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Leonardo il genio dell’imperfezione di Vittorio Sgarbi

La nave di Teseo

 

Sono rimasta piacevolmente stupita dalla lettura di questo saggio perché la divulgazione sulla storia dell'arte in Italia si fa poco, male e con un lessico da lezione universitaria che non invoglia il lettore che non ne sa abbastanza. Sgarbi, con un linguaggio chiaro e fin troppo piano, racconta la vita e le opere di Leonardo insistendo sulla sua natura multipotenziale: il genio che rimane genio anche se ha bisogno sempre di stimoli nuovi, anche se non finisce le sue opere. È stato un modo per fare un po' pace con questa parte del mio essere una "bambina speciale" e da tutti me lo sarei aspettata ma non da Sgarbi.

Carola Moscatelli

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È un saggio godibilissimo che si legge tutto d'un fiato, con uno Sgarbi che a suo completo agio ti accompagna istrionico descrivendo a fondo le principali opere di Leonardo e le loro relazioni con il contesto storico (pennellato in modo molto efficace e funzionale al racconto) e con il contesto artistico antecedente e successivo, riuscendo molto efficacemente a raccontare sia le radici da cui l'artista ha preso le mosse, svettando, sia la profonda impronta che ha lasciato fino ai giorni nostri. Il tutto è permeato dal tema dell'imperfezione, del concetto modernissimo di mancanza di perfezione come conferma della perfezione stessa, di cui Leonardo è rappresentato come la più compiuta incarnazione.

Marco Croella

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La teoria è che Leonardo Da Vinci abbia cominciato molto, ma finito poco, perché sempre alla ricerca di altro ancora. Sarebbe questo a renderlo il gigante che è, perché il genio si trova nell’imperfezione.

Laura Pellegrini

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Nonostante l'opera mantenga un certo pregio, grazie alla ricerca iconografica e al soggetto trattato, la scrittura di Vittorio Sgarbi non arricchisce minimamente il contenuto. Nonostante la sua indiscussa conoscenza della materia lo stile di Sgarbi è scarno e poco curato, rendendo la lettura, se non faticosa, piatta e noiosa. Un vero peccato, dato che vincere con un personaggio del calibro di Leonardo sarebbe stato facile quanto un goal a porta vuota.

Sara Cappai

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Posta la non trascurabile difficoltà di paragonare un saggio ad un romanzo e decidere quale dei due superi l'altro nelle nostre aspettative di lettori, questo libro di Sgarbi è indubbiamente un trattato importante che evidenzia la profonda cultura dell'arte che l'autore possiede e ci illustra un Leonardo inedito, inevitabilmente catturando in questo senso la nostra attenzione. La sua cifra narrativa, però, non mi ha convinta fino in fondo. Alcune digressioni dal tema principale mi hanno talvolta disturbata, quasi fossero messe nel testo per dare enfasi più al 'personaggio' Sgarbi che al critico d'arte, ovvero l'unico che invece avrei voluto trovare fra queste pagine.

Giulia Peci

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Nel 2018 ho visto a teatro Sgarbi che raccontava Leonardo, spettacolo suggestivo anche per la commistione tra suono e immagine, linguaggi diversi, anche tecnologici. Faccio questa premessa per spiegare che leggendo questo libro sono stata avvantaggiata, dire qualcosa di nuovo su Leonardo è complicato, almeno per la sua arte, parlare di Leonardo uomo invece può essere ancora stimolante. Il Leonardo di Sgarbi è incredibilmente imperfetto, umano, curioso come spesso sono i geni ma anche volubile! La caratteristica principale di Leonardo era cominciare mille progetti per non finirne nessuno! Ecco cosa mi è piaciuto! Guardarlo come il genio dell’imperfezione.

Elisabetta Favale

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Nonostante l'indiscussa preparazione accademica e l'autorevolezza del Prof. Vittorio Sgarbi, in questo saggio non c'è nulla di nuovo sul genio di Leonardo. Per quanto sia una lettura interessante non mi ha entusiasmato per originalità di contenuti. Caro Professore, non ci siamo!

Simonetta Zona

 

 

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