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Le sette dinastie di Matteo Strukul

Newton Compton

 

Di solito non seguo i filoni dei romanzi storici" di massa", ma devo dire che la storia è ben scritta e appassionante

(soprattutto per gli amanti del genere).

Cristina Norcia

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Davvero bello! Bello e interessante. Un bel libro sul periodo del Rinascimento Italiano che ricostruisce in chiave romanzata la storia d'Italia con protagonista il Ducato di Milano. Molto interessante la descrizione dei legami delle sette Dinastie, sotto l'aspetto della vita e della politica, che per acquisire il potere la loro parola d'ordine era vendetta e morte.

Enrica Donzelli

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Riconosco all'autore un impegnativo lavoro di documentazione e l'utilità della bibliografia, citata e da lui consultata, per il lettore che veramente volesse approfondire dal punto di vista storico qualche vicenda o personaggio; così sicuramente potrà essere utile ai lettori delle varie città ricordarsi o scoprire chi siano i personaggi a cui sono intitolate le strade che attraversano quotidianamente nei centri storici (ad es, Cicco Simonetta o Via Pier Candido Decembrio a Milano, Paolo di Dono a Roma, etc.). Detto ciò, si sa che non è possibile ad un romanziere che rievochi personaggi lontani nella storia non mettere loro in bocca discorsi mai detti (o comunque non documentati) o raccontare perfino azioni mai fatte da loro: l'autore, pur rinunciando a voler essere realistico, si dimostra sufficientemente plausibile nel far recitare ai personaggi la loro parte colorando in modo efficace aneddoti tramandati dagli storici ed inanellandoli nel filo delle vicende storiche del tempo. Dunque un buon passatempo, questa lettura, nell'attesa di vederne una probabile futura versione seriale tv e rendersi così del tutto persuasi di conoscere bene quel determinato periodo storico, oltre a quelle variegate sfaccettature dell'animo umano impersonate da questi personaggi.

Guido Duiella

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Può essere definito un romanzo storico sul modello del Marco Visconti o dell’Ettore Fieramosca, in questo senso ha un sapore un po’ antico, il che ne è, forse, il limite principale. Ambientato nel basso medioevo, dal 1418 al 1476, racconta la vita di sette potenti famiglie insieme alla storia di città quali Milano, Venezia, Ferrara, Firenze, Roma e Napoli. L’autore riesce a rendere abbastanza credibili le vicende romanzate che si intrecciano con i fatti storici, ma permane, comunque, una sensazione di falsificazione della storia, che non mi lascia soddisfatto della lettura. L’aspetto più interessante è l’analisi del ruolo delle donne che, in una società fortemente maschilista, riuscivano comunque a influenzare le scelte politiche degli uomini con cui avevano delle relazioni.

Alfredo Petitto

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E’ un libro ricco, a volte fin troppo complesso e dettagliato, ma l’ampiezza della trattazione non lasciava alternative all’autore. Di sicuro va letto con calma e soprattutto … in formato cartaceo. Le descrizioni storiche sono estremamente accurate e i personaggi ben definiti. L’autore ha fatto un lavoro di ricerca eccezionale. Davvero bello

Silvia Fragola

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Lento, farraginoso, complesso. 

Antonella Caruso

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È un romanzo accattivante e l’autore dimostra ancora una volta di essere un abile narratore. Riesce infatti ad intrattenere il lettore con erudizione senza mai cedere ad un tono accademico. Credo però sia costruito ad hoc per soddisfare le aspettative del lettore e mi è mancata nella lettura qualche “sporcatura” artistica e personale. 

Michaela Molinari

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Amate la storia? Amate i romanzi storici? Amate la storia da fiction? Avete letto tutti i romanzi di Valerio Massimo Manfredi? Siete milanesi, ferraresi, napoletani, ma non solo? Avete desiderio di conoscere storie di nobili famiglie che hanno governato i loro regni e ducati in Italia, ma con torbidi particolari?

