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Ossigeno di Sacha Naspini

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Un libro sicuramente avvincente, dallo stile incalzante e dalla trama coinvolgente, un libro che tiene col fiato sospeso in un continuo cambio di punti vista, che fanno spesso desiderare al lettore una boccata - appunto - di ossigeno.

Tuttavia, in questo momento storico, parecchi sono gli scrittori che si approcciano a questo tipo di trama, che rimanda ora al romanzo poliziesco, ora alla serie tv thriller, e per tale ragione ho trovato un po' ridondanti alcuni concetti, pregni di eco passate.

Indubbiamente ben scritto, indubbiamente i personaggi sono ben delineati e indubbiamente è un romanzo da leggere.

La mia scelta non pende per questo libro, semplicemente per pura preferenza personale di altri generi narrativi.

Agostina Passantino

 

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Nonostante il tema sia quanto mai attuale (qualcuno è costretto a vivere confinato in uno spazio), il libro non mi ha preso, secondo me è più lungo di quanto meritasse la storia.

Stefano Amato

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Una lettura adatta a questi tempi pandemici, in cui le mura delle nostre case sono state al contempo ossigeno e fame d’aria. Conforto e disperazione. Naspini è un fiume di parole che non stancano ma che scorrono veloci, con una grande capacità di cambiare registro a seconda del punto di osservazione. Tanto da sembrare più romanzi in uno. Un respiro a pieni polmoni che scaccia via ogni dubbio sulla bontà della sua narrazione e del suo stile.

Eliana Messineo

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Da un unico e doloroso e vento provocato da uno dei protagonisti della storia scaturiscono una serie di conseguenze che investono la vita di tutti gli altri personaggi.

Le varie parti del libro sono affidate 3 dei personaggi coinvolti nella vicenda e il finale sorprendente si ricollega all’inizio del racconto che acquista significato solo al termine del romanzo.

Tra i temi indagati vi sono il peso delle azioni/colpe dei genitori che sembrano inevitabilmente influenzare le vite dei figli. Il segreto meccanismo dell’animo umano che per fuggire le proprie paure più profonde conduce ad azioni opposte e altrettanto terribile. La costante ricerca di un equilibrio, spesso precario, che può essere completamente annullato proprio da un evento che tanto avevamo desiderato.

La scrittura è scorrevole e la struttura narrativa cinematografica.

Alice Di Liberto

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“Ossigeno” In una scrittura che costruisce apposite assenze, sparizioni, reclusioni come luoghi di scambio di personaggi e memorie personali, l’autore attraversa i lati oscuri e soffocanti della vita con un linguaggio trasparente che fa vedere il fondo dell’anima di chi a turno parla di sé stesso. È interessante lo spostamento continuo della verità dentro la mancanza di verità che porta il lettore a non contrarre abitudine alla narrazione e a cercare boccate di “ossigeno”.

 

 

 

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