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Diario di una talpa di Paola Mastrocola
La Nave di Teseo

 

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Circolo dei lettori del torneo letterario di Robinson
di Buccinasco "Gruppo di lettura biblioteca di Buccinasco"
coordinato da Silvia Mincuzzi
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Il libro racconta molto bene i lunghi mesi in cui siamo stati costretti dalla pandemia ad affrontare i drammi, le solitudini, gli affetti sospesi e tutti i problemi, che ancora oggi non sono stati superati e risolti. E cosa ci aspetta dopo: un nuovo modo di vivere e lavorare o il ritorno al prima, al passato?

Federico Gerardo

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Ho pensato al piacere della lettura ed è scattato il mio 1 per il “Diario di una talpa”.   

Inizialmente scettica e prevenuta, pensavo all’ennesimo libro furbetto che sfrutta il Covid e il periodo di look down che tutti noi abbiamo attraversato, mi sono trovata invece tra le mani un libro che mi ha fatto sorridere e pensare, in cui mi sono ritrovata e che si legge con leggero piacere, pur trattando un periodo triste e oscuro pieno di incognite che ancora non abbiamo risolto.

Ferrari Donata

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Nonostante abbia letto più facilmente il libro “Sul filo dell'acqua”, che ho trovato avvincente e ben costruito, ho scelto il libro “Diario di una talpa”, perché lo trovo un libro “necessario”. Non è facile descrivere un periodo così complesso come quello che abbiamo vissuto nel 2020. A tratti ho provato un sottile disagio nel leggere e nel rivivere certe situazioni, ma sono riconoscente a Paola Mastrocola di averlo fatto e di averlo fatto adesso, prima che calassimo il sipario di una più o meno inconsapevole censura. Già a pochi mesi di distanza mi sono resa conto di quanto mi era sfuggito, di quanto avessi già “dimenticato”. È importante invece capire come ci hanno segnato l'isolamento e lo stravolgimento delle nostre abitudini consolidate. La talpa protagonista del diario (e dei deliziosi disegni che corredano il testo) è un personaggio azzeccato: riflette, reagisce, cerca di fare ordine nella confusione, inventa regole di sopravvivenza, anche per chi non è avvezzo alla “talpitudine” obbligata. Ho apprezzato la vivacità, l'ironia, l'onestà con cui ha descritto i vari aspetti della vita in cui siamo stati tutti catapultati. Ho sentito grande risonanza nell'invito al rinnovamento, all'inventiva, al coltivare quello che conta davvero nella nostra vita della parte finale del libro. Questo mi sembra il modo migliore di reagire ed imparare da questa esperienza. Concludendo, la mia scelta si può tradurre anche come un grande “grazie” all'autrice.

Invernizzi Raffaella

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Letto in modalità veloce perché il taglio scelto dall'autrice non mi ha coinvolta, forse anche a causa dei numerosi resoconti del lockdown già ascoltati nella vita reale, alcuni dei quali più avvincenti di questo. Indubbiamente la “talpa” ha utilizzato questo periodo di reclusione forzata per fare riflessioni importanti sulla propria vita, ma dal punto di vista di chi legge è quasi inevitabile fare il confronto con altre realtà in cui questo periodo di isolamento ha comportato problemi più concreti e in alcuni casi anche gravi.

Manzo Agnese

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L'argomento è molto, forse troppo vicino. Ma credo che fra dieci anni, rispecchiandoci in questo piccolo diario, diremo: è stato proprio così. Paola Mastrocola ripercorre con grazia i mesi più bui dell'isolamento. Emotivo, prima che fisico.

Marchiori Monia 

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Entrambi piacevoli, ben scritti e inseriti nel contesto attuale. Ho scelto "Diario di una talpa" per l’originalità. Pur raccontando questa esperienza difficile e faticosa in tutti i suoi aspetti, anche i più crudi e devastanti, ha sollevato dubbi, perplessità e fatto rivivere situazioni dove mi sono rispecchiata, con pennellate e tocchi di benefica leggerezza.

