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Le stelle di Capo Gelsomino di Elvira Serra

Solferino

 

Chiara, Marianna e Lulù, un filo che corre attraverso generazioni di donne, legami complessi che vanno oltre la biologia rivelando che ogni relazione forte è una scelta, ma al contempo che è possibile mettere radicalmente in discussione il più stretto – e il più problematico – dei legami – quello tra madre e figlia.

Farlo, come accade nella storia di tre generazioni in cui è spesso il caso a determinare le svolte importanti, crea dinamiche e scenari inediti e complessi aiutando alla fine a dare un nuovo senso a quelli che chiamiamo  legami familiari.

Chiara, Marianna e Lulù ci indicano una via possibile.

Assunta De Santis

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“Le stelle di capo gelsomino” ha una trama che mi sembrava già sentita, probabilmente perché c’è una serie tv che ho guardato dove la protagonista diventa scrittrice con il supporto della nonna e scrive una storia dedicata alle tre generazioni di donne della sua famiglia (nonna-mamma-figlia). Mi ha lasciato un attimo con il fiato sospeso scoprire che c’era stato un grande errore di scambio di bambini in ospedale ma è stato il vero unico elemento che mi ha sorpresa all’interno della storia. Molto descrittivo, soprattutto nella prima parte. Lo consiglierei però a un pubblico estremamente giovane.

Flavia Maria Todisco

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Un racconto che si legge tutto d’un fiato, sia per la scrittura scorrevole e la narrazione fluida sia per il mistero che  nasconde.  Chiara, la narratrice de “Le stelle di Capo Gelsomino” ci presenta la sua relazione con la mamma Marianna, da cui ha appreso il rigore con cui affronta ogni azione, e con la nonna Lulù, che la educa alle emozioni ed alle relazioni affettuose. Tre donne così tanto diverse, tre generazioni a confronto ed ogni lettrice, a seconda dell’età, si identifica nell’una o nelle altre.

 Ma il “mistero”, che a Chiara viene svelato solo quando raggiunge la maggiore età, riguarda il rapporto conflittuale tra sua madre e la nonna, le due donne  così diverse, ma così influenti nella sua vita e nello sviluppo della sua personalità.

Il libro ci fa riflettere su un tema  controverso:  è davvero  madre chi ci ha messo al mondo o chi ci educa e sostiene giorno per giorno?

Marisa Cioce

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"Chiara tutto è mosso dall'amore perché si espande senza chiedere il permesso, si moltiplica nell'aria in silenzio"
Queste le parole che Elvira Serra fa pronunciare a nonna Lulù e che più racchiudono, a mio parere, l'essenza de "Le stelle di Capo Gelsomino", romanzo che consacra la famiglia anche nella sofferenza, nel quale si ripercorrono le tradizioni della Sardegna più autentica.
Una  vicenda intergenerazionale, tutta al femminile che affascina e conquista.
Ho particolarmente apprezzato questa storia che narra, con grazia e tenerezza, l'amore dato e ricevuto, il legame indissolubile che ogni madre instaura con la figlia e più in generale la bellezza e le avversità della genitorialità, intrecciando i vecchi dissapori tra Lulù e Marianna, i silenzi di quest'ultima con la figlia Chiara e ricordi d'infanzia vividi e felici.
Parole colme di emozioni, vita vera, racconti suggestivi delle vicende di una famiglia come tante altre che tocca il cuore e nella quale ci si immedesima.

Michele Cillis

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Il romanzo rispetta, in modo armonioso, una struttura “circolare”, in cui le tre figure femminili hanno una evoluzione nel corso della vicenda, scoprendo e consolidando legami forti e viscerali. Lulù, donna volitiva,  per anni ostetrica  e saldamente legata alla sua Sardegna, ha un rapporto formidabile con la giovane nipote Chiara; mentre Marianna, figlia “non naturale”di Lulù e madre di Chiara, è integerrima nella sua professione con un rapporto non facile con la stessa “madre”. Chiara, figura di raccordo tra entrambe, permetterà “lo scioglimento” della vicenda, con presupposti positivi per il loro futuro. La narrazione risulta piana, ma intessuta di un lessico ben calibrato e mai involuta, offrendo al lettore l’opportunità di scoprire le dinamiche psicologiche dei personaggi e di condividerne le forti emozioni. Sarà proprio la “Scrittura” della stessa storia, dalla penna di Chiara, ora giovane donna, a suggellare un nuovo rapporto tra sua madre e sua “nonna”.

