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Canto degli alberi di Antonio Moresco
Aboca

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Matera 2 "Svoltiamo pagina"
coordinato da Vanessa Vizziello
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L’editore ha chiesto ad alcuni scrittori di raccontare il mondo partendo da un albero. Interessante e originale l’intento ma di difficile esecuzione a mio avviso. Il libro è una passeggiata nella città natale dell’autore durante la quale incontra diversi tipi di alberi che raccontano la loro storia, come sono nati e cresciuti in quel preciso contesto e la loro relazione con gli umani. L’ho trovato lezioso, una specie di testo filosofico mascherato ma spesso banale. Un esercizio di stile dell’autore.

Giuliana Menna

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Antonio Moresco si è trovato, durante la pandemia, isolato e solo in una casa di Mantova. E cosa fa uno scrittore murato dentro un piccolo appartamento non suo, isolato e impedito nel desiderio di fuga? Scrive e cammina anche. Persino quando camminare senza meta e apparentemente senza ragione è rigorosamente vietato. E infatti cammina di nascosto e di notte, eludendo pattuglie e mettendosi a parlare con gli unici esseri viventi disposti a rispondergli: gli alberi. Alberi come lui murati, di quelli che misteriosamente nascono e si sviluppano nei posti più impensati, in una fessura del muro, in un tombino, su un vecchio tappetino dove il vento ha portato piccoli semi capaci di far germogliare una forma vivente, per quanto stenta e contorta. Non è un libro di trama, ma di emozioni, ricerca, sentimenti, invettive, musiche (la musica misteriosa che il prigioniero di Mantova, attraverso la finestra, sente suonare al pianoforte in un altro appartamento). E infatti nel titolo si parla di “canto”. L’autore si perde spesso in inutili esercizi di stile.

Francesco Catona

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Raccontare come si possa continuare a vivere durante un’inaspettata e durissima clausura, durante la quale tutto il mondo fuori da casa nostra ci faceva paura ed era diventato off-limits e gli umani sono stati per mesi murati in casa: lo scrittore lo fa usando la metafora degli alberi murati, con i quali dialoga di notte, quando riesce ad uscire dalle quattro mura della sua casa mantovana che lo tiene prigioniero, e a loro chiede quale sia il segreto per trovare gioia, bellezza, compassione, relazione e comunità anche essendo murati. Ottima scrittura, ottimo spunto, poco riuscito il risultato.

Selena Andrisani

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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