Bugiardi senza gloria di Marco Travaglio
PaperFirst
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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Parma "Voglia di leggere Ines Martorano"
coordinato da Pietro Curzio
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Marco Travaglio riesce a raccontare in modo preciso e documentato i fatti più inquietanti della politica italiana degli ultimi nove anni. Una ricerca di articoli,frasi,opinioni che in ogni capitolo dà continuità alle storie raccontate, permettendone una messa a fuoco chiara ed esaustiva. La lettura del saggio molto corposo lascia il lettore con la scelta di ribellarsi al potere o di abbandonare per mancanza di speranza.
Donata Donati
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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di "Biblioteca di Pioltello"
coordinato da Fiorenza Pistocchi e Sara Ballis
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Marco Travaglio racconta 10 anni di storia italiana, attraverso le “balle dei padroni”. 571 pagine dense di fatti che mettono a nudo le bugie dei potenti.
Il libro ha lo scopo di smascherare le bugie dei politici, e non solo, che mentono sapendo di mentire nonché dimostrare che molti giornali sono asserviti al potente di turno, la politica è collusa, la magistratura è dormiente. Travaglio con lo stile sagace e pungente racconta un’infinità di casi dal 2009 al 2017. L’ho trovato estremamente lungo e noioso.
Maria Modarelli
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Circolo dei lettori del
torneo di Robinson
di
Palmanova “Associazione culturale LiberMente”
coordinato da Maria Renata Sasso
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Innanzi tutto voglio dire che il genere saggistica divulgativa non fa parte abitualmente delle mie scelte di lettura. Fatta questa premessa ho poco da aggiungere riguardo ai due libri che mi sono toccati in sorte se non che la mia preferenza (che necessariamente ho dovuto assegnare) è andata al testo meno impegnativo da leggere. Questo è stato l’unico criterio che sono riuscita a trovare, in quanto entrambi i “saggi” non solo non hanno destato il mio interesse, ma sono anche stati faticosi da portare a termine, soprattutto “Bugiardi senza gloria”. Quest’ultimo pesante nei contenuti e nella forma, oltre che troppo lungo. La Repubblica dei Sondaggi non è migliore, ma almeno è più breve e perciò l’ho scelto.
Emilia De Santis