Antonio Pasquale

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Romanzo di facile lettura, i periodi sono brevi ed il linguaggio chiaro e semplice; prevalgono sequenze narrative con dei flashback. Anche se non particolarmente introspettivo, il romanzo offre diversi spunti di riflessione al lettore. Il racconto si focalizza sul rapporto tra tre donne rappresentanti tre generazioni: Lulù, sua figlia Marianna e la figlia di quest’ultima Chiara che è anche il personaggio narrante. Conflittuale il rapporto tra Lulù e Marianna quando quest’ultima, adolescente, scopre casualmente di non essere la figlia naturale di Lulù essendoci stato uno scambio accidentale tra neonate nella culla. Non è possibile risalire ai genitori naturali e Marianna reagisce richiudendosi in se stessa rifiutando la sua mamma “adottiva”, anche lei ignara fino ad allora dell’accaduto. Grande intesa invece si stabilisce tra Lulù e la nipote Chiara, su di lei Lulù riversa  tutto quell’amore che la figlia oramai sembra rifiutare. Molto tenero il rapporto tra nonna e nipote. Lulù spinge, da ostetrica che è stata, la nipote verso la vita, una vita da vivere nella sua pienezza accettando di correre dei rischi. Le fa fare sempre nuove esperienze nei giorni di vacanza che trascorrono insieme nella casa   di Lulù a Capo Gelsomino in Sardegna. Ed è sempre Lulù che affida a Chiara, oramai adulta, il compito, per lei non riuscito, di far rinascere Marianna riconciliandola con la vita; fondamentale sarà l’incontro tra Chiara e la nonna naturale, donna non libera, fortemente condizionata da convenzioni sociali che non le hanno consentito di riconoscere la figlia naturale.

Sentimento dominante nel romanzo è l’amore che permea tutti i personaggi consentendo loro di sopportare e di non trasformare in dramma le avversità che inevitabilmente si abbattono sull’esistenza di ogni individuo e come Lulù dice “Chiara, tutto è mosso dall’amore perché l’amore si espande senza chiedere il permesso, si moltiplica nell’aria in silenzio”.

Anna Di Pinto

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Questo romanzo mi ha preso sin da subito. Forse perché la prima protagonista si chiama Lulù? (il mio soprannome). Continuando a leggerlo sono riuscita ad immedesimarmi nella storia, vedere e capire i tre punti di vista raccontati. È un modo di scrivere che mi ha sempre affascinato, perché mi piace sempre vedere gli altri punti di vista anche nella vita reale.

Lucrezia Liberatore

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Un racconto familiare e di ricerca delle radici a più livelli che mi ha attratta anche più del previsto, ho trovato la scrittura molto vivace, trascinante. La costruzione della storia ha qualche difetto (perde un po’ di mordente nella seconda parte) ma nel complesso è un libro piacevole che si legge velocemente, con alcune vivide scene di vita familiare sullo sfondo della Sardegna.

Monia Bellini

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Un romanzo tenero, che parla di donne e di maternità e che, nel confronto con l’altro titolo proposto, ha toccato corde più profonde, nonostante gli inciampi della prosa, comunque presenti.

Melania Quattrociocchi

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Una storia di donne, di età, di segreti svelati, dominata dall’amore tra madri e figlie che, come dice la protagonista, diventa un terreno di scontro tutt’altro che neutro. Il romanzo è infatti una delicata storia di maternità intrecciate, affrontata da punti di vista diversi ma in qualche modo convergenti e complementari: l’affetto, lo scontro, la negazione, il rifiuto, la perdita e persino il lavoro, quella della nonna ostetrica e della mamma ginecologa, raccolti dalla figlia-nipote, Chiara, che deciderà, non madre ma scrittrice, di raccontare le donne e le madri della sua famiglia (biologica e non).

Sarah Malfatti

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Ho divorato questo libro in poche ore. In maniera delicata, garbata e al contempo ricca di sentimento e forti passioni, la Serra ci ha donato una piccola perla narrativa. Una storia di legami, di sangue e non solo; una storia di donne, di maternità, d'amore, di rapporti madre figlia. Sullo sfondo, una magnifica terra e alcuni uomini, pochi, eppure tutto fuorché irrilevanti nelle vite delle tre protagoniste.

Giulia Peci

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Tre donne, tre generazioni a confronto e un segreto che le unisce e divide allo stesso tempo, sullo sfondo delle assolate e profumate estati sarde. Il libro di Elvira Serra scorre via veloce grazie ad uno stile limpido, chiaro e dal ritmo preciso.

Satya Marino

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Romanzo carino e scorrevole, ho trovato particolarmente vivo e sentito il racconto delle estati d’infanzia al mare e del rapporto con la nonna, altre cose nella trama le ho invece trovate forzate e poco approfondite. Nel complesso mi è piaciuto e l’ho preferito a L’oca d’oro.

Emanuela Buono

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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