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Più lontano di così di Lucrezia Lerro

La nave di Teseo

 

Libro modesto sia per la storia che per la qualità della scrittura. Gli riconosco una dignitosa volontà narrativa con una struttura portante abbastanza curata

Giulia Alberico

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Leda, ancora adolescente, deve affrontare il suo passato. Andare in profondità nella storia della sua famiglia, scoprirne di segreti, per seguire le tracce della morte del suo giovane fratello Luigi: evento di cui la sua famiglia non vuole mai parlare.

La storia mi è parsa confusa, anche se prende spunto da un fatto realmente accaduto; i personaggi non sono ben definiti.

La scrittura ha delle pretese, nel complesso le idee espresse come “grandi rivelazioni o sentenze” si riducono a banalità. Pur amando il genere così detto “giallo” o “noir” non mi sento di consigliare la lettura di questo romanzo

Maria Grazia Casolaro

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Il romanzo prende l'avvio da un fatto di cronaca accaduto il 5 dicembre del 1951. Luigi Linzio, caporale dell'esercito, viene assassinato. Il rapporto originale della polizia cattura immediatamente il lettore portandolo in un tempo e un linguaggio diverso. Sua nipote, diventata scrittrice, ne ricerca ossessivamente le verità palesi e nascoste. Ma poi questa ossessione, che coinvolge la sua intera esistenza, non si risolve né in catarsi né in tragedia, resta solo un'ossessione. 

Elfriede Gaeng

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Libro piuttosto confuso che sembra partire con il racconto di una saga familiare ma in realtà narra l’ossessione - ingiustificata- della protagonista, una donna insopportabile, fobica e lamentosa, per la storia di uno zio mai conosciuto, ucciso per motivi passionali nel 1951.  Stile a tratti sciatto e in altri momenti pretenzioso, personaggi che si confondono gli uni con gli altri perché privi di una specifica individualità.   La domanda è: perché si dovrebbe leggere un libro del genere?

Elisabetta Flumeri

 

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