Oltremare di Andrea Zanchetta
Bookabook
Il libro, primo in
ordine di pubblicazione, ma secondo dell’annunciata Trilogia dell’acqua,
pubblicato con l’editore sperimentale Bookabook, si
presenta con una prosa scorrevole e con un espediente originale: l’inversione
temporale del racconto. Il racconto inizia ventiquattro anni prima dell’evento
clou e prosegue a ritroso nel tempo fino al mese successivo. Tuttavia il
romanzo non brilla per coerenza. Si sviluppa intorno a un feroce ipotetico
conflitto dell’Isola con il Mare che la circonda, in una lotta implacabile e
costellata di sacrifici di neonati strappati alle madri con lo scopo di placarne
l’ira, e altri colpi di scena. Sembra un
tentativo di rivisitare il mito delle Gorgoni in chiave horror e molti episodi
servono più a confondere il lettore che a mantenere alta la suspense. Anche il
dialogo conclusivo tra i personaggi sopravvissuti a una serie di eventi assai
improbabili e alla catarsi della tempesta finale, fa pensare che siano pronti a
partecipare al successivo tomo della trilogia. “Quando il ragazzo finì di
suonare, Morgan si presentò: «Piacere, il mio nome è Morgan». «Io invece sono
Alyssa. Suoni molto bene.» «Grazie.» «Possiamo offriti qualcosa da bere?»
«Volentieri.» I tre s’avviarono al bancone. «Il mio nome è Jago» aggiunse il
giovane. Morgan notò una donna che aveva alzato la testa di scatto dal suo
bicchiere di vino sentendo pronunciare quel nome. Aveva una benda sull'occhio
sinistro. Un brivido corse lungo la schiena del giovane, ma durò solo un
attimo.”
L’apprezzabile
progetto di Bookabook non appare, purtroppo, ben
riuscito. Mi auguro che il seguito annunciato possa essere più incisivo.
Giorgio Figini
***
Non è il prescelto
soprattutto perché l’argomento mi ha attratto meno, sin dalle prime pagine.
Questo fatto ha prevalso anche se la scrittura di Zanchetta mi è parsa più matura,
più controllata di quella di Nani. Ma anche un po’ fredda, a volte forse con un
po’ di maniera.
Luigi Gavazzi
***
Oltremare mi ha
addirittura un po’ infastidito: mi sembrava artificioso e compiaciuto. Una
metafora, ma non ho capito di che cosa. Anche Ferro era surreale, ma meno
irritante. Forse la cosa che mi è piaciuta maggiormente è stata la descrizione
dei conflitti familiari.
Eugenia Biguzzi
***
Sono stata incerta
fino all’ultimo su quale libro votare. Amo De Giovanni per la sua scrittura
sciolta e lineare, per le tematiche sottese alla trama e per l’approfondimento
dell’anima dei suoi personaggi.
Il mare è presente
in entrambe le narrazioni “il mare che prende e che restituisce” come scrive De
Giovanni.
Ho alla fine
deciso per Oltremare perché è un
libro strano che all’inizio mi ha respinto perché lento, cupo e opprimente, poi
piano piano mi ha attirato, preso, travolto nell’onda. Mi hanno incuriosito i
personaggi, reali e fantasmi, che si stavano delineando e sono arrivata alla
fine tutto d’un fiato. La scrittura è ricca di colori e di musica e il ritmo
dinamico come le onde del mare. Non mi ha convinto molto il finale perché mi è
sembrato un po’ troncato e non sono ben riuscita a entrare fino in fondo nel
significato profondo della storia, ma nel complesso ho trovato il libro ricco e
coinvolgente e, inoltre, ritengo che sia importante sostenere nuovi scrittori.
Marina Landi
***
Romanzo
particolare, mi ha rimandato alle fiabe nordiche dove il rapporto con la natura
è quasi sempre ostile, il mare che detiene il potere in tutto il racconto. La
natura che entra nella quotidianità dei personaggi fino a travolgerle. La trama
è ben architettata tra fiaba e giallo, da motivare la lettura.
Rita Lopane