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Che cosa sa Minosse di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli
Giunti

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario
di Lodi "Libreria Sommaruga"
coordinato di Michela Sfondrini
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La vicenda è molto coinvolgente, ognuno di noi può ritrovare frammenti di vita vissuta. La lettura scorre via veloce, ma l’atmosfera è cupa e a tratti opprimente, non si intravede un punto di svolta, restano i fantasmi interni dei protagonisti che, inevitabilmente, generano conflitti interpersonali. È un libro che offre sicuramente possibilità di riflessioni e analisi, ma lascia il lettore in attesa di una schiarita.

Annalisa Roncari

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Storia di fantasmi e gente strana: non ho nulla in contrario sui racconti fantastici e di fantasmi anzi li trovo interessanti e piacevoli ma, due teste per scrivere questo romanzo, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, mi sembra veramente incredibile. Un romanzo scontato e noioso dalla prima all'ultima riga, non coinvolgente, scritto fin troppo semplicemente. La mia opinione è fortemente negativa.

Paolo Saccani

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Complice una domenica in trattoria sull'Appennino, Marta e Maurizio trovano il luogo ideale, lei per fuggire dal caos della città, lui per scrivere il nuovo romanzo: un antico edificio medievale, con una torre e una quercia imponente a ombreggiare la casa e il parco tutt'attorno, che si estende fino al bosco. Da ristrutturare certo, ma perché no… inizia così la loro avventura a Pietrapesa, la casa torre. Dopo poco tempo però Marta inizia ad avvertire strani rumori; scricchiolii nel legno antico, dice Maurizio, ma pure Minosse, il gatto nero di casa, è inquieto e si comporta in modo strano. Maurizio inizia a raccogliere informazioni in giro, senza troppa convinzione, per placare l'ansia crescente di Marta, ma quando in una notte di tempesta i due sorprendono una presenza inquietante che si aggira attorno alla casa, il mistero s'infittisce in modo preoccupante. Una storia breve intensa e avvincente, che avvinghia il lettore tra le maglie della curiosità e al tempo stesso dell'inquietudine. Molto gradevole, scritto bene, si legge rapidamente anche per la voglia di scoprire quale sia il mistero. Finale non scontato, una buona lettura da consigliare.

Paola Granata

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La storia di due coniugi che vendono la casa in città per trasferirsi ad abitare sull' Appennino romagnolo e si trovano a vivere in una casa che pare popolata dai fantasmi, in compagnia di un gatto nero che pare "saperla" lunga su quel che succede. Una storia banale, trama esile e finale scontato, decisamente no.

Annalisa Pischedda

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A tratti giallo, a tratti thriller, questo romanzo parla di una coppia che, trasferitasi in una casa molto particolare, vedrà la propria vita arricchirsi di nuove conoscenze, ed allo stesso tempo invasa da strane presenze, una su tutte, un gatto nero di nome Minosse. La lettura è molto leggera e piacevole, il romanzo si legge tutto d’un fiato. È un libro adatto a tutte le età, e questo ne fa il suo punto di forza.

Annarita Noschese

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La prima cosa che ho notato leggendo questo libro è che fosse scritto con un linguaggio estremamente semplice. All'inizio la cosa non mi era dispiaciuta, ma poi la semplicità è diventata banalità. Quanto all'idea, che forse in principio c'era, trovo che non sia stata adeguatamente sviluppata. Se mi dicessero che è un libro della collana per ragazzi del Battello a Vapore ci crederei e questo dice tutto.

Federica Teruggi

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Il romanzo breve scritto dalla coppia Guccini-Macchiavelli ci porta in un paesino degli appennini tosco-emiliani alla scoperta di strani misteri e personaggi archetipici dei piccoli borghi sparsi per le montagne dello stivale.
A farla da padrona è la casa di Pietrapesa, comprata e ristrutturata dal protagonista e da sua moglie per fuggire dal logorio della vita moderna.  Il mistero si dipana man mano che si legge il romanzo fino all’apice per poi diventare prevedibile e scontato. Un libro veloce da leggere e scorrevole e adatto ad una lettura saltuaria o immediata. Basta una sola giornata per finirlo. Un piacevole racconto del mistero, simpatico come l’apparire e lo scomparire di Minosse.

