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Perché Istanbul ricordi di Ahmet Ümit
Ronzani

 

 

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“Circolo dei lettori di Milano”
coordinato da Serena Caprara:

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Romanzo giallo con finale non troppo a sorpresa, in cui l’indagine attorno alle gesta di un serial killer pare quasi far da cornice alla celebrazione della capitale turca. Ogni personaggio non perde occasione per raccontarne un tratto di storia gloriosa, dalla fondazione ai fasti greci, latini e ottomani. L’accurata trattazione storico-artistica dei tesori della città, seppur interessante, occupa molto spazio nel romanzo e risulta talvolta un po’ forzata, soprattutto se attribuita alle parole di certi personaggi: sarebbe forse più adatta a un testo specialistico.     

Chiara Mariani

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È stata la prima volta per me con un autore turco. Definire questo libro, un giallo è riduttivo. L’ho trovato un noir molto intrigante. Il Commissario Nevzat e la sua Istanbul, mi hanno ricordato Simenon e Maigret e quei modi pacati, vecchia scuola, che tanto hanno reso l’investigazione una professione sopraffina. Istanbul poi per Nevzat è come Parigi per Maigret, una città dalle mille sfaccettature, enorme, ma molto bella, non ci sono mai stata, dove si respira un’aria europea ma allo stesso tempo il mix di moschee, sinagoghe e chiese la rendono il centro del mondo religioso. Poi come tutte le grandi città ci sono gli assassini, coi loro omicidi, i ladri, i terroristi e i poliziotti. Qui sembra che Istanbul sia la partner del nostro commissario Nevzat, con lei e attraverso lei si inizia a imparare la storia, il popolo turco, le religioni e a scoprire le ragioni di così tanti strani omicidi.

Sabrina Rota

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Un delitto, le indagini, la necessità di investigare per cercare il colpevole. Sono gli eventi esterni, apparentemente fuori dal controllo del protagonista, che spingono a una ricerca attraverso i ricordi; lo scopo è duplice: la scoperta di un colpevole e l’individuazione di una strada per l’assoluzione. Il libro è ricco di elementi storici e lascia percepire l’atmosfera di una città meravigliosa che coinvolge, al punto da poterne apprezzare i profumi, gli odori e i colori. La scrittura ha un buon ritmo e lo stile, nella sua semplicità, conduce facilmente il lettore.

Serena Caprara

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Ci sono il mistero e i sentimenti, le vicende del commissario Nevzat vengono raccontate nello scenario di una meravigliosa città come Istambul che già di suo raccoglie mistero, un po’ come le indagini del protagonista. Il giallo è incalzante, forse perché c’è una corsa contro il tempo e anche il ritmo della scrittura è conseguente. Ben scritto e scorrevole ma soprattutto ricco di particolari che portano a vedere la città.

Isella Gualdi

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