
italiani sempre esotico, sarà pure che i libri li sa scrivere e ti tiene
inchiodato con un ritmo mai scontato né banale trasportando il lettore in
atmosfere magiche. Racconti che ne fanno a tratti un romanzo di formazione e
riscoprendo radici antiche della grande tradizione delle fiabe d’inverno.
Veronica
Deriu