Ossigeno
di Sacha Naspini
e/o
Un libro
sicuramente avvincente, dallo stile incalzante e dalla trama coinvolgente, un
libro che tiene col fiato sospeso in un continuo cambio di punti vista, che
fanno spesso desiderare al lettore una boccata - appunto - di ossigeno.
Tuttavia,
in questo momento storico, parecchi sono gli scrittori che si approcciano a
questo tipo di trama, che rimanda ora al romanzo poliziesco, ora alla serie tv
thriller, e per tale ragione ho trovato un po' ridondanti alcuni concetti,
pregni di eco passate.
Indubbiamente
ben scritto, indubbiamente i personaggi sono ben delineati e indubbiamente è un
romanzo da leggere.
La mia
scelta non pende per questo libro, semplicemente per pura preferenza personale
di altri generi narrativi.
Agostina Passantino
***
Nonostante
il tema sia quanto mai attuale (qualcuno è costretto a vivere confinato in uno
spazio), il libro non mi ha preso, secondo me è più lungo di quanto meritasse
la storia.
Stefano Amato
***
Una
lettura adatta a questi tempi pandemici, in cui le mura delle nostre case sono
state al contempo ossigeno e fame d’aria. Conforto e disperazione. Naspini è un fiume di parole che non stancano ma che
scorrono veloci, con una grande capacità di cambiare registro a seconda del
punto di osservazione. Tanto da sembrare più romanzi in uno. Un respiro a pieni
polmoni che scaccia via ogni dubbio sulla bontà della sua narrazione e del suo
stile.
Eliana Messineo
***
Da un
unico e doloroso e vento provocato da uno dei protagonisti della storia
scaturiscono una serie di conseguenze che investono la vita di tutti gli altri
personaggi.
Le varie
parti del libro sono affidate 3 dei personaggi coinvolti nella vicenda e il
finale sorprendente si ricollega all’inizio del racconto che acquista
significato solo al termine del romanzo.
Tra i
temi indagati vi sono il peso delle azioni/colpe dei genitori che sembrano
inevitabilmente influenzare le vite dei figli. Il segreto meccanismo dell’animo
umano che per fuggire le proprie paure più profonde
conduce ad azioni opposte e altrettanto terribile. La costante ricerca di un
equilibrio, spesso precario, che può essere
completamente annullato proprio da un evento che tanto avevamo desiderato.
La
scrittura è scorrevole e la struttura narrativa cinematografica.
Alice Di Liberto
***
“Ossigeno” In una scrittura che costruisce
apposite assenze, sparizioni, reclusioni come luoghi di scambio di personaggi e
memorie personali, l’autore attraversa i lati oscuri e soffocanti della vita
con un linguaggio trasparente che fa vedere il fondo dell’anima di chi a turno
parla di sé stesso. È interessante lo spostamento continuo della verità dentro
la mancanza di verità che porta il lettore a non contrarre abitudine alla
narrazione e a cercare boccate di “ossigeno”.