Le piume del drago di Lorenzo Visconti
Cairo
Interessante
resoconto dell’inquinamento del fiume Po, al cui confronto la Terra dei Fuochi
gode solo di stampa avversa perché perderebbe e di molto sotto ogni punto il
confronto.
I personaggi
risultano troppo ricercati e improbabili, da fantasy e lo scorrere del racconto
un po’ scontato.
Paolo Manieri
***
Un gran bel
giallo dall’inizio alla fine.
Scorrevole e
con una tematica attualissima quale quella della distruzione della natura
attraverso
l’inquinamento
delle acque del fiume Lambro e del Po con la conseguente scomparsa di alcune
specie.
Ambientato
in una Milano nascosta nelle sue impalcature.
Una
scrittura vivida che alterna personaggi che sono al tempo stesso protagonisti e
coprotagonisti. Cruento per alcuni dettagli ma non distante dai crimini di
cronaca.
Insomma,
un’opera crime che non delude nella spietatezza e nell’indifferenza.
Gloria Vocaturo
***
Ne Le piume del drago,
Lorenzo Visconti, ex poliziotto, picchiatore per uno strozzino e investigatore
privato senza licenza, si trova a dover cercare una donna scomparsa da mesi.
Intanto il maresciallo Barillà inizia a indagare su
degli omicidi che avvengono lungo le sponde del Po.
La tematica
ambientalista che dà struttura alla trama è di grande attualità. Un punto
intrigante è la personalità di Visconti: vegano, ma violento, è un giustiziere con
una morale che non si incasella nelle norme dettate dalla legge, e con la sua
violenza difende i più deboli (per esempio, picchia chi maltratta gli
animali).
Per il resto, il libro
segue tutte le caratteristiche del giallo, cosa che lo rende familiare agli
amanti del genere e tranquillizzante nella sua prevedibilità.
Donatella De Tora