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a est di Radi Kurkk
di Gianluca Di Dio
Voland
Lo
definirei come inciampare in una corda mentre si cammina spensierati,
Sollevarne un lembo, capire che è lunga e decidere di seguirla anche se questo
significa spaventarsi un po’.
Samantha Balia
***
Romanzo in
cui la realtà assume anche caratteri fantastici, simbolici, ma la volontà di
stupire rende il risultato poco convincente, eccessivo
Silvia Barberi Squarotti
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È un
romanzo che trovo coraggioso e di valore, in primo luogo perché trattandosi di
una storia di fantasia (sia per l’ambientazione che per gli eventi) si assume
il rischio di non avere facili appigli mimetici sul lettore e nonostante ciò
riesce a coinvolgerlo con maestria e costanza. In secondo luogo è un libro in
cui è evidente un lavoro sulla lingua, consapevole e misurato. È un romanzo
radicale, forte e distante dalle piste più battute della narrativa
contemporanea, che non rinuncia alla spinta centrifuga di una struttura non
convenzionale ma rimane attento alle immagini mentali e alle impressioni del
lettore.
Paolo Bosca
***
La storia è
carina.
Secondo me
è un po' frettoloso, avrebbe avuto bisogno di svilupparsi di più (per me non è
troppo chiaro che cosa succede) e vengono utilizzati troppi aggettivi e
metafore che appesantiscono la storia e ne fanno perdere il filo. Non mi è
sembrato fosse concluso ed il personaggio principale se ne va per salvare
qualcosa, ma non ho compreso perché ha aspettato così tanto e non ho sentito la
sua catarsi.
Confuso.
Stefania Dogliotti
***
Purtroppo
non è proprio il mio genere. L'ho iniziato e non sono riuscita ad andare
avanti. Il noir non è proprio il mio genere.
Rosanna Ferrero