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Profondo Nordest di Maurizio Dianese

Milieu

 

Cos’ha di diverso la mafia come fenomeno al Sud o al Nord Italia? Non si tratta pur sempre dello stesso cancro che infetta il tessuto sociale del nostro paese? Dianese risponde alla domanda in modo originale e pittoresco, entrando nella mente di coloro che compongono una Venezia a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000 costellata di personaggi bizzarri come Vocabolario, Proverbio, I Napoletani. La mafia, i suoi giochi di potere, il riciclaggio sono sempre quelli ma nel libro abbiamo la possibilità di scoprire come una cultura possa impattare anche nelle dinamiche più grandi di un fenomeno considerato tipicamente del Sud e che invece ha trovato terreno fertile nell’omertà di imprenditori e nella sete di potere di piccoli criminali. Un poliziotto, un giornalista, un assassino e varie personalità più o meno importanti del crimine organizzato, serviranno per ricomporre il puzzle dietro un delitto che lascia sgomenti buoni e cattivi. Tra poliziotti corrotti e malavitosi tratteggiati in modo caricaturale, avremo la possibilità di scoprire le sfumature di cosa significhi la mafia al Nord.

Ilenia Romano

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“Profondo Nordest”: “Profondo Nordest” è un intricato groviglio di vicende spinose. Tratto da più storie vere, cerca di restituire il racconto di una realtà mafiosa spesso difficile da accettare o addirittura sconosciuta. Nonostante l’intenzione sia delle più lodevoli, è tuttavia arduo tenere il passo, soprattutto nei momenti, purtroppo non rari, in cui le digressioni si ingigantiscono fino ad inghiottire il punto di partenza. Il lettore ha appena il tempo di incuriosirsi della vicenda o del destino di un personaggio che quello subito sembra sparire per far spazio ad altro, ricomparendo poi quasi come uno sconosciuto. Inoltre, pur riconoscendo la complessità degli argomenti, la maggior parte dei personaggi non sembra essere ben caratterizzata, molti hanno un modo di pensare, parlare e agire non personale: si riconosce facilmente la mano dello scrittore dietro ai personaggi, che in larga misura restano marionette, non prendono mai davvero vita, e questo risalta all’occhio del lettore. (Voto 0)

Margherita Chinnici

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"Profondo Nordest" è l'opera di un autore coraggioso che ha raccontato l'infiltrazione e i traffici del Clan dei Casalesi nel Veneto Orientale. Le vicende reali sono riportate sotto forma di romanzo, per renderle più vicine e comprensibili agli occhi del lettore.

I dialoghi tra personaggi, il ritmo serrato e la precisione nelle descrizioni degli avvenimenti rendono la lettura abbastanza scorrevole.

Essendo concepito come un romanzo, avrei preferito che i personaggi fossero maggiormente caratterizzati, ma capisco che si tratta pur sempre di un'inchiesta giornalistica. Non l'ho apprezzato solo perché è molto lontano dai miei gusti letterari, ma lo consiglio a chi ama questo genere.

Annamaria Petriccione

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Da Siciliana fa un po' strano leggere di storie di mafia in Veneto, è un classico cliché quello di abbinare il mezzogiorno con storie di clan e camorra risparmiando la parte alta dello stivale da queste etichette infamanti. Dianese invece, partendo da un'inchiesta giornalistica ci mostra l'altra faccia della medaglia e pur utilizzando nomi di fantasia, non si risparmia in dovizia di particolari sulle vicende che ci racconta. Unico neo che non ho apprezzato, lo stile narrativo troppo schematico a mio avviso.

Giorgia Manuela Duro

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Un libro a metà strada fra romanzo di fiction e reportage.

Ho molto apprezzato lo stile, senza fronzoli, concreto, che arriva dritto al punto. Grazie ad opere del genere credo sia possibile attivare la curiosità del lettore che si interesserà ancora di più alle vicende di cronaca, anche se si svolgono lontane dalla proprio terra. Ho apprezzato tanto le varie citazioni e poesie in dialetto veneto.

 L'ho preferito all'altro libro in concorso forse perché in questo periodo in cui siamo stati tanto tempo chiusi a casa ad arrovellarci con i nostri pensieri più cupi trovarmi di fronte a delle pagine che lasciavano poco spazio all'immaginazione ma che, al contrario erano molto dense e piene, pur parlando di vicende estremamente negative, mi è servito per fuggire dalla realtà di questi giorni e a concentrarmi su altro.

Marco Casalicchio

 

 

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