Francesco Lupo

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Romanzo breve della coppia Guccini - Machiavelli ambientato sull’Appenino Emiliano. È un romanzo leggero e scorrevole, con una trama semplice e personaggi simpatici ma poco caratterizzati. Forse il personaggio più interessante è il gatto, il Minosse del titolo, che conosce la verità che nessuno ha capito.

Una prova non molto convincente di questa coppia di scrittori.

 Chiara Busato

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Più che un romanzo, si direbbe un racconto lungo, dove il protagonismo è assegnato a una vecchia casa con tanto di torre antica sull’appennino, nei luoghi amati dal grande cantautore. Personaggi, dialoghi e situazioni non riservano autentiche sorprese: dal gatto che ‘sente’ le presenze fantasmatiche, al gruppo macchiettistico dei frequentatori del bar, all’idea del buen retiro dello scrittore con moglie al seguito, fino al mistero celato nelle cantine del vecchio edificio, per culminare in un grande temporale… Il libro sembra pensato e scritto per una lettura facile e veloce, per un pomeriggio di pioggia in montagna o contro la noia da ombrellone.

Laura Gelmini

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Ambientato sull’Appennino tosco-emiliano, Che cosa sa Minosse è una storia (più racconto che romanzo) piacevole alla lettura che racchiude in sé tutti gli elementi della classica ghost story, dalla location isolata, teatro degli eventi, ai rumori notturni, alla presenza, quasi inquietante, del gatto nero Minosse (il rimando al gatto nero per eccellenza, quello di Edgar Allan Poe, è quasi scontato) fino ad arrivare a una cantina misteriosa e a un possibile tesoro nascosto.

Il punto di forza è senza dubbio la linearità del racconto e soprattutto la capacità di rendere la paura provata dai protagonisti tangibile, quasi fosse insieme ai personaggi, anche quelli più strampalati come Isolina o il Professore, un’ulteriore protagonista a tutti gli effetti.

Fiorelsa Iezzi

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Romanzo deludente nella trama, nel significato e nella caratterizzazione dei personaggi, si presenta poco più che una lettura per ragazzi, privo di spunti davvero significativi e, a tratti, tendente al banale.

Imbarazzante il riferimento (mal riuscito) al gatto di Edgar Allan Poe, “tiepide” e prive di potere di connotazione le atmosfere di suspense e di mistero. I personaggi protagonisti sono tratteggiati a stento e quasi impercettibile si mostra la loro psiche e il loro “spazio dentro”: tutto si risolve in dialoghi semplici e scontati, tutto è così prevedibile da togliere reale interesse alla lettura. 

Che la responsabilità sia da attribuire alla scelta di creare un’opera a quattro mani? Può essere, tanto più che, almeno ad una prima lettura, appare chiaro che non ve ne fosse alcun bisogno.

Luisanna Iezzi

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Questo breve romanzo (o racconto lungo) è perfetto per passare una o due sere di quelle in cui non si ha nulla da fare e ci si vuole solo svagare.

Ciò detto, rimane però solo il fatto di aver trovato come impegnare il proprio tempo, perché la storia è talmente banale e prevedibile che lascia quasi sorpresi da quanto lo sia: “Ma davvero?? C’è anche il parroco del paese che cura il giardinetto?! E il medico condotto?! E la trattoria con i soliti quattro clienti…?!!”.

È tutto così scontato e stereotipato che già dopo le prime pagine si può immaginare il finale: non potrebbe essere che quello

Daniela Luppi

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Libro leggero, scritto in una prosa scorrevole e, a volte, fin troppo semplice. La narrazione si snoda in un’imprecisata zona collinare appenninica dove la coppia di protagonisti arriva casualmente e decide di rimanerci ristrutturando un vecchio ed isolato edificio turrito che si rivela animato da spiriti e fantasmi e da un gatto padrone da sempre del luogo.

Il paese vicino è popolato da personaggi stravaganti, sui generis, direi molto improbabili. La trama vorrebbe creare suspense e rimandare a chissà quali segreti tenebrosi, ma non riesce nel suo intento. L’unico essere malizioso, inquietante e misterioso è e rimane il gatto: MINOSSE.

Maddalena Biancardi

 

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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