Siete convinti che la storia, quella vera, passi attraverso il filtro del gossip, dei grandi affreschi nobiliari (ma il popolo c'è?)? Siete estimatori del “bel paese” tanto da compiacervi della descrizione (storica) di luoghi conosciuti (da voi) e che fanno da setting per questi “quadri” da melodramma? Tutto questo potrete trovare ne “Le sette dinastie” e così potrete accingervi a leggerlo...solo se avrete risposto “sì” a tutte le domande precedenti.

Lorena Migliaccio

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Romanzo storico che narra, nel periodo dal 1418 al 1476,la vita di sette potenti famiglie. Una complessa ricostruzione storica che , sicuramente, ha comportato per l’autore un lungo lavoro bibliografico. Al termine del libro cita le numerose fonti da lui utilizzate.

L’impressione è di un ben congegnato lavoro divulgativo da utilizzare per la televisione.

Forse per questo l’uso di una struttura con “quadri brevi” accentua una visione storica abbozzata e non approfondita. Così come del resto la caratterizzazione dei personaggi con poche sfumature: uniformi nella loro sete di potere e nel governo degli intrighi.

Elisabetta Nicolazzi

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Il romanzo storico abbraccia un arco temporale del Rinascimento italiano. Attraverso la narrazione sincronica, il lettore viene condotto nella storia delle grandi famiglie nobiliari del tempo e partecipa agli eventi. Ed eccoci alla corte dei Visconti-Sforza, Borgia, Estensi, Medici, Colonna, Aragonesi, Coldumer, assetati di potere, che giocano il destino dei loro regni attraverso guerre territoriali, alleanze, intrighi, tradimenti…

La ricostruzione storica, frutto di una precisa documentazione, si avvale di descrizioni dettagliate, realistiche, a volte molto crude, con l’utilizzo di un lessico specifico.

I personaggi, tratteggiati con dovizia di particolari, vengono presentati non soltanto nei ruoli pubblici, ma colti negli aspetti più intimi, passionali.

Colpiscono alcune figure femminili che, pur sottomesse alle leggi politiche e maschiliste del tempo, risaltano per capacità, determinazione, intelligenza e anche spregiudicatezza.

E’ il caso di Bianca Maria Visconti, giovane sposa di Francesco Sforza, che scende in armi accanto a lui per riconquistare Milano. E poi Polissena Columer, moglie del doge di Venezia la quale riesce, attraverso la sua abilità diplomatica, a far eleggere fratello e figlio al soglio pontificio.

Sullo sfondo, il mondo invisibile dei sudditi sfruttati e affamati.

Patrizia Capucci

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Devo però precisare che è il vincitore solo perché ho ritenuto che un titolo dovesse comunque essere indicato. I due libri non sono paragonabili (è come dover scegliere tra ostriche e tirami su).

Le sette dinastie: romanzone storico di stampo classico che si legge con estrema fluidità nonostante le quasi 600 pagine. La storia dell’Italia del ‘400 si presta volentieri a essere raccontata come un’avventura alla Tre Moschettieri o Ivanhoe e alla fine ci si domanda cosa mai abbiano inventato gli autori del Trono di Spade che non fosse già successo a casa nostra 6 secoli fa. Durante la lettura sono andato più volte a controllare su Wikipedia se l’autore me la stava raccontando giusta e naturalmente non l’ho mai colto in fallo, poi ho dato un’occhiata alla bibliografia e ho capito perché. Insomma una vittoria che per me premia l’enorme lavoro che l’opera è costata. Grazie per avermi costretto ad un piacevole ripasso.

Raffaele Biavasco

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Ennesima rivisitazione del ’400 Italiano. Lotte intestine e fratricide per aggiudicarsi i posti di potere in una Italia ancora tutta da formare e suddivisa tra signorie e ducati. In questo libro trovano spazio anche le donne (attaccate al potere forse più dei loro uomini) che, armate di penna e di una lingua tagliente, combattono al fianco dei loro signori intessendo relazioni, facendo delicate opere di diplomazia e consigliando strategie di guerra e matrimoni rappacificatori. Qualcosa di più e di meglio di avide concubine. Poco o nullo spazio è stato dato all’arte che in questo periodo storico è stata particolarmente fiorente soprattutto in Italia, nonostante si faccia continuo riferimento allo sfarzo delle dimore e al lusso personale (abiti e gioielli).

Alessandra Chiappa

 

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