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Le piume del drago di Lorenzo Visconti

Cairo

 

Interessante resoconto dell’inquinamento del fiume Po, al cui confronto la Terra dei Fuochi gode solo di stampa avversa perché perderebbe e di molto sotto ogni punto il confronto.

I personaggi risultano troppo ricercati e improbabili, da fantasy e lo scorrere del racconto un po’ scontato.

Paolo Manieri

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Un gran bel giallo dall’inizio alla fine.

Scorrevole e con una tematica attualissima quale quella della distruzione della natura attraverso

l’inquinamento delle acque del fiume Lambro e del Po con la conseguente scomparsa di alcune specie.

Ambientato in una Milano nascosta nelle sue impalcature.

Una scrittura vivida che alterna personaggi che sono al tempo stesso protagonisti e coprotagonisti. Cruento per alcuni dettagli ma non distante dai crimini di cronaca.

Insomma, un’opera crime che non delude nella spietatezza e nell’indifferenza.

Gloria Vocaturo

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Ne Le piume del drago, Lorenzo Visconti, ex poliziotto, picchiatore per uno strozzino e investigatore privato senza licenza, si trova a dover cercare una donna scomparsa da mesi. Intanto il maresciallo Barillà inizia a indagare su degli omicidi che avvengono lungo le sponde del Po.

La tematica ambientalista che dà struttura alla trama è di grande attualità. Un punto intrigante è la personalità di Visconti: vegano, ma violento, è un giustiziere con una morale che non si incasella nelle norme dettate dalla legge, e con la sua violenza difende i più deboli (per esempio, picchia chi maltratta gli animali). 

Per il resto, il libro segue tutte le caratteristiche del giallo, cosa che lo rende familiare agli amanti del genere e tranquillizzante nella sua prevedibilità. 

Donatella De Tora

 

 

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