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Anche le pulci prendono la tosse di Roberto Costantini
Solferino

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Chiesa in Valmalenco “Leggere a 1000 slm”
coordinato da Maria Grazia Carrara
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Il secondo libro affronta il tema della pandemia sotto un aspetto più personale e introspettivo. Il protagonista è Guido Battaglia un inventore di barzellette che lavora a creare la barzelletta che sconfigge il virus.

Una professione che esula dalla notorietà così Guido con queste parole che riprendo definisce il suo ruolo: 

L'autentico inventore di barzellette non racconta nulla in pubblico, anzi, si guarda bene dal mostrare la propria persona, assente com'è dalle pulsioni del narcisismo dichiarato; un paradosso in epoca di esibizionismo, femminile e maschile, ostentato nei social della rete in forma di reciprocità onanistica. Similitudini paradossali, ciononostante l'inventore di barzellette metaforicamente ragionando, mostra lo stesso fare dell'individuo in mimetica che dissemina il terreno di mine e poi, dopo averle occultate sotto il suolo, si allontana, senza restare in attesa dell'esito che avrà il suo lavoro. L'inventore di barzellette non ha ragioni di manifestare passione; una volta esaurito il compito, collocata la storia nello spazio immateriale del mondo, della parola e del discorso, e dell'intrattenimento......"

Questa è un'opera che ha bisogno di essere metabolizzata perché porta a interrogarsi e a porsi domande e soluzioni non sempre accettabili, " con l'epidemia in corso bastava un non nulla per smarrire la memoria, perché questa pretende coscienza e attenzione al tempo, e non tutti, in certe condizioni, desiderano misurarsi con tali categorie."

 Un libro da meditare per scoprire che la cura della barzelletta non esiste ma che forse saremo segnati da una maggiore coscienza esistenziale.

In esso sono presenti il tema del limite, della salvezza, dell'impotenza rispetto alla natura e alla storia e il rifiuto alla speranza e infine la sensazione paradossale che le cose, gli oggetti, riuscirà a sopravviverci.

A "peste nuova" do voto 1

Mariella Gianera

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Roberto Costantini scrive questo libro di grande attualità in un momento storico, dopo aver visto al telegiornale le drammatiche immagini dei camion militari che portavano via le bare delle vittime da COVID-19.

È un romanzo noir, anche se troviamo situazioni comiche e grottesche. Il linguaggio è semplice e comprensibile, la scrittura fluente e leggera.

"Anche le pulci prendono la tosse" è stato scritto nell'arco di una notte, ma non per questo manca di emozionare e coinvolgere il lettore.

Ambientato ad Adeago, in provincia di Bergamo, quattro personaggi che conducono una vita alquanto meschina, improvvisamente si trovano faccia a faccia con il coronavirus e alcuni di loro riusciranno a redimersi.

"Siamo nati in un mondo che nutriva i corpi e uccideva le anime. Moriamo in un mondo che uccide i corpi ma forse rinascono le anime".

Roberta Gianelli

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Ambientare un noir in provincia di Bergamo durante i mesi più duri di una pandemia tuttora in corso è una scelta un po’ azzardata. Si amalgamano vite immaginarie con sentimenti vivi, ferite fresche e inchieste ancora aperte. Attraverso le quattro voci narranti, il malavitoso devoto alla Madonna, l’infermiera procace e disillusa, il poliziotto vile e disprezzato da tutti, la professoressa remissiva con alter ego da hater, seguiamo lo svilupparsi della pandemia: zona rossa mancata, imprenditori disonesti, mascherine illegali, ospedali in affanno e lockdown. Fa da scenario una provincia dove lavoro (legale o illegale non importa), apparenza ed appartenenza sociale sono tutto. 250 pagine per districare le vite dei protagonisti, dei personaggi secondari e della pandemia sono un po’ poche. Molti gli stereotipi, troppi gli argomenti toccati superficialmente e una redenzione collettiva finale, dove i deboli hanno una (a volte breve) rivalsa e i cattivi soccombono, un po’ scontata.

Roberta Gianone

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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