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Molto mossi gli altri mari di Francesco Longoni e V. Indulti

Bollati Boringhieri

 

Ho trovato eccessive le parti descrittive che, a mio avviso, appesantiscono la scorrevolezza della narrazione senza apportare alcuna utilità alla storia. 

Liliana Santangelo

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Un testo senza dubbio ben scritto, che parla di giovinezza e di occasioni mancate, a partire da un luogo dove sembra concentrarsi tutto l’intreccio degli eventi che coinvolge i protagonisti. L’onda perfetta che questi attendono, però, non sembra arrivare mai. Neanche per il romanzo, che ha una coprotagonista dal nome troppo ingombrante: Micol. Il pensiero alle atmosfere ferraresi de “Il giardino dei Finzi Contini” crea un paragone ingiusto ma difficile da cacciar via dalla testa.

Eliana Messineo

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Del tempo sospeso, dell’attesa delle lunghe estati con gli amici d’infanzia con cui condividere ogni anno lo stesso luogo di villeggiature, i sogni, le emozioni e la dolorosa malinconia dell’arrivederci alla successiva stagione che diventava un momento solenne, un distacco doloroso. Una attesa che si avvolge nelle trame di amicizia e di amori, di parole rimaste mute e di possibilità mancate. Il desiderio di essere per sempre un gruppo, di non invecchiare mai. IL desiderio incontenibile che l’estate non finisca mai. Puntuali flashback, descrizioni minuziose che conducono avanti e indietro nel tempo con un unico filo conduttore la Passione, l’Amore con la A maiuscola per il Mare, che avvolge ogni singola pagina e che si riesce a cogliere in tutto il suo significato nelle parole di Micol quando dice “Di una cosa sola puoi essere geloso: del Mare”.

Alessandra De Caro

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Da sempre Michele ha vissuto con la condanna dell'attesa che la sua Baia, quella di Santa Virginia, si ripopoli d'estate, in modo da potersi lasciare alle spalle la malinconia e la solitudine in cui è costretto a rifugiarsi durante gli altri mesi dell'anno.

Michele non aspetta solo gli amici che affollano le sue giornate con scherzi, risate e falò al chiaro di luna, ma soprattutto la ragazza che gli ha rubato il cuore e la mente: Micol.

Sullo sfondo di descrizioni naturali e paesaggistiche tanto evocative, Francesco Longo ci regala una storia d'amore inappagato, talmente potente da assumere le sembianze di un'ossessione.

Un romanzo generazionale, caratterizzato da una scrittura asciutta ed elegante, in cui presente e passato si affrontano come in una partita di ping pong, senza capire chi ha avuto la meglio sul protagonista. Consigliato, per chi come me, vuole perdersi nei ricordi e nelle sensazioni di una giovinezza che non c'è più, ma che in realtà non ci abbandona mai per davvero.

Annamaria Petriccione

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“Molto mossi gli altri mari” è un romanzo, un racconto di adolescenza che decolla già dalle prime pagine. Nel raccontare delle spiagge di Santa Virginia, con una certa dose di malinconia, il lettore ricorda le estati passati di cui tutti, chi più chi meno, abbiamo memoria riportando alla mente le reali emozioni legate ai ricordi estivi. Il mare, protagonista indiscusso di questo delicato e mai eccessivo racconto, fa da sfondo malinconico ad una serie di scelte che un gruppo di giovani deve compiere. Un romanzo bello, coinvolgente e malinconico soprattutto scritto davvero bene.

Rosy Lo Baido

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