Masella Angela

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Mi sono chiesta cosa fosse questo inutile libro. Un romanzo no, non c'è parvenza di trama, né di personaggi. Un saggio di certo no, nulla che sia stato studiato o approfondito, ma neanche diario, né cronaca. A dispetto della stima che avevo per l'autrice, è un noiosissimo soliloquio, di una superficialità imbarazzante, nella totale ignoranza delle problematiche legate al Covid e alla sua gestione e di un solipsismo tanto più offensivo e colpevole, quanto più sordo alla sofferenza altrui, quella reale, che non era legata al problema di non poter fare la passeggiata o uscire a cena! Un insieme ripetitivo e banale di pensierini, giustapposti in un presuntuoso "fluire di coscienza", cui forse l'autrice mirava? Ogni tanto Mastrocola butta lì una citazione, Ungaretti, Leopardi, Dostoevskij, Ariosto, Yourcenar, come se sentisse di aver bisogno di una legittimazione. Ma le citazioni e la lettera finale alla talpa, che è la cosa migliore del libro, ovviamente non bastano.

Mincuzzi Silvia

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Ho trovato "Diario di una talpa” un fastidioso e inutile artificio, per descrivere l’era della pandemia.

Morano Guido

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La scrittrice affronta il periodo Covid, dal lockdown alla ripartenza: ho ritrovato nel testo e condiviso riflessioni, paure, speranze provate in quel periodo. Ma, nonostante il linguaggio sia semplice e la trasposizione fantastica, il testo mi è sembrato troppo lungo e la lettura faticosa. Forse non era il momento giusto per rivisitare tutto il periodo Covid non essendo una parentesi chiusa.

Notarangelo Antonia

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Diario di una talpa Essenzialmente è un libro irrisolto. Partendo dalla metafora della talpa (che ogni tanto sparisce, ogni tanto viene ripresa): è un saggio, un memoriale, una guida? Che diario è senza i giorni? Interessanti alcune considerazioni sulla necessità di rinnovare il nostro modo di vivere, ma la lettera finale alla talpa che cosa vuol dire? Forse occorrerà ancora più distanza di tempo per scrivere un libro sul primo, vero lockdown. Quello duro.

Parretti Lorena

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In questo diario ognuno di noi può ritrovare emozioni e sensazioni vissute durante il complicato periodo della chiusura per COVID. È bello, in fondo, ricordare come abbiamo reagito a una situazione del tutto inattesa, all’attacco di un nemico invisibile del tutto sconosciuto, ora che sensazioni ed emozioni sono decisamente diverse perché ci sembra (o piuttosto speriamo?) di essere usciti dal periodo di maggiore sofferenza. Lo stile dell’autrice è brillante, le sue considerazioni ampiamente condivisibili, le sue illustrazioni deliziose, la sua ironia capace di rendere meno intollerabile il disagio. Ho letto con interesse e curiosità. Questo diario mi ha permesso di ricordare momenti importanti della complessa esperienza della pandemia, che sta ancora segnando cosi profondamente la vita di tutti noi.

Panico Donatella

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Il libro è il resoconto dell'autrice sull'esperienza della vita durante la pandemia.

Non ho trovato tratti particolarmente interessanti, manca di leggerezza, ma soprattutto ho trovato il testo piuttosto prolisso. Di positivo ho trovato i riferimenti alla poesia di Ungaretti e Leopardi e le sue conversazioni con l'amica in giro per Torino, dove l'autrice riesce a entrare in una sfera più intima che condivide col lettore.

L'idea dei disegni mi sembra una buona idea presa dal "piccolo principe" ma la qualità degli stessi non è paragonabile.

Patruno Vincenza

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Adoro Paola Mastrocola, ma questo libro non sono riuscita a leggerlo. Ci hanno talmente bombardato di notizie, articoli sul COVID che leggermi l’ennesima storia sul Lockdown, non me la sono sentita.

Sala Alessandra

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Questo libro non mi piaciuto. Non mi ha convinto né il ricorrere alla metafora degli animali, né il suo modo di trattare un periodo così drammatico come quello che abbiamo vissuto.

Solano Tina

 

 

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