Figlia del cuore di Rita Charbonnier
Marcos y Marcos
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Circolo dei lettori del torneo di Robinson
di Castano Primo “Biblioteca comunale”
coordinato da Paola Lauritano e Maria Rosa Gambacorta
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Ayodele, una figlia del cuore, per Sara, perché i figli non sono solo di pancia. Ma, per una Ayodele a cui la vita riserva il lieto fine delle favole, per quante Ayodele la vita è stata e continuerà ad essere un incubo? Cerco una risposta e ne concludo che si tratta di un romanzo.
Con un linguaggio leggero, fluente, a tratti colorito, si affrontano tante questioni attuali: l’immigrazione clandestina, l’integrazione degli stranieri, la xenofobia, la tratta delle donne, il bullismo tra i giovani, persino il nuovo concetto di famiglia slegata dagli schemi tradizionali. E forse è anche un po’ troppo in un’unica storia.
Ma alla fine scopriamo che questa storia è vera: esiste una Ayodele (anche se non si chiama Ayodele) ed esiste una Sara (che non si chiama Sara).
E allora ecco che ancora una volta la realtà supera la fantasia.
Samantha Mapelli
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“Figlia del cuore”è un romanzo avvincente e originale. Vi si intuisce che i personaggi hanno vissuto realmente le esperienze che raccontano e sanno esprimere i propri sentimenti, buoni, ma non sempre.
L’autrice ha messo in scena fatti attuali dell’emigrazione di massa della drammaticità dei salvataggi e della vita nei centri di accoglienza, Fa pensare la decisione di Sara, di prendere in affido, pur essendo single, la bambina Ayodele, ma di darle tutto l’amore, l’accudimento, i principi dell’educazione e di saperle infondere la gioia di vivere. Faticoso è il percorso fatto da Ayodele, che all’inizio sa esprimersi solo in inglese, ha come sostegno solo il fratellino e alle spalle una vita semi-tribale.
Fondamentale è stata per lei la figura di nonna Angela, e la sua torta di mele. Malgrado le severe leggi del Tribunale dei Minori, la vicenda non poteva risolversi che con l’affetto vicendevole che legherà per sempre Ayodele a Sara.
Maria Grazia Arpisella
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