Nessuno ritorna a Baghdad di Elena Loewenthal
Bompiani
Un bellissimo romanzo in cui la splendida scrittura si fonde con l'avvincente capacità narrativa dell'autrice. Un romanzo intriso di nostalgia, delusioni e speranze per una famiglia di ebrei di Baghdad che affronta a testa alta un destino collettivo di viaggio, sradicamento e riconciliazione. Un viaggio sul filo della memoria fatto di dettagli, parole, appassionanti flash-back.
Tutto comincia a Baghdad, all’inizio del Novecento, ma continua altrove, oltreoceano ove è necessario ricominciare, reinventandosi un'altra vita perché chi ha la diaspora nel sangue sa che i viaggi importanti sono senza ritorno. E quindi New York, Milano, Gerusalemme, Londra, Haifa, Teheran, Madrid diventano le tappe di un viaggio che è anche metafora della vita.
Maria Concetta Naro
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Nessuno ritorna a Baghdad Una nostalgica saga familiare, ricca di storia, ricordi ed eventi drammatici. La storia della longeva Nora e della sua famiglia ebrea è la storia di una diaspora, di una fuga dal paese d’origine verso il mondo. Il libro racconta la vita di tutti i familiari e i loro viaggi, iniziando sempre da una partenza. Sono viaggi che però non vedono mai un ritorno e proprio il ritorno che mai avviene è il filo rosso che si intreccia nella narrazione. La storia della diaspora degli arabi ebrei è narrata attraverso gli occhi di questa famiglia, che fa i conti con un mondo che li ostracizza. E la loro storia attraversa un secolo e i cambiamenti culturali che ne consegue. Personalmente sono stata conquistata dagli escamotage narrativi che hanno dato un twist alla storia, dal linguaggio evocativo del passato e dal fascino orientale collegato alla memoria dei luoghi.
Federica Dell’Aiera
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Nessuno ritorna a Bagdad Ammetto di aver avuto diverse difficoltà nel tenere le fila di questa famiglia di cui si raccontano le vicende. La storia è molto interessante. Scopriamo della storia degli ebrei costretti a lasciare i paesi arabi. Infatti il fil rouge è l’abbandono e l’allontanamento, misto a nostalgia taciuta per la forza. I personaggi sono forti e interessanti, la storia lunghissima quanto un secolo attraversa culture e luoghi diversi. Nella loro storia c’è il destino di chi è stato costretto a fuggire e dell’amara rassegnazione al non ritorno. Intenso.
Vincenzo Palumbo