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Eretici di Tommaso Montanari
PaperFirst

 

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Rapallo "Amici del libro"
coordinato da Mariabianca Barberis

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Da subito, intrigata dal titolo, mi sono tuffata nella lettura dei ritratti dei 30 eretici, già presentati in tv da Montanari, affascinata dal loro comune denominatore: la libertà di espressione e di azione contro l’ortodossia del “pensiero unico” dominante in tutte le fasi della storia.

Significativa la sintetica caratterizzazione dopo il nome dell’eretico: Socrate non può essere che “il primo”, Borromini “il visionario”, Veronese “la pazzia degli artisti”, Camilleri “l’eresia della voce”, Caravaggio “L’eresia del corpo” la Woolf “l’eresia dell’umanità”…Da questi assiomi parte il ritratto spesso del corpo come per Socrate, bruttissimo ma bellissimo nell’animo nel concetto innovativo per il mondo greco della separazione tra l’essere e l’apparire o come per Tina Anselmi , solida ragazzona veneta capace di divenire la “Tina vagante” della politica senza fraintendimenti e compromessi. Lo stile non cede a divagazioni ma aderendo concretamente al personaggio lo colloca a buon diritto nell’immaginario comune che lo fa suo. Dal libro viene fuori quel pezzo della cultura che ci ha accompagnato nei nostri studi, nella nostra vita, in cui ci possiamo piacevolmente soffermare e riconoscere.                                                                              

Gabriella Vezzosi

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Trenta sono gli “eretici” che lo scrittore prende in esame e attraverso una prosa limpida, accesa, convincente riesce a giustificare l’aspetto “eretico” del personaggio. Ma viene presto fuori la finalità dell’opera, che non si limita a far luce sulla personalità del “prescelto”, sempre scomoda nel suo tempo, ma operandone l’attualizzazione passa a considerare la realtà di oggi in tutte le sue manifestazioni. Il discorso pertanto diventa molto critico, poco costruttivo, addirittura malevole verso tutti gli aspetti del mondo odierno, di cui il maggiore eretico vuole essere lo scrittore.  

Teresa Ruggiano

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Libro corposo e ricco di personaggi “eretici”, secondo la definizione di Montanari. La prosa è accattivante, gli aspetti biografici dell’eretico di turno mettono in evidenza la personalità di costui nel momento più glorioso o più critico della sua vita. Peccato che lo scrittore utilizzi l’eretico per illuminare il nostro tempo, attraverso comparazioni spesso gratuite, forzate e per gettare una luce sinistra su tutti gli aspetti della nostra epoca.

Tommaso Santapaola

 

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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Triuggio "Canonica"
coordinato da Carlo Riva     
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Un libro dove la parola eresia ricorre e si intreccia in continuazione con altre parole come verità, ingenuità, laico, cattolico, santo, anche quando questi concetti sono agli opposti tra loro.

Il racconto di tanti personaggi così diversi tra loro porta a credere che l’eresia sia presente in tutti gli esseri umani. Bisogna solo avere il coraggio di viverla, l’eresia, di essere diversi nel voler esprimere il proprio pensiero liberamente, anche se totalmente contrario a quelli della moltitudine, rischiando di diventare così persone scomode e di essere additati come pazzi.

All’inizio della lettura ho pensato che l’eresia fosse ingenuità. L’ingenuità di chi vuole credere che il proprio pensiero, diverso da quello di tutti gli altri, fosse quello più giusto. Continuando la lettura ho scoperto l’eresia come valore. Il valore di persone che con la capacità di uscire dal pensiero convenzionale hanno migliorato l’essere umano.  Un libro molto interessante dove il lettore può scoprire la propria eresia.

Chiara Frigerio

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In una società permeata del gregge e dalla massa, essere eretico è essere sé stessi e quindi vivere in dignità.

Nel bel libro di Tommaso Montanari, ci si avvicina, si incontrano, si guardano da vicino uomini e donne che hanno lottato e difeso la loro natura, il loro principio di vita, l’andare oltre il pensiero comune. Si scopre così perché siano eretici Carlo Levi, Virginia Woolf o Caterina da Siena; una scoperta che è luce per le nostre menti.

Pagine che sono un viatico alla costruzione delle nostre identità, senza aver paura di difenderci da chi ci vorrebbe collocare nella monotonia dell’essere tutti omologati nel pensiero, macchine nell’azione.

Carlo Riva

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Filo conduttore di ‘Eretici’ è il valore della disobbedienza civile, che unisce in un unico libro svariati personaggi che hanno segnato la storia. Figure lontane fra loro, a volte profondamente diverse ma tutte eretiche. Eretiche non perché distanti o opposte alla dottrina ecclesiastica, eretiche nel senso etimologico della parola, ovvero eretiche in quanto ‘scelgono’. Coloro che scelgono con la propria testa e si ribellano, in modi diversi, al pensiero dominante della loro società. Queste ultime parole potrebbero far sussultare l’animo di qualcuno, visto ad esempio il numero di terrapiattisti che esistono oggigiorno, ma prima di pensare che nella categoria degli eretici possano rientrare anche i complottisti da tastiera, leggetevi questo libro.

Giovanni Della Valle

Il torneo letterario di Robinson è un'iniziativa curata da Giorgio Dell'Arti per conto